Secondo Buffett, in una economia di guerra meglio beni reali e azioni
Buffett non sembra spaventarsi di fronte ad una economia che sembra oramai di guerra. Anzi, come noto, il fatto che i mercati siano molto cinici, apre diverse opportunità di investimento. Per esempio uno dei suoi suggerimenti nel corso della guerra di Crimea del 2014 è stato: “l’unica cosa di cui puoi essere abbastanza sicuro è che se entrassimo in una guerra molto grande, il valore del denaro diminuirebbe, visto che è successo praticamente in ogni guerra di cui sono a conoscenza. L’ultima cosa da fare è detenere denaro durante una guerra”. In altre parole, secondo Buffett è meglio privilegiare gli investimenti in beni reali e azioni del comparto energetico, nell’oro e materie prime. Il suo ragionamento si basa su questa analisi: durante la Seconda Guerra Mondiale, il mercato azionario è avanzato e il mercato azionario avanzerà nel tempo. Le aziende americane varranno più soldi, i dollari varranno meno, quindi sarà molto meglio possedere risorse produttive nei prossimi 50 anni, piuttosto che possedere pezzi di carta.
Investimenti in azioni di società con vantaggi competitivi nel lungo periodo
Buffett suggerisce di investire in aziende che hanno un vantaggio competitivo stimato per un lasso di tempo ragionevolmente ampio. Il suo segreto, se così si può chiamare, è la grande capacità di fare analisi sul lungo periodo. Perché guardare al lungo periodo equivale a concentrarsi sull’acquisto di società ben gestite, con forti vantaggi competitivi e a prezzi ragionevoli. E credetemi ce ne sono diverse.
Gli USA prossimi alla recessione
Analizziamo la situazione attuale. Gli indicatori economici chiave USA indicano una potenziale recessione all’orizzonte (secondo Goldman Sachs (NYSE:GS), la probabilità di una recessione nel 2023 è prossima a raggiungere il 35-40%), che potrebbe anche trasformarsi in stagflazione. Sono diversi infatti i fattori che segnalano che l'economia statunitense potrebbe essere nell’intorno di una recessione: la curva dei rendimenti è in via di inversione (anche se non tutte le inversioni hanno poi portato ad una recessione), uno shock sui prezzi delle materie prime, un inasprimento della politica monetaria della FED e soprattutto un costo del lavoro crescente. E sembra esserci la possibilità che tutte e quattro accadano contemporaneamente.
In Europa l’analisi è ancora più impietosa
Secondo diversi analisti, l’analisi è ancora più impietosa per l’Europa dove c’è un'alta probabilità di recessione, se la situazione non si normalizza rapidamente. Diversamente dagli USA, in Europa il costo del lavoro non appare sottopressione. Al momento. Molto più forte è invece l’impatto dei prezzi energetici (gli USA come sappiamo sono indipendenti da un punto di vista energetico). I rischi per l’Europa includono appunto lo shock dei prezzi energetici (e magari lo stop delle forniture di Gas) e quelli delle materie prime agricole, le interruzioni amplificate delle catene di approvvigionamento e la fiducia dei consumatori sempre più minate dalla guerra in corso.
Ecco che cosa ha comprato Buffett
Quali sono quindi secondo Buffett gli investimenti che potrebbero offrire una redditività - compatibile con il rischio - con una potenziale recessione alle porte. Questi sono: le aziende dell'energia (recentemente Buffett ha comprato il 15% delle azioni della Occidental Petroleum) e dei materiali, insieme ai settori difensivi dell'assistenza sanitaria e dei servizi pubblici. Così come i titoli value (Buffet ha acquistato la maggioranza delle azioni della compagnia assicurativa Alleghany Corporation) e quelli delle industrie di prodotti chimici per l'agricoltura (vista la tensione nei mercati dei fertilizzanti). Ma anche gli immobili, che storicamente hanno offerto una buona protezione in periodi inflazionistici.