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Il report sull'occupazione non agricola (NFP) farà scendere l’euro più della BCE?

Pubblicato 07.03.2019, 21:37
Aggiornato 09.07.2023, 12:31
EUR/USD
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Rassegna giornaliera sul mercato forex 08.03.2019

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Dopo il briusco calo contro il dollaro di oggi, l’euro è destinato a scendere ancora. Gli investitori hanno venduto in maniera aggressiva dopo che la Banca Centrale Europea ha annunciato un nuovo programma di finanziamento a lungo termine. Il cambio EUR/USD è crollato al livello più basso degli ultimo 17 mesi e non vede una giornata positiva dal 26 febbraio. Oggi il cambio è sceso sotto 1,13 e 1,12, una forte resistenza ha portato il livello di supporto ai livelli dell’estate 2017. Prevediamo ulteriori perdite per l’euro e se questo accadrà domani o la settimana prossima dipende dal report sull’occupazione non agricola. Se i dati USA saranno positivi, potremmo vedere un calo a 1,11, che potrebbe pingere il cambio verso 1,10. Se i dati saranno positivi, vedremo un’impennata che certamente inviterà i venditori.

Se avete letto il mio articolo di ieri, avrete visto che si prevedeva la presentazione di un nuovo programma TLTRO da parte della BCE, per mantenere le condizioni dopo che gli attuali prestiti andranno in scadenza a giugno. Tuttavia, la tempistica e i dettagli dell’annuncio sono stati poco chiari. Le azioni di oggi ci dicono che la BCE non può aspettare visto il rallentamento della crescita e il calo della pressione dei prezzi. I prestiti partiranno a settembre ed avranno una scadenza di due anni. Hanno lo scopo di sostenere l’inflazione e preservare delle condizioni favorevoli. La banca centrale ha tagliato drasticamente le previsioni di crescita e di inflazione per il 2019. Ora si prevede una crescita dell’1,1% quest’anno, contro la precedente previsione di una crescita dell’1,7%. Per l’IPC la previsione di crescita è stata rivista ad una crescita dell’1,2%. Anche le previsioni per il 2020 e il 2021 sono state riviste al ribasso, ma non di tanto.

Il colpo di grazia per l’euro è stato il cambio di rotta in materia di tassi. La BCE ha mandato un segnale forte ai mercati dichiarando che i tassi resteranno ai livelli attuali per tutto il 2019, invece che fino all’estate.

Con l’Italia in recessione, la Germania che rischia di non segnare alcuna crescita, la Gran Bretagna che combatte con la possibilità di un mancato accordo sulla Brexit e l’economia mondiale in rallentamento per via di questa sorta di proibizionismo, la banca centrale ha ritenuto assolutamente necesario rinnovare il programma TLTRO e sostener così un’economia che annaspa. C’è da dire che non tutta la zona euro sta andando così male, la Francia segna una crescita stabile e la Spagna registra la crescita più forte tra le 4 principali economie. Tuttavia, con il problema dei dazi sulle auto dietro l’angolo, il rischio di ribasso per le previsioni economiche resta, come ha dichiarato lo stesso Draghi. Anche con un altro programma TLTRO, gli interventi della banca centrale non possono fermare l’impatto del protezionismo o di una Brexit che rischia di essere un vero caos. Sono solo cerotti su una ferita che può peggiorare velocemente.

Il rendimento dei Bund tedeschi a 10 anni è sceso al minimo dal 2016 sulla scia delle decisioni della BCE, e con un rendimento inferiori allo 0,1% sarà difficile attirare degli investitori. L’ultima volta che il rendimento dei titoli tedeschi è stato a questi livelli, è stato poco prima che il cambio EUR/USD scendesse da 1,12 a 1,10 per poi toccare 1,04. L’euro è destinato a scendere e quanto scenderà dipenderà dalla forza del mercato del lavoro statunitense.

I dati sull’occupazione non agricola sono attesi per venerdì ed è fuor di dubbio che la crescita di febbraio sarà inferiore rispetto a quella di gennaio. La crescita di 304K registrata all’inizio dell’anno è stata molto più forte del previsto e ci sono buone possibilità che venga rivista al ribasso per via dello shutdown del governo. Anche il report ADP ha indicato una crescita più debole e la componente relativa all’occupazione dell’indice ISM non manifatturiero è scesa al minimo degli ultimi 8 mesi.

Quindi il report sul mercato del lavoro potrà essere positivo per il dollaro e negativo per l’euro. Se la crescita dell’occupazione non agricola di febbraio supererà 160K e il dato rivisto di gennaio resterà sopra i 200K, gli investitori saranno contenti. Il dato da seguire sarà la retribuzione oraria media. Secondo il Libro Beige della Fed, diversi distretti hanno indicato un mercato del lavoro in crisi e una mancanza di lavoro. Questo ci porta a credere che l’aumento degli stipendi segnerà un picco a febbraio. Se la retribuzione oraria media salirà almeno dello 0,3% e l’occupazione non Agricola crescerà almeno di 160K, il cambio EUR/USD è destinato a toccare 1,10.

Ecco alcuni dei miei indicatori preferiti per quanto riguarda l’occupazione non agricola (NFP)

Fattori a favore di dati positivi sull’occupazione non agricola

1. L’indice sulla fidicia dei consumatori è salito al massimo di 18 anni
2. L’indice sul sentimento dei consumatori dell’Università del Michigan è in salita

Fattori a favore di dati negativi sull’occupazione non agricola

1. Dati ADP sull’occupazione a 183K dai precedenti 300K
2. La componente relativa all’occupazione dell’indice ISM non-manifatturiero scende al minimo di 8 mesi
3. Le richieste di sussidio mensili salgono a 229K da 220K
4. Le richieste continuative di sussidio sono in salita
5. La componente relativa all’occupazione dell’indice ISM manifatturiero scende ulteriormente

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