Sarà che le festività pasquali sono imminenti, ma i mercati sembrano trovarsi in un periodo di relativa calma. Gli operatori attendono ulteriori notizie sui colloqui commerciali, mentre le prime trimestrali confermano – salvo qualche eccezione – le proiezioni che volevano utili estremamente positivi. Ieri è toccata a Goldman Sachs (NYSE:GS) e Citigroup (NYSE:C), tra le due la prima ha sicuramente deluso le attese dichiarando cali dei ricavi netti sostanziali. Il rilascio ha chiaramente inciso sull’andamento dell’azionario, che abbandonava bruscamente i massimi di seduta. Cinonostante l'85% delle aziende che hanno già rilasciato i dati ha superato le stime degli analisti.
Stiamo parlando di dati superiori alla media di circa il 72%. Al di là di questo si attende come detto l’esito finale dei negoziati commerciali Cina-USA, sui quali ci si è fermata al "meccanismo di applicazione". A quell punto, dovesse trovarsi definitivamente l’accordo, l’azionario potrebbe salire ulteriormente stracciando i massimi assoluti (ormai a portata di mano).
Wall Street ha chiuso con cautela al ribasso, con l’S&P 500 -0,1% a 2905 punti, ma con i futures statunitensi che hanno guadagnato un +0,2% e ciò ha consentito ai mercati asiatici di spingere al rialzo con il Nikkei +0,3% e lo Shanghai Composite +1,5%. Nel forex c’è un po’ più di cautela, col Dollaro che prova a riprendere un po’ di vigore. L'australiano è apparsa la valuta più debole dopo che i verbali della RBA hanno accresciuto le probabilità di un taglio dei tassi. Nelle materie prime l'oro e l'argento rimangono sotto pressione mentre il petrolio sta perdendo nuovamente terreno dopo il recente consolidamento.
Sul fronte macro economico i dati sul mercato del lavoro del Regno Unito hanno rispettato pienamente le attese, con la disoccupazione al 3,9% mentre la crescita dei salari medi settimanali ha confermato il rialzo a +3,5% (+3,4% a gennaio, rivisto al 3,5%). Il sentiment economico tedesco ZEW è risultato superiore alle attese, arrivando a 3.1 rispetto allo 0.8 atteso (-3,6 a marzo). Infine gli USA, la produzione industriale statunitense per marzo delle 15:15 dovrebbe essere pari a +0,2% su base mensile (+ 0,0% a febbraio), con una capacità di utilizzo che dovrebbe rimanere al 79,1% (dopo un 79,1% rivisto al rialzo a febbraio).