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La difesa dei risparmi è diventata una necessità non rimandabile

Pubblicato 24.03.2023, 17:31

I recenti fallimenti di Silicon Valley Bank e di Credit Suisse, uniti alla crisi di Eurovita ormai diretta verso l’amministrazione straordinaria, ci impongono una seria riflessione di quanto siano davvero al sicuro i nostri risparmi. A maggior ragione se si tratta di somme accantonate a fini previdenziali.
È normale che questi ultimi eventi abbiamo nuovamente scosso alle fondamenta il mondo finanziario, rievocando lo spettro della crisi finanziaria scoppiata con il fallimento di Lehman Brothers.
Sono passati quindici anni da quel 2008, durante il quale abbiamo davvero toccato con mano che i porti sicuri in finanza non esistono, e che il cosiddetto Free Risk esiste solo sui manuali accademici di matematica finanziaria.
Si sa, il tempo cancella molte cose dalla nostra memoria, e ci siamo quasi dimenticati della assoluta necessità di difendere i nostri risparmi prima ancora di pensare a trarne dei profitti.
Ma oggi, più che mai, è necessario che riprendiamo coscienza del fatto che se non siamo noi in prima persona a tutelare i nostri risparmi, nessuno lo farà al posto nostro.
Ancora oggi vediamo molti investitori affannarsi alla ricerca della formula magica per arricchirsi rapidamente, correndo dei rischi inauditi che nel 90% dei casi si traducono in una decurtazione del proprio capitale.
Ancora oggi, là fuori, vediamo e sentiamo finti guru che promettono di farci diventare ricchi, ma nessuno che ci insegni a non diventare poveri.
E soprattutto, nessuno che ci insegni a pianificare in modo efficace la messa in sicurezza (al meglio delle possibilità) del nostro piccolo o grande patrimonio.
Ma se la necessità di proteggere i nostri risparmi è sempre più evidente e urgente, come possiamo fare? Esiste davvero il modo per tirare una rete di sicurezza che, nella peggiore delle ipotesi, ci salvi riducendo al minimo l’impatto negativo di uno o più eventi avversi?
Ebbene sì, è possibile ed è una cosa alla portata di tutti.
E lo strumento principe per raggiungere questo obiettivo sono le obbligazioni.
La loro versatilità ci permette di impostare il core del nostro portafoglio in modo da soddisfare contemporaneamente ben tre aspetti fondamentali per la nostra sicurezza finanziaria:

  • Finalità di protezione
  • Finalità di crescita
  • Finalità previdenziali


Tuttavia, è innegabile che esistano delle criticità che, nel credo comune, rendono l’investimento in obbligazioni poco attraente, poco remunerativo o addirittura troppo difficile.

 


Questo accade perché non esiste una formazione specifica e altamente qualificata in merito all’investimento in obbligazioni. O meglio, non esiste una formazione in grado di tradurre nella pratica sui mercati le aridità della matematica finanziaria di stampo accademico.

Questo accade perché non esiste una formazione specifica e altamente qualificata in merito all’investimento in obbligazioni. O meglio, non esiste una formazione in grado di tradurre nella pratica sui mercati le aridità della matematica finanziaria di stampo accademico.

 


Infatti, in prima persona abbiamo sperimentato come inutili e prolisse esasperazioni teoriche, prive di ogni legame con la vera pratica dei mercati, si traducano nell’utilizzo di modelli di valutazione delle obbligazioni ormai superati o in alcuni casi concettualmente errati rispetto al reale mondo degli investimenti con le obbligazioni.

 


A questo si aggiunga che, a causa delle politiche non convenzionali ultra-espansive delle Banche Centrali, moltissimi investitori non stiano ancora prestando attenzione ai mercati obbligazionari, con la convinzione che i rendimenti siano tuttora bassi, mentre in realtà stiamo per entrare nella fase del ciclo economico e finanziario favorevole alle obbligazioni.

 


E la prova che le obbligazioni sono (e dovrebbero sempre essere) un asset irrinunciabile in qualunque portafoglio di investimenti, lo dimostra il fatto che le grandi banche d’affari USA conseguono i loro maggiori profitti con il trading sulle obbligazioni, ottenendo risultati economici con un rapporto rischio/rendimento almeno 10 volte superiore all’investimento in qualunque altra asset class finanziaria.

 


E possiamo affermarlo perché è ciò che abbiamo imparato a fare in questi ultimi quindici anni di lavoro ed esperienza diretta sui mercati, oltre ad aver scritto l’unico best seller in Italia dedicato all’investimento operativo con le obbligazioni, ormai esaurito.

 

 



Investire con le Obbligazioni

E gli avvenimenti di queste ultime settimane ci hanno fatto, in certo senso, rivivere quei momenti. Sarebbe troppo lungo raccontare tutto qui ora, ma stiamo preparando un evento live su questi temi.

 


Evento live che sarà preceduto da un breve corso gratuito contenuto in 5 mail nelle quali metteremo in evidenza come e perché le obbligazioni sono l’asset preferito dagli investitori istituzionali delle grandi banche d’affari Usa.

 


In queste 5 mail condivideremo diversi contenuti gratuiti per capire cosa serve per lavorare sui mercati obbligazionari come i professionisti, capire perché le obbligazioni sono un asset fondamentale in un portafoglio e comprendere come sia sempre possibile individuare i titoli sottovalutati, partendo dalle basi per arrivare allo stato dell’arte dell’investimento in obbligazioni.

 


Il tutto per proteggere i nostri risparmi e poi farli crescere.

 


Inoltre, nel Workshop live con classe operativa scenderemo ancora più in profondità e sarà possibile confrontarsi direttamente con noi su molti aspetti dell’investimento obbligazionario.


Il Workshop si terrà il giorno 06.04.2023 dalle ore 18:00 alle ore 19:00.


Per seguire il minicorso e partecipare all’evento live è sufficiente registrarsi gratuitamente da questa pagina: BONDMASTERY

Sarà un’esperienza che cambierà davvero la percezione dell’investimento in obbligazioni e che permetterà di capire cosa serve davvero per difendere un capitale e per farlo crescere nel tempo anche in ottica previdenziale.

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