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La reazione del mercato alle parole di Draghi

Pubblicato 05.09.2014, 08:56
Aggiornato 11.09.2019, 13:55
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La giornata delle banche centrali dell’Unione Europea finalmente è arrivata ed i consolidamenti cui abbiamo assistito ieri sul fronte euro e sterlina sono testimoni di come qualche attesa, soprattutto riguardante eventuali decisioni non convenzionali da parte della BCE, si sia formata. La BoE non dovrebbe modificare la propria politica monetaria e tutto starà alle minute relative alla decisione odierna che verranno rilasciate tra due settimane.

Taglio di tassi e ABS

Ieri mattina intitolavamo il primo paragrafo del nostro articolo con “Divergenze di politiche monetarie”, andando a ricapitolare (pur se in breve spazio) il posizionamento da parte delle diverse banche centrali più importanti al mondo di fronte a decisioni di politica monetaria, evidenziando come la BCE si trovasse estremo ritardo rispetto alle colleghe, già a partire dal lontano 2008 quando Trichet alzava i tassi non comprendendo (e ci chiediamo come sia possibile) che l’inflazione che stava aumentando in Europa era importata e dovuta agli alti costi energetici. Bene, ieri, la BCE è andata a tagliare i tassi di riferimento (contro le nostre aspettative) e a comunicare un piano di acquisti di ABS (Asset Backed Securities) oltre che di covered bonds, i cui dettagli dovranno essere ancora resi noti a causa del fatto che tali acquisti avverranno con tecnicismi diversi da quelli utilizzati durante l’ultimo decennio dall’istituto centrale e avranno l’obiettivo di sbloccare il mercato del credito (attualmente ancora congelato) tramite l’utilizzo di tutto il potenziale che il bilancio della BCE offre.

Tutto ciò a causa di dati sull’inflazione in peggioramento, con tutti gli indicatori relativi alle aspettative di medio periodo che si sono posizionati sotto le attese della BCE e che quindi hanno segnalato delle situazioni di pericolo anche prospettiche, non soltanto attuali. La decisione di implementare questo piano di acquisti è stata presa all’unanimità e si è già d’accordo che, nel momento in cui dovessero continuare queste pressioni a ribasso sui prezzi per lungo tempo, i nuovi piani di stimolo continueranno. Non unanime invece la decisione di tagliare i tassi di interesse, un chiaro segnale che Draghi ha voluto lanciare al mondo bancario che ora non deve più attendersi nessun ribasso a livello nominale dei tassi di rifinanziamento del sistema interbancario, con il livello di 0.30% a fornire la bussola per denaro preso a prestito dalla BCE e quello di -0.20% rappresentante le remunerazioni che esse riceveranno quando lasceranno denaro depositato a Francoforte durante la notte, anziché farlo circolare nel sistema interbancario. La speranza è che le istituzioni che riceveranno denaro in cambio dei titoli che la BCE deciderà di comprare decidano di investirlo nell’economia reale, a partire dal settore immobiliare e che le banche decidano, al contempo, di cominciare ad elargire credito ad imprese e famiglie. Senza questo, non usciremo dallo stallo, così come senza riforme tese alla crescita (e non all’austerity, cari signori che avete deliberatamente deciso di tagliare i redditi degli italiani e con essi la domanda aggregata verso beni esteri – tedeschi per la maggioranza – per riequilibrare situazioni di sbilancio tra importazioni ed esportazioni che hanno portato a flussi di capitale in uscita dall’Italia, non bilanciati dalle fluttuazioni di marco e lira – il sistema euro è a cambi fissi, ma non è questa la sede di discussione appropriata per questo argomento). Si è discusso anche di un vero e proprio QE, ma per il momento esso non verrà messo in campo.

La reazione del mercato ed i dati di oggi

L’euro, già sul taglio di tassi, ha iniziato a scendere in maniera decisa contro il dollaro, andando a rispettare le attese che di fronte a qualsiasi tipo di interventismo il mercato avrebbe potuto reagire con una svalutazione di breve della moneta unica e siamo veramente contenti di aver lanciato dei chiari warning ai trader ieri mattina circa la possibilità di considerare posizionamenti long. Operativamente infatti, abbiamo seguito con cura potenziali rotture ribassiste con già la possibilità di lavorare in vendita di euro a partire dalla mattina, quando il mercato si trovava sulle resistenze. Qui di seguito il pezzo di ieri: “Se Draghi dovesse decidere di lasciare tutto com’è, andando a reiterare la possibilità che la BCE agisca con misure straordinarie nel caso in cui si dovesse presentare la necessità di farlo, l’euro potrebbe tentare dei recuperi sulle discese che hanno caratterizzato il mese di agosto. In caso contrario, la moneta unica europea potrebbe tentare degli approfondimenti ribassisti. Queste le idee principali relative ad eventuali scenari possibili nel pomeriggio ma dal punto di vista dell’operatività seguiremo con attenzione eventuali tentativi di rotture ribassiste che valuteremo attentamente e che analizzeremo da un punto di vista squisitamente tecnico, tenendo conto che il mercato retail si sta mostrando per la maggior parte lungo di euro e questo potrebbe, in caso di presa di stop, portare a tentativi di estensioni ribassiste che, se dovessero essere negate, potrebbero portarci a decidere di lavorare in acquisto di moneta unica europea sopra determinati livelli (che ora vedremo e che aggiusteremo prima della conferenza stampa, importante dunque collegarsi prima delle ore 14.30 per settare i livelli – quelli non li riportiamo, basta leggere l’articolo di ieri mattina che trovate qui).” Le borse hanno festeggiato, con le europee sui massimi relativi e lo S&P500 tornato sui massimi storici, prima di ripiegare su prese di profitto che lo mantengono per il momento sopra i punti di supporto principali. Siamo oggi di fronte alla pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro americano, con attese per la creazione di nuovi posti di lavoro pari a 230.000 unità ed un tassi di disoccupazione pari a 6.1% e questo, in caso di release migliori delle attese potrebbe condurre ad un rafforzamento del dollaro americano che potrebbe portare l’euro ancora più a ribasso, con le borse che potrebbero reagire in positivo sulle aspettative della continuazione, anche se per breve periodo, delle iniezioni di liquidità ma che cureremo attentamente per eventuali storni ribassisti (che forniscono dei R/R sicuramente migliori rispetto a quelli offerti da valutazioni long) sotto i livelli che delineeremo nel nostro Morning Meeting (con lo stesso link è possibile seguire la pubblicazione dei NFP alle ore 14.25).

QUADRO TECNICO

EURUSD: ottima la discesa dell’euro, valutata a partire dalla media mobile esponenziale a 21 periodi su un grafico a 4 ore. Siamo ora in consolidamento, con i prezzi che potrebbero tentare delle correzioni verso area 1.2970, dove potrebbe essere possibile valutare eventuali posizionamenti corti, tenendo conto che risalite sopra area 1.2985 dovrebbero, a nostro parere, portare a decisioni di uscita da eventuali posizionamenti lunghi di dollaro in attesa di eventuali sviluppi, che potrebbero farci considerare posizionamenti lunghi di euro soltanto in caso di ripartenze oltre area 1.3110, se non si creano delle condizioni di divergenza prima del raggiungimento di tale livello. Scivolamenti sotto 1.2915 potrebbero portare a tentativi di visita di area 1.2885.

USDJPY: fortunatamente il mercato ha acquistato USDJPY dopo le prime reazioni negative post BCE e così facendo ha portato ad acquistare dollari anche contro il franco svizzero, che altrimenti contro euro avrebbe potuto raggiungere la soglia peg fissata dalla SNB e avremmo potuto assistere ad interventi di mercato aperto. Tecnicamente i prezzi si stanno mantenendo bene sopra i supporti che aggiorniamo in area 104.75/105.00, dove potrebbe essere possibile valutare acquisti di dollaro da stoppare nel cosa in cui il mercato dovesse scendere sotto area 104.40. Operativamente non sono offerti ottimi R/R, ma su base daily ci troviamo vicini ad un’area di resistenza importantissima e, tenendo conto delle dichiarazioni di Kuroda al quale “non dispiacerebbe uno yen più debole per sostenere l’economia”, seguiamo con attenzione potenziali strappi rialzisti, da valutare in chiusura ogni sera alle 23.

EURJPY: buoni i livelli di reverse delle eventuali posizioni lunghe sul cross, che sotto 137.05 ha cominciato a visitare tutti i livelli pensati ed ipotizzati. Ci troviamo ora nei pressi di 136.00 con il mercato in consolidamento, che potrebbe tentare dei pullback delle resistenze statiche e dinamiche orarie prima di tentare ulteriori discese. L’area di 136.50, estendibile fino a 65 può fornire la possibilità di valutare eventuali acquisti di yen, tenendo conto che se dovessero essere visitate queste aree senza che il mercato compia dei nuovi minimi in precedenza (rispetto a quelli di ieri sera) potrebbe essere possibile valutare una figura a pera cotta sulla rottura di area 136.80, per ritorni verso la media a 100 oraria.

GBPUSD: sul cable ci siamo portati a 10 punti dalle aree di resistenza studiate, per poi assistere ad una discesa degna di un manuale di analisi tecnica. Molto bene. Ci troviamo di fronte a prezzi sotto la media a 21 oraria che, insieme a 1.6365 (dato da livelli precedenti) potrebbe suggerire eventuali acquisti di dollaro (in caso di stocastico orario carico verso l’ipercomprato), tenendo conto che su un 4 ore potrebbe essere in formazione una divergenza rialzista che in caso di conferma e di sforamento dei prezzi di area 1.6385 potrebbe condurre al raggiungimento iniziale di area 1.6415, dove eventualmente valutare resistenze che se non dovessero tenere potrebbero permettere di seguire la divergenza fino al suo esaurimento (posizione difensiva).

AUDUSD: molto buone le possibilità di vendita valutate ieri in area 0.9375 con stop e reverse sopra area 0.9390 (che ha tenuto). Ci troviamo ora in una situazione simile a quella di ieri, per un cambio che non ha sentito in maniera particolare la decisione della BCE. Continuiamo a seguire le uniche ravvisaglie tecniche che il cambio ci fornisce, ossia la possibilità di ripetere delle vendite in area 0.93 ¾ con stop e reverse sopra 0.9390 (con 0.9420 come prima interferenza).

Ger30 (Dax): le configurazioni long seguite ieri sul dax si sono rivelate valide, con i prezzi che hanno compiuto nuovi massimi. I mancati buoni R/R per i livelli individuati ieri però, non ci hanno permesso nessun tipo di operatività e considerando che sono state individuate aree di reverse abbastanza strette è andata bene così. Siamo in attesa di potenziali storni verso i supporti rappresentati da area 9,650, dove eventualmente pensare ad eventuali acquisti dell’indice senza che siano presenti buoni R/R anche oggi però.

XAUUSD (Oro): oro che ha raggiunto le aree di vendita senza superare gli eventuali punti di reverse e scendendo fino a superare i target indicati in 1,258.50. Siamo ora in attesa di potenziali storni verso area 1,267.50 prima di pensare ad eventuali nuove vendite che però non offrono un buon R/R per questa mattina a meno di posizionare degli stop sopra questi livelli. Imposteremo l’eventuale operatività prima della pubblicazione dei NFP americani.

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