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La SEC approverà l’ETF di Bitcoin nel 2017?

Pubblicato 10.10.2017, 14:52
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

di Tanzeel Akhtar

Gli exchange traded funds (ETF) di Bitcoin faticano a decollare e a ricevere l’approvazione da parte della U.S. Securities and Exchange Commission (SEC).

I governi e gli istituti finanziari tradizionali sono critici nei confronti del Bitcoin e le criptovalute vengono analizzate con attenzione. In Europa al momento è disponibile l’exchange traded note (ETN) sulla piazza NASDAQ OMX di Stoccolma.

Ma superare l’ostacolo negli Stati Uniti è più difficile. Di recente, la SEC ha riferito all’impresa di gestione fondi VanEck che non esaminerà la dichiarazione di iscrizione della compagnia per un ETF di Bitcoin. VanEck ha successivamente annullato la richiesta per l’ETF VanEck Vectors Bitcoin Strategy, che si sarebbe basato su una combinazione di fondi e future Bitcoin come componenti.

Quest’estate, la REX Shares, un’impresa di gestione fondi del Connecticut “focalizzata su nuovi ETP (exchange traded products) alternativi” ha presentato istanza per iniziare gli scambi di due nuovi fondi gestiti attivamente, l’ETF REX Bitcoin Strategy e l’ETF REX Short Bitcoin Strategy. Entrambi i fondi utilizzerebbero future di Bitcoin come base, ma la REX ha ritirato la richiesta.

Di recente, la Grayscale Investments LLC ha reso noto che anche la piazza NYSE Arca della Intercontinental Exchange ha ritirato la richiesta alla SEC per la quotazione del suo Bitcoin Investment Trust (OTC:GBTC) che al momento è scambiato in maniera OTC (over the counter), ossia non tramite una piazza principale centralizzata. È stato lanciato nel 2013. In generale, le piazze OTC sono meno trasparenti ed hanno norme più allentate, il che le rende ambienti di trading potenzialmente più rischiosi.

Al momento l’esposizione di Bitcoin disponibile su una piazza convenzionale tramite l’ETF ARK Web X.0 (NYSE:ARKW) della Ark Invest è limitata. Il fondo, tuttavia, non è un ETF di Bitcoin tradizionale. Al contrario, offre esposizione al Bitcoin all’interno di quello che definisce una “confezione”. In parole povere, ARKW è “un fondo azionario globale che punta a compagnie legate a Internet di nuova generazione”, compagnie che guardano al futuro, potenzialmente dirompenti, focalizzate su Internet. Il Bitcoin è quindi solo un componente del fondo, ecco perché la definizione di “confezione”.

Anche la richiesta di Tyler e Cameron Winklevoss per il lancio di un ETF di Bitcoin (ticker COIN) all’inizio dell’anno è stata rifiutata. Come riportato qui, a luglio i fratelli hanno chiesto nuovamente l’approvazione. Sono ancora in attesa che venga esaminata.

iShares di BlackRock critica nei confronti di un ETF di Bitcoin

Il 3 ottobre, in occasione di un evento di Bloomberg a Londra, Mark Wiedman, direttore globale di iShares e Index Investments per BlackRock, ha detto dell’idea di un fondo di Bitcoin:

Non capisco l’idea di un ETF di Bitcoin comunque, perché stiamo parlando … di prodotti di trading a cui è difficile accedere. Se il Bitcoin avrà successo - anche se non fa per me - non lo raccomanderei. Ma se lo avesse [il successo], perché dovrebbe esserci bisogno di un ETF per accedervi?

Angus C de Crespigny, leader strategico dei servizi finanziari della bloockchain EY Americas, ha risposto con un tweet:

nvece, il leader di pensiero delle blockchain nonché Amministratore Delegato di Polymath, Trevor Koverko, si è detto a favore di un ETF di Bitcoin. Secondo Koverko, affinché il Bitcoin e gli altri token delle blockchain diventino popolari, devono diventare accessibili al trader o all’investitore medio. Gli ETF di Bitcoin diventeranno un importante ponte tra le masse e le blockchain, aggiunge.

BlackRock se lo lascerà scappare

Afferma Koverko:

Gli ETF consentiranno agli investitori di possedere facilmente un pezzo del paniere di obbligazioni ed è incomprensibile ignorare l’enorme potenziale degli investitori medi che avranno esposizione al Bitcoin tramite gli ETF, in particolare dato il fenomenale aumento della valuta digitale quest’anno e la sua attuale posizione come la valuta con la migliore performance al mondo in quattro degli ultimi cinque anni. Se BlackRock non riuscirà a capirlo, si perderà questo inarrestabile megatrend”.

Laurent Kssis, Direttore di Gestione di XBT Provider, la compagnia svedese che ha lanciato in realtà il primo ETN di Bitcoin e che è ora una compagnia CoinShares, spiega che la SEC è stata onestamente chiara circa la sua posizione negli ultimi mesi.

Fino a quando non ci sarà un mercato di future di livello professionale con la liquidità e lo spessore necessari a supportare le attività di hedging di un erogatore di ETF di Bitcoin statunitense, probabilmente non approveranno alcuna istanza. Perciò non siamo sorpresi nel vedere queste revoche”.

Kssis riconosce che ciò deve essere “frustrante per gli investitori statunitensi” dal momento che il resto del mondo ha accesso ad ETP che garantiscono l’esposizione al Bitcoin.

Fornisce inoltre una motivazione del perché potrebbe esserci una forte richiesta di un fondo di criptovalute scambiato negli USA. “Ci sono di solito tre ragioni fondamentali per cui ai clienti piace utilizzare il nostro ETN di Bitcoin come uno strumento per ottenere l’esposizione ai movimenti di prezzo del Bitcoin”, e le spiega:

  1. Accesso: Un investitore può utilizzare il suo solito broker o la sua piattaforma di brokeraggio per investire.
  2. Trattamento fiscale (tasse) vantaggioso: In alcuni paesi, come nel Regno Unito dove gli investitori possono investire tramite un SIPP (piano di pensione auto-investita), un investimento con un’esposizione in Bitcoin riceverà un trattamento fiscale diverso rispetto a quello di un investimento normale (nel caso di realizzazione di un guadagno, è prevista una tassa inferiore rispetto a quella applicata per il possesso diretto di Bitcoin e per la vendita ai fini di un guadagno).
  3. Sicurezza e deposito: In quanto gruppo professionale, siamo responsabili della sicurezza e del deposito del Bitcoin, il che significa che il cliente, che potrebbe non volere diventare un esperto del settore, non deve preoccuparsi di munirsi di una sicurezza di prim’ordine per il suo investimento.

Valide ragioni per cui la SEC ha respinto le richieste per ETF

Bharath Rao, Amministratore Delegato della piattaforma di trading di valute digitali Leverj, ritiene che la SEC abbia respinto le richieste di un ETF di Bitcoin per alcune valide ragioni, almeno secondo lui.

Afferma Rao:

Il Bitcoin viene a ragione definito una materia prima e gli ETF delle altre materie prime come l’oro sono abbastanza standard. Un ETF può scegliere di comprare e conservare la materia prima fisica posseduta da solo o tramite un custode. Un’alternativa più economica consiste nell’acquistare future a supporto dell’ETF. Un ETF di Bitcoin che possegga Bitcoin reali ha più probabilità di essere approvato rispetto ad uno che possegga future. Questo perché non esiste ancora un mercato regolamentato di future di Bitcoin con una storia abbastanza lunga”.

Un ETF di Bitcoin è previsto … alla fine

Continua Rao:

Anche un ETF di Bitcoin con Bitcoin reali è problematico senza la necessaria prontezza operativa. L’ETF dovrà assicurarsi che le monete non possano essere perse o rubate e che le azioni emesse riflettano la quantità di Bitcoin posseduta.

Ciò potrebbe essere realizzato utilizzando conti a firma multipla con esiti dei controlli all’interno della chain. Alla fine questi tasselli andranno ciascuno al proprio posto e l’ETF potrà essere approvato. Il vantaggio di possedere un ETF garantito al 100% rispetto a dei Bitcoin reali è minimo, dal momento che i Bitcoin non hanno i costi di trasporto, sicurezza e deposito dell’oro e delle altre materie prime. Tuttavia, un ETF di Bitcoin è atteso dalla comunità come un sostegno ed un nuovo afflusso di capitali, aumentando il valore di ogni moneta”.

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