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La sterlina guadagna ancora in vista del PIL, rafforzamento dello yen

Pubblicato 27.06.2014, 10:17

Market Brief

A maggio l’inflazione giapponese ha rispettato le attese del mercato. L’IPC primario ha compiuto un’accelerazione del 3,6% rispetto al 3,4% del mese precedente. Il tasso di disoccupazione è sceso dal 3,6% al 3,5%. I dati economici positivi non sono riusciti a far lievitare i cross con lo JPY. L’USD/JPY ha liquidato gli stop sotto 101,40 raggiungendo quota 101,32 (minimo del mese), l’EUR/JPY è sceso a 138,07. Stanotte il motore principale è stato la domanda legata alla chiusura del mese/trimestre/semestre fiscale. Prima della campanella di chiusura, prevediamo che gli operatori europei e americani faranno proprio il momentum negativo infragiornaliero, visto che è stata infranta la media mobile a 200 giorni. La zona di richiesta critica rimane a 100,76/101,01 (minimo 2014 / 50% di Fibonacci sul rally da ottobre 2013 a gennaio 2014 ed esercizio delle opzioni).
In Australia Kent (RBA) ha detto che non ci sono segnali di una bolla di credito speculativa nel settore immobiliare e che gli investimenti dovrebbero rimanere solidi. Guidata per lo più dalla debolezza dell’USD, la coppia AUD/USD ha esteso i guadagni fino a 0,9440. S’intravede una solida resistenza a 0,9445/0,9461 (massimo della settimana / picco del 2014). Gli indicatori di trend e momentum sono marginalmente positivi, una chiusura giornaliera superiore a 0,9385 dovrebbe mantenere l’impostazione al rialzo.
In avvio di seduta la coppia NZD/USD ha toccato il nuovo massimo dell’anno (0,8794). Fra le valute del G10, i crescenti interessi legati al carry avvantaggiano soprattutto il kiwi (NZD), visto che la RBNZ sta già restringendo la politica monetaria. Una resistenza tecnica staziona a 0,8805 (banda di Bollinger superiore a 30 giorni e livello psicologico), l’impostazione rimane nettamente positiva.
Il cable viene richiesto diffusamente dopo che ieri, a Londra, Carney (BoE) ha annunciato misure macroprudenziali meno stringenti del previsto per raffreddare il mercato immobiliare britannico. Secondo Carney, restrizioni più pesanti “non solo rallenterebbero il mercato immobiliare, ma avrebbero anche implicazioni sulla ripresa”. Ieri la coppia GBP/USD è salita a 1,7040 a Londra, nella notte gli operatori asiatici hanno fatto lievitare la coppia a 1,7052. La forza del cable è rimasta arginata sotto il picco a 1,7063 perché nel rapporto semestrale sulla Stabilità Finanziaria non si richiedono modifiche all’attuale politica monetaria della BoE e agli attuali tassi d’interesse ai minimi storici. L’impostazione è nettamente positiva, gli ordini d’acquisto per opzioni in scadenza oggi si susseguono sopra 1,7050. La coppia EUR/GBP è stata venduta aggressivamente, scendendo a 0,79829 dopo il comitato di politica finanziaria. La coppia si trova in una fase di ripresa nonostante le vendite di ieri, s’intravedono offerte prima della media mobile a 21 giorni (0,80456). Alle 08:30 GMT sarà pubblicata la lettura finale del PIL riferito al primo trimestre, che dovrebbe innescare volatilità.
Ieri l’EUR/USD è sceso a 1,3576 a New York dopo che, negli USA, il deflattore PCE ha raggiunto l’1,8% a maggio, livello massimo da ottobre 2012. I volumi bassi e i corti sull’USD hanno fatto risalire rapidamente la coppia sopra la sua media mobile a 21 giorni (1,3597). L’EUR/USD rimane praticamente all’interno di fasce. Gli IPC di Spagna e Germania non dovrebbero innescare una rottura. La resistenza critica si trova a 1,3673/93 (medie mobili a 200 e 50 giorni).
Il calendario economico di oggi prevede la pubblicazione dei seguenti dati: indice dei prezzi all’importazione m/m e a/a di maggio in Germania; PIL (definitivo) t/t e a/a riferito al primo trimestre, spese al consumo e IPP m/m e a/a di maggio in Francia; vendite al dettaglio m/m e a/a di maggio in Spagna; IPC (preliminare) a/a di giugno in Spagna e Germania; vendite al dettaglio m/m e a/a e bilancia commerciale di maggio in Svezia; tasso di disoccupazione di giugno in Norvegia; fiducia delle imprese e sentiment economico di giugno in Italia; PIL (definitivo) t/t e a/a riferito al primo trimestre, bilancia delle partite correnti e investimenti totali delle aziende t/t e a/a nel Regno Unito; fiducia (dato definitivo) economia, industria, servizi e consumatori di giugno nell’Eurozona; produzione industriale e prezzi delle materie prime m/m in Canada; indice sulla fiducia (definitivo) dell’Università del Michigan di giugno negli Stati Uniti.

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Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd

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