Il crescente ottimismo per il quale una qualche forma di accordo Brexit potrebbe definirsi nei prossimi giorni, ha contribuito a spingere la sterlina al suo massimo livello contro l'euro da giugno nella scorsa settimana e, questi rialzi, saranno probabilmente sottoposti a test significativi nei prossimi giorni, data la mancanza di progressi nelle trattative nel fine settimana, con il segretario della Brexit Dominic Raab che domenica è tornato a mani vuote da Bruxelles.
Per contro, il capo-negoziatore comunitario Michel Barnier ha spiegato: «Nonostante intensi sforzi, alcuni nodi sono ancora da sciogliere, tra cui una intesa sulla frontiera irlandese per evitare il ritorno di un vero e proprio confine tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda, ma sono in disaccordo su come evitare questo ritorno.
Potrebbe essere possibile una sorta di accordo nei prossimi giorni, forse addirittura al prossimo vertice europeo di mercoledì sera a Bruxelles, ma i problemi per Londra sembrano essere sul fronte interno: La May non vuole un ritorno del confine in Irlanda, ma al tempo stesso vuole lasciare l’unione doganale e il mercato unico.
Ma ciò significherebbe scegliere la soluzione europea che tuttavia preoccupa Londra, perché potrebbe aprire la strada a una unificazione dell’isola.
La prospettiva di un esito negativo è nuovamente aumentata, e questo ha portato la sterlina a scivolare di nuovo in Asia durante la notte.
Da seguire con attenzione i dati economici di questa settimana (salari, inflazione, disoccupazione e vendite al dettaglio).
EURGBP - ha rimbalzato da 0,8725 la scorsa settimana in corrispondenza dei minimi a 3 mesi.
La salita potrebbe estendersi verso la media mobile a 200 giorni in zona 0,8840 e persino a 0,8877 dove transita la media a 100 periodi, ma rimane in una tendenza al ribasso dai picchi di agosto in prossimità di 0.91. I supporti sono collocati a 0.8720 e a 0.8640.