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La vendita di azioni in Asia accelera

Pubblicato 27.07.2015, 13:58
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Forex News and Events

Il rischio sistemico si genera, USD in giùa fronte delle valute del G10 La vendita nei mercati azionari ha segnato un’accelerazione inseduta asiatica, favorendo un aumento del rischio potenziale sistemico. In Cina, lo Shanghai Composite è in discesa a -8,48%, trascinando con sé il resto dei mercati azionari globali. Le perdite considerevoli nel mercatodi Shanghai A- sono state guidate dai timori relativi al fatto che la crescita non risponderà alle attese dei mercati di un 7,0% nel 2015. I PMI di luglio di venerdì ha mostrato una flessione dell'indice da 49,4 a 48,2 (minimo su 15 mesi), con i profitti industriali a giugno, in crescita solo dello 0,3%, a generare delusionisignificative. Il problema risiede nella mancanza di domanda di esportazioni, che punisce l’Asia, le materie prime e le economie che producono materie prime. Inoltre, la stagione dei guadagni nel 2t negli USAè stata finora deludente,in quanto la caduta dei prezzi del petrolio ha altresìinnescato pesanti tagli sugli investimenti energetici rendendo cupo il quadrodelle prospettive future suiprofitti. Gli operatori monitoreranno un ordine di beni durevoli solido dagli Stati Uniti al fine disostenere i prezzi azionari (potenzialmente a mezzo di un inversione del trend ribassista). L’USD è sostanzialmente a livelli inferiori con l'euro in ascesa a 1,1113 su un robusto rilevamento IFO tedesco. All'oro è stata data una tregua temporanea e viene scambiatoa 1.105,17 USD, ma ciò è più probabile una copertura a breve termine, piuttosto che una correlazione con l'eliminazione del sentiment legato al rischio. Con i prezzi delle materie prime che dovrebbero rimanere bassi, monitorare AUD, NZD, CAD e NOK per ulteriori risultati al ribasso. USA: si prospetta una settimana importante "Questa settimana è molto importante per gli Stati Uniti e soprattutto per la Fed. La FOMC si riunirà mercoledì e il dato relativo al PIL per il 2tverrà reso notogiovedì,con un giorno di scarto. Tutti gli occhi saranno pertantopuntati sugli Stati Uniti poichéil decollo di settembre permane una vera e propria preoccupazione. Di fatto, la Federal Reserve ha preparato i mercati per una stretta del tasso quest'anno, ma sorprendentemente Janet Yellen, nel discorso tenuto a Cleveland all'inizio del mese, non è apparsa così ottimista sulla ripresa degli Stati Uniti. Tuttavia, ha affermato chea un certo punto, nel corso dell'anno, un primo rialzo dei tassi avverrà e che ciò costituirà il punto di partenza per una normalizzazione della politica monetaria. Malgrado detti commenti, resi noti soprattutto per non intimorire i mercati, riteniamo che la bassa inflazione, che ha segnato lo 0,3% t/t a giugno,eche rimane quasi piatta allo 0,1% su base annua, impedirà un innalzamento dei tassi da parte della Fed. In effetti, i salari sono spinti verso il basso e ciòcrea maggiori difficoltà per le famiglie al momento di rimborsare debiti e mutui. I dati non puntellano pienamente un rialzo dei tassi nel mese di settembre. L’ultimo dato relativo alle vendite di nuove case negli USA di venerdì scorso è ben al di sotto delle aspettative - 482.000 unità a fronte delle 548.000. Tuttavia, i dati esistenti,relativi alle vendite di case esistenti, che corrisponderebbero ai dati del mercato secondario, emessi ben al di sopra delle aspettative al 3,2% segnano un aumento a fronte dello 0,9%. Potremmo dedurne che la maggior parte della gente siaora più propensa alla ricerca di prodotti più accessibili e sia meno disposta a pagare di più per beni nuovi. Ciò non è sicuramente il segnale di un'economia robusta, inoltre, il presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, continuava ad affermare che i tassi di interesse bassi sono estremamente pericolosi in quanto non vi sarebbe spazio per un loro ulterioreabbassamento nel caso in cui l'inflazione non si diriga verso l'area obiettivo prevista del 2%. Unrialzo dei tassi per abbassarli poi nuovamente potrebbe essere un’azione che la Fed potrebbe mettere in atto. Gli operatori monitoreranno attentamente le dichiarazione della FOMC a sostegno di detta impostazione. Il dato sul PIL del 2t,che arriverà con un giorno di scarto,metterà probabilmente fine alla discussione su un rialzo del tasso a settembre nel caso di un dato deludente. L'azione dei prezzi dell’EUR/USD che tornano al di sopra di 1,1000 è attualmente guidata da questa intensa settimana negli Stati Uniti. Auspichiamo che la coppia segni 1,1100 sulle dichiarazioni da colomba da parte della Fed." "Yann Quelenn - Analista di mercato

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The Risk Today

Peter Rosenstreich

EURUSD L’EUR/USDè in netta ascesaoltre 1,1100. La resistenza oraria giace a 1,1278 (massimo 29/06/2015). Una forte resistenza si trova a 1,1436 (massimo 18/06/2015). Il supporto può essere trovato a 1,0660 (minimo 21/04/2015).Nell'arco dell'ultimo mese, la coppia registra minimi massimi, tuttavia rimaniamo ribassisti. In un’ottica di più lungo termine, il triangolo simmetrico del 2010-2014 favorisce un’ulteriore debolezza verso la parità. Di conseguenza, consideriamo i recenti movimenti laterali come una pausa nel trend discendente di fondo. Si osservano supporti chiave a 1,0504 (minimo 21/03/2003) e a 1,000 (supporto psicologico). Una violazione al rialzo suggerirebbe un test della resistenza a 1,1534 (massimo di reazione del 03/02/2015).

GBPUSD La coppia GBP/USDè in fase di consolidamento. La resistenza oraria è data a 1,5803 (massimo 24/06/2015). Il supporto è dato al 38,2% sul ritracciamento di Fibonacci a 1,5409.Unsupporto più robusto giace a 1,5330 (minimo 08/07/2015). Attendiamo un’ulteriorediminuzione della coppia nei prossimi giorni. In una prospettiva di più lungo termine, la struttura tecnica apparea un minimo di ripresa, il cui potenziale massimo al rialzo è costituito dalla forte resistenza a 1,6189 (61% del ritracciamento di Fibonacci).

USDJPY L’USD/JPY vira al ribasso. Una resistenza più forte si trova ancora in 135,15 (massimo da 14 anni). Il supporto orario è dato dal ritracciamentodi Fibonacci del 38,2% a 122,04.Il supporto orario giace a 120,41 (minimo 08/07/2015). Viene favorita una propensione rialzista a lungo termine finché reggerà il forte supporto a 115,57 (minimo 16/12/2014). Viene favorito un aumento graduale verso la maggiore resistenza a 135,15 (massimo 01/02/2002). Si osserva un supporto chiave a 118,18 (minimo 16/02/2015).

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USDCHF L’USD/CHFpermane ancora in uno slancio rialzista di breve termine. Un supporto orario può essere trovato a 0,9151 (minimo 18/06/2015). La strada è ora spianataaffinché la coppia sfidi la forte resistenza a 0,9719 (massimo 23/04/2015). La coppia si fa strada e punta a sfidare questa resistenza. In un’ottica di lungo termine, non ci sono segnali che lascino presagire la fine dell’attuale trend ribassista. Dopo il mancato superamento del livello a 0,9448, il trend rialzista riappare. Di conseguenza, l’attuale debolezza viene vista come una mossa in controtendenza. Il supporto chiave staziona a 0,8986 (minimo 30/01/2015).

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