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La volatilità dei titoli della cannabis sta seguendo la traiettoria delle cripto?

Pubblicato 02.07.2019, 12:39
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Benvenuti nel mese di luglio. Gli investitori del settore della cannabis senza dubbio sono stati più che felici di girare la pagina del calendario per cominciare un nuovo mese ed andare avanti con il secondo semestre, nel tentativo di lasciarsi alle spalle l’ultimo trimestre.

I titoli legati al settore della cannabis - che hanno visto delle forti impennate quest’anno - hanno segnato alcune delle performance peggiori nell’ultimo trimestre sia sulle piazze americane che su quelle canadesi, con il settore che procede zoppicando, avendo dovuto affrontare di tutto, dagli utili peggiori del previsto al persistere dei problemi delle forniture. Ma questo trend potrebbe non essere altro che gli inevitabili dolori di crescita di un settore emergente destinato a rivoluzionare settori ben consolidati?

Gli investitori che sono entrati nel settore della cannabis alla ricerca di una crescita in rapida accelerazione potrebbero paragonare la propria esperienza a quelli che sono saliti sulle montagne russe delle criptovalute. Questa classe di asset, che sta vedendo un rinnovato interesse ultimamente, dopo che i prezzi hanno ripreso il trend in salita, sta subendo anche una seria volatilità.

Un mercato consolidato ed in crescita

Ma c’è una grande differenza tra i due settori: le tempistiche. Il mercato della cannabis ha già una base clienti consolidata destinata ad espandersi - e probabilmente ad esplodere - con la prossima fase della legalizzazione di prodotti alimentati in Canada e l’eventuale legalizzazione dell’uso a scopo ricreativo negli Stati Uniti.

Malgrado i cali degli ultimi tre mesi, la maggior parte dei titoli legati alla cannabis continuano comunque ad andare bene sull’anno in corso. Per quelli che osservano la situazione dalle retrovie, questa quiete potrebbe essere proprio quello che aspettavano per saltare dentro.

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I titoli con la peggiore performance del secondo trimestre

Tra le maggiori compagnie di cannabis, la performance peggiore nel secondo trimestre del 2019 è stata quella di CannTrust Holdings Inc (TSX:TRST), (NYSE:CTST), con un tonfo di oltre il 36,5% negli Stati Uniti nel trimestre terminato il 30 giugno, e di oltre il 37,5% in Canada.

Sulla borsa di New York, il produttore di cannabis terapeutica di Ontario ha perso quasi 3 dollari ad azione negli ultimi tre mesi, chiudendo a 5,12 dollari ieri, mentre sulla borsa di Toronto ha chiuso a 6,56 dollari canadesi venerdì scorso prima del lungo weekend festivo nel paese, con un crollo di quasi 4 dollari canadesi dall’inizio di aprile, quando si attestava a 10,54 dollari canadesi.

CannTrust Holdings price chart

Altri titoli che sono usciti sconfitti dall’ultimo trimestre sono Aphria Inc (TSX:APHA), (NYSE:APHA), con un crollo di circa il 30% da entrambi i lati del confine, e quello di Tilray Inc (NASDAQ:TLRY) di Toronto, scambiato solo sul Nasdaq, con un tonfo di circa il 24,5%.

Deludenti anche le performance di Hexo Corp (TSX:HEXO), (NYSE:HEXO), Aurora Cannabis Inc (TSX:ACB), (NYSE:ACB), Cronos Group Inc (TSX:CRON), (NASDAQ:CRON) e Canopy Growth Corp (TSX:WEED), (NYSE:CGC).

La Hexo Corp. del Quebec ha perso il 20,5% negli Stati Uniti e circa il 22,5% in Canada, mentre il crollo di Aurora Cannabis è stato di quasi il 15% sulle piazze USA e di poco meno del 16% sull’indice S&P/TSX Composite tra aprile e giugno. Cronos Group ha visto il suo prezzo crollare di oltre il 14% a New York e di poco meno del 16% a Toronto negli ultimi tre mesi.

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Maggiore resilienza di Canopy

Considerato tutto questo slancio ribassista, Canopy Growth è andato relativamente meglio in confronto. La principale compagnia di cannabis al mondo ha visto il prezzo del suo titolo scendere di solo circa il 4% negli Stati Uniti e di poco più del 6,5% in Canada tra aprile e la fine di giugno, malgrado abbia riportato perdite in crescita esponenziale, risultate più di quattro volte peggiori di quanto si aspettavano gli analisti.

Canopy Growth price chart

Uno sguardo al quadro più ampio

Malgrado la debole performance dell’ultimo trimestre, non bisognerebbe perdere di vista il quadro generale. Quasi tutti i titoli del settore della cannabis sono andati abbastanza bene nel primo semestre del 2019, registrando ritorni spettacolari, con sole due eccezioni. Ecco le variazioni percentuali di ciascuno nei primi sei mesi dell’anno:

Aurora Cannabis: +49,2% negli Stati Uniti, +44,7% in Canada

Cronos Group: +40,9% negli Stati Uniti, +36,4% in Canada

Canopy Growth: +40,8% negli Stati Uniti, +34,6% in Canada

Hexo Corp.: +40,36 negli Stati Uniti, +34,16% in Canada.

Aphria: +15,6% negli Stati Uniti, +13% in Canada

CannTrust Holdings: -2,18% negli Stati Uniti, -7,3% in Canada

Tilray: -32,4% negli Stati Uniti

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