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Le banche centrali da seguire questa settimana

Pubblicato 06.04.2021, 09:31
Aggiornato 09.07.2023, 12:31
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La prima settimana piena di scambi di aprile è iniziata in sordina, con la chiusura festiva di diversi mercati. Il dollaro USA non si è praticamente mosso fino all’apertura newyorkese. Nonostante i dati positivi sull’occupazione di venerdì, i dati di ieri migliori del previsto dall’ISM non-manufatturiero e l’aumento dei rendimenti, il biglietto verde è sceso contro tutte le principali controparti. Si è trattato principalmente di un prolungamento della reazione debole di venerdì ai dati molto positivi sul mercato del lavoro.

Sono diversi i motivi per cui il dollaro ha iniziato la settimana con il segno negativo, dalle prese di profitto, all’impennata del rischio, ai timori sull’inflazione. Tuttavia, se i timori sull’inflazione dovessero essere reali, le azioni dovrebbero essere in forte calo. Dunque, per tutte queste ragioni, crediamo che il calo del dollaro USA sia di breve durata. Il mese di marzo è stato positivo per il dollaro e non è insolito assistere a delle prese di profitto dopo una ripresa così. La Federal Reserve ha indicato che il primo aumento dei tassi sarà nel 2023, ma i future sui tassi di interesse prevedono un inasprimento nel 2022. I verbali del vertice della Federal Reserve potrebbero confermare o indebolire questa tesi. Si tratta dell’unico evento economico importante negli USA, oltre ai dati ISM, che possa influenzare i mercati. Durante l’ultimo vertice, la Fed ha confermato che i tassi resteranno tali fino al 2023, ma qualche giorno dopo, la banca ha dichiarato che il leverage ratio che ha dato maggiore flessibilità alle banche terminerà alla fine di marzo. Il mercato crede che la Fed sia meno cauta e si attendono i verbali per capire se sia così.

Il vertice di oggi della Reserve Bank of Australia è uno degli eventi più importante questa settimana ed il dollaro australiano è andato molto bene negli scambi in vista del vertice. La valuta ha registrato la performance migliore della giornata. Ci si aspettava una politica monetaria invariata ed è ciò che è successo. La crescita occupazionale è stata molto forte il mese scorso, le concessioni edilizie sono aumentate, l’attività manifatturiera sta accelerando e l’azionario ha chiuso il mese migliore dell’ultimo quadrimestre. La RBA ha molti motivi per essere ottimista, ma il tono probabilmente resterò cauto visto che la campagna di vaccinazione procede lenta in Australia e in Europa. Secondo i verbali del vertice di marzo, non ci saranno aumenti dei tassi finché l’aumento degli stipendi non raggiungerà il 3%, cosa che non accadrà probabilmente prima del 2024. L’ottimismo della RBA potrebbe mandare il cambio AUD/USD a 77 centesimi.

Nel corso della settimana si terrà il vertice della Bank of Canada, e, come il dollaro australiano, il loonie sta andando forte in vista della decisione del tasso. Ci sono voci su una possibile riduzione degli acquisti di asset, ma non ci aspettiamo interventi dalla BoC. La crescita occupazionale è stata molto forte a febbraio e con gli USA che procedono veloce con la campagna vaccinale, la fiducia in Canada sta migliorando. Tuttavia, in Canada le vaccinazioni  vanno a rilento e solo questo weekend, le due regioni più popolate, Ontario e Quebec, hanno inasprito le restrizioni a causa delle nuove varianti che hanno fatto impennare i contagi.

L’euro e la sterlina sono in salita, ma con i mercati chiusi nel Regno Unito e in Germania,il rialzo è stato dovuto totalmente alla debolezza del dollaro e alla ripresa delle valute oversold. Le previsioni per il Regno Unito sono molto più rosee di quelle della zona euro. Le restrizioni nel Regno Unito si stanno allentando: il contrario di ciò che accade nella zona euro. In Germania si chiede una politica comune sulle restrizioni COVID per tutti gli stati federali tedeschi. Tutto ciò vuol dire che la sterlina britannica continuerà a superare l’euro e ad un certo momento i venditori torneranno anche sul EUR/USD.

 

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