Articolo realizzato in esclusiva per Investing.com
Non molto tempo fa, le cattive notizie per l’economia erano buone per i mercati perché significavano che la Fed avrebbe dovuto mantenere la politica monetaria allentata. Ora questo ruolo si è invertito: le buone notizie per l’economia sono cattive per i mercati, poiché la Fed intende aumentare i tassi e inasprire la politica monetaria.
L’ultimo esempio lo abbiamo visto il 1° giugno, quando il report sull’ISM manifatturiero è stato più forte del previsto ed ha mostrato un miglioramento economico a maggio rispetto ad aprile. Ovviamente, sebbene più debole rispetto al livello di aprile, la componente del prezzo pagato del report è stata più elevata del previsto.
Il mercato non ha tardato a reagire: le azioni sono crollate, mentre dollaro e tassi sono saliti bruscamente. Questo ci dice che la notizia, pur essendo modestamente ottimistica per lo stato di salute dell’economia, è in contrasto con quanto la Fed sta cercando di fare: inasprire le condizioni finanziarie e rallentare l’economia. I dati suggeriscono che la politica monetaria che la Fed ha attuato finora non ha preso completamente piede o non è sufficiente a rallentare l’economia e, di conseguenza, non è in grado di portare l’inflazione sotto controllo.
Ci si chiede se ciò significhi che la Fed dovrà essere ancora più aggressiva in futuro o, se non lo sarà, dovrà inasprire i tassi a livelli ancora più elevati per un periodo più lungo. Questo non fa che aumentare il potenziale problema per le azioni, poiché probabilmente implica tassi più alti e un dollaro più forte.
Un periodo in cui le buone notizie per l’economia sono state negative per le azioni è ora nel mirino e comporta il rischio più significativo per le azioni che potrebbero soffrire a causa di un dollaro più forte. Ad esempio, il 2 giugno, Microsoft (NASDAQ:MSFT) ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per via del dollaro più forte che pesa sul fatturato e sugli utili.
E Microsoft non sembra essere l’unica azienda a risentirne. Il problema delle valuta troppo forte peserà su molti altri titoli che sono molto presenti sulla scena internazionale. Mi viene in mente Nike (NYSE:NKE) per esempio.
L’aumento dei tassi potrebbe trascinare negativamente i titoli a più alta crescita, poiché le valutazioni devono essere più basse. Il motivo principale per cui i titoli growth sono scesi così tanto è che più i tassi aumentano, più il rendimento degli utili dei singoli titoli deve aumentare. I titoli growth hanno beneficiato in modo particolare del calo dei tassi perché i dati, come il rapporto PE o il rapporto prezzo/vendite, sono cresciuti notevolmente. Ma ora che i tassi stanno aumentando, questi multipli dovranno scendere.
Se questo è diventato un periodo in cui le buone notizie diventano cattive per i mercati, le cattive notizie per l’economia diventano buone per le azioni. Potrebbe essere utile inquadrare i dati futuri in questo senso, soprattutto quando i mercati vanno nella direzione opposta a quella che ci si potrebbe aspettare in base ai dati che abbiamo a disposizione.