Per capire bene di cosa stiamo parlando, mio malgrado, devo ricondurre il tutto in termini meramente economici, chiedo scusa anticipatamente se semplifico la cosa snocciolando delle percentuali, comprendo bene che la faccenda sia molto più complessa di quella che andrò ad esporvi.
La Spagna produce circa il 9% del PIL Europeo, La Catalogna contribuisce al PIL Spagnolo per circa il 19%, equivalente grossomodo ad un 1,7% del PIL Europeo, tenuto conto di questi dati oggettivi mi chiedo che peso potrebbe mai avere una nuova nazione (auto-proclamata) che in termini di PIL sarebbe inferiore a quello della Grecia?
Il vero problema che i mercati hanno riscontrato non è stato tanto l’esito del referendum, tra l’altro scontatissimo, ma la gestione errata di questo evento sia da parte del governo centrale Spagnolo ricorrendo, inutilmente, ad un metodo repressivo e violento e sia il momentaneo ma comunque imbarazzante silenzio della stessa Europa.
Questi due atteggiamenti hanno ingigantito e drammatizzato un problema che in buona sostanza non esiste, ed hanno alimentato inutilmente un clima di incertezza nella zona Euro.
Il Problema non esiste semplicemente perché il referendum non è riconosciuto ne dalla Spagna ne tanto meno dagli Stati membri della UE (non basta auto-proclamarsi Stato per esserlo di fatto).
Credo che il governo Catalano abbia utilizzato questo estremo mezzo politico non tanto per ottenere un indipendenza praticamente impossibile , ma piuttosto per negoziare una riforma politico-costituzionale partendo da una posizione di vantaggio.
In conclusione credo che il tutto si risolverà in un “Tanto Rumore Per Nulla”, semplicemente perché non credo che la Catalogna sia disposta ad avviare una inutile e dannosissima guerra civile.