Le vendite di dollari sono state confermate e la situazione sta mostrando un certo grado di generalità.
Abbiamo avuto dollari venduti dappertutto (continuiamo a non annoverare all’interno delle nostre analisi valutarie il dollaro contro yen giapponese a causa del fatto che esso rimane abbastanza ben correlato con le borse), soprattutto contro le valute oceaniche e contro il dollaro canadese e ci siamo portati su livelli tecnici che risultano essere importanti da un punto di vista tecnico. Se guardate un grafico del kiwi, siamo vicini ad un0area importante daily passante per 0.6450, che se superata potrebbe lasciare spazio a tentativi di estensione ulteriori, con uno stocastico che sta iniziando ad entrare in ipercomprato, segnale questo, data la direzionalità del movimento, di potenziale presa di forza dei prezzi. L’australiano ha seguito il movimento ed ora sta consolidando all’interno di un rettangolo di potenziale continuazione rialzista a 4 ore, per potenziali estensioni verso un’area di massimi precedenti daily che si muove tra 0.6900 e 0.6915, area che se raggiunta potrebbe iniziare ad intervenire come resistenza e sulla quale andranno effettuati dei ragionamenti tecnici che potete trovare sotto. UsdCad ha continuato le proprie discese (come visto ieri mattina all’interno del Pepperstone Trading Hub), raggiungendo i minimi posti a 1.3075, area che se superata potrebbe condurre a tentativi di estensione verso 1.3050 e 1.3040 nell’intraday. Questi movimenti hanno confermato ancora una volta la bontà degli indicatori di sentiment sul mercato retail, che mostravano la maggior parte dei trader lunghi di dollaro americano, con i prezzi che si sono mossi in maniera opposta rispetto alle aspettative dei più. Ci stiamo avvicinando alla Fed e le probabilità che si taglino i tassi sono tornate sopra il 90%, per cui il mercato sta scontando una quasi certezza di un nuovo ridimensionamento del costo del denaro. Stiamo attenti che, in mancanza di brutte notizie lato brexit (oggi non ne parliamo, siamo stufi – le preghiere di prudenza e gli scenari ipotetici di reazione li abbiamo ben visti negli articoli precedenti), il dollaro potrebbero continuare ad essere venduti per motivi tecnici (nuvole di ordini colpite dai prezzi che potrebbero far intensificare i movimenti) e per motivi legati alle “aspettative” degli operatori sui tassi Usa, come a dire, spingiamo il dollaro ancora a ribasso prima di riacquistarlo dopo che verrà ufficializzato il taglio. Ribadiamo la necessità di stare attenti alla sterlina perché, in caso di brutte notizie potrebbero innescarsi movimenti di ricoperture pesanti sul dollaro americano in generale.
Primo livello di target raggiunto e possibilità di continuare con estensioni verso 1.1200 e 1.12 ¼, sia in caso di rottura di 1.1180 che di tenuta della zona di supporto statica e dinamica posta tra 11.25 e 1.1140. Scenari potenzialmente ribassisiti da lavorare potenzialmente soltanto in correlazione di ripartenza di dollaro generalizzata.
UsdJpy continua a non mostrare situazioni tecniche brillanti. Da seguire a nostro parere soltanto un grafico daily o a 4 ore, con possibili ripartenze sopra 108 ¾) in anticipo di rottura, prima di valutare eventuali estensioni oltre 108.90 per 109.00 e 109.25. Perdura una piccola divergenza ribassista oraria che potrebbe condurre a lievi correzioni verso 108.45 e 108.30.
Mancate rotture sul cable che è rimasto in consolidamento e che ora mostra, a 4 ore, la possibilità di valutare delle ripartenze oltre area 1.2990, per 1.3010 e 1.3040, con la possibilità di valutare anche delle potenziali estensioni oltre 1.2915 che potrebbero condurre verso 1.2885 e 1.2840, con attenzione posta allo stocastico che andrebbe a mostrare la conferma di una divergenza ribassista e che potrebbe dare il ritmo al movimento.
Consolidamento a 4 ore e possibilità di estendere verso 0.6900 e 0.6915, area dove comincia a passare una zona statica di resistenza daily dove poter iniziare a studiare delle eventuali frenate di prezzo, che dovranno essere confermate da uno stocastico che gira a ribasso, In questo caso, avremmo prezzi tra due livelli statici e sincronia di andamento tra prezzi ed oscillatore, una situazione che potrebbe farci valutare il concetto di ipercomprato per pensare a sgonfiamenti del prezzo. In caso contrario e se il mercato dovesse continuare a vendere dollari, allora potremmo assistere ad estensioni su livelli che inizieremo ad impostare domani mattina. Risulta comunque una buona idea valutare la possibilità di lasciare una parte di eventuali posizioni libera a rialzo una volta che dovesse essere raggiunta l’area di 0.6915.
Primo target raggiunto e mercato in consolidamento che non mostra però, a meno di voler sforzare le proprie analisi, delle aree di ripartenza da minimi di breve periodo. Meglio, tecnicamente, attendere delle eventuali ripartenze sopra zona 12.790 per estensioni verso 12.810, 12.865 e 12.890, punti di massimo precedenti daily, a meno di pensare a potenziali ripartenze dai prezzi attuali con protezioni da mantenere sotto area 12.715.
Indice in divergenza ribassista oraria molto veloce e già partita rispetto al momento in cui scriviamo, per cui o si è vista prima o è tardi. Possibile valutare eventuali estensioni sopra i massimi di 3015 per piccole estensioni nell’ordine dei 5 punti.
Inizia ad essere interessante la congestione daily che accompagna i prezzi dall’11 di ottobre ad ora. In caso di rottura dei confini potrebbero partire movimenti, da una parte o dall’altra, pari all’altezza della congestione, le cui proiezioni combaciano perfettamente con i massimi ed i minimi precedenti.
Petrolio non bello ma che su tf h1 e h4 inizia a mostrare, per chi fosse più propenso al rischio, la possibilità di estensioni verso confluenze di minimi statici e dinamici verso 52.50, con livelli intermedi posti a 52.80 e 52.65, in caso di rottura di 53 figura.
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