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L’oro a 1.800 dollari prima dovrà superare il test dei verbali Fed

Pubblicato 07.07.2021, 12:35
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Un ritorno al prezzo di 1.800 dollari può anche aver sorpreso persino alcuni dei ferventi tori dell’oro, ma il metallo giallo dovrà superare due severi test per restare nei paraggi di questo livello.

Il primo è rappresentato dai verbali del vertice di giugno della Federal Reserve, attesi oggi alle 14:00 ET (18:00 GMT), che potrebbero rivelare idee più interventiste sui tassi di interesse che sarebbero ribassiste per l’oro.

L’altro è l’indice RSI, l’indice di forza relativa, dell’oro, che resta al di sotto dei livelli di supporto richiesti per sostenere un tale prezzo.

Quindi il metallo avrà bisogno di chiudere sopra il livello cruciale di 1.790 dollari, o almeno 1.7678 dollari, per sostenere un’ulteriore traiettoria al rialzo nell’area dei 1.800 dollari.

Gold Daily

Grafico giornaliero oro

Grafici gentilmente forniti da S.K. Dixit Charting

Le proiezioni dell’importantissimo FOMC, o Federal Open Market Committee, della Fed, secondo cui un inasprimento monetario avverrà entro la fine del prossimo anno sono state responsabili del calo dell’oro al minimo di quasi due mesi di 1.767,90 dollari il 17 giugno.

Il cosiddetto dot-plot del FOMC prevede due aumenti prima del dicembre 2022, che porterebbero i tassi allo 0,6% dal super-minimo di 0-0,25% dell’era della pandemia mantenuto dalla Fed dal marzo 2020.

I funzionari della banca centrale hanno parlato molto della necessità di fissare una tempistica per mettere fine ai 120 miliardi di dollari di bond ed altri asset che la Fed acquista dallo scoppio del COVID per supportare l’economia statunitense.

I verbali della Fed forniranno un primo dettaglio su quanto il FOMC abbia enfatizzato la necessità del cosiddetto “tapering della Fed” degli acquisti di asset di cui tanto abbiamo sentito parlare nell’ultimo mese.

Sebbene i discorsi ribassisti abbiano dominato sull’oro più delle voci rialziste nell’ultimo mese, il prezzo del metallo prezioso è improvvisamente schizzato questa settimana sugli acquisti delle banche centrali, raggiungendo il massimo di quasi due settimane di 1.815,70 dollari.

Un motivo per la forza dell’oro: la malconcia situazione dei rendimenti dei bond decennali USA rispetto alla relativa forza dell’indice del dollaro.

TD Securities, commentando l’azione, scrive:

“Dopo uno iato di molti mesi, le banche centrali si sono dimostrate essere un pilastro di supporto fondamentale per il mercato rialzista dell’oro negli ultimi mesi, con un aumento degli acquisti ufficiali coinciso con periodi in cui l’oro è scambiato vicino alla linea di trend dell’era della pandemia”.

“Man mano che il mondo uscirà dalla pandemia con enormi debiti, insieme ad un maggiore coordinamento tra governi e rispettive banche centrali, le nazioni potrebbero sempre più cercare di aumentare le riserve di oro”.

La blogger sull’oro Dhwani Mehta ha aggiunto in un post su FX Street:

“In attesa dei verbali del FOMC, il prezzo dell’oro sta ancora una volta testando impegni rialzisti sopra i 1800 dollari, sostenuto dalla persistente debolezza dei tassi USA e dall’approccio cauto dei mercati”.

“Inoltre, il modesto calo del dollaro USA dai massimi della notte aiuta a riaccendere lo slancio rialzista del prezzo dell’oro. La prossima direzione dell’oro dipenderà dai verbali del vertice di giugno della Fed, che potrebbero deludere i “falchi”, soprattutto dopo la sorpresa interventista della banca centrale il mese scorso”. Al contempo, il sentimento dei mercati e gli aggiornamenti sul COVID probabilmente influenzeranno l’azione di prezzo dell’oro”.

 

Gold Weekly

Grafico settimanale oro

Dal punto di vista tecnico, il prezzo spot dell’oro oscilla sotto la media mobile esponenziale (EMA) su 50 giorni, e la media mobile semplice (SMA) su 200 giorni, spiega Sunil Kumar Dixit di S.K. Dixit Charting a Kolkata, India.

Ha aggiunto:

“Le prospettive intraday sono positive con prezzi che resteranno sopra 1790 e 1768, un importante livello di Fibonacci con obiettivi che raggiungeranno 1815-1825 e potrebbero arrivare a 1850-1868”.

“L’indice RSI stocastico giornaliero indica sovrapposizioni negative, mentre l’indice RSI stocastico settimanale mostra mosse positive”.

Mehta spiega che una chiusura giornaliera sopra 1.800 dollari del prezzo spot potrebbe essere importante per confermare un’inversione rialzista dell’oro.

E afferma:

“La media mobile su 21 giorni a 1804 dollari offre immediata resistenza e l’indice RSI su 14 giorni continua a tendere al di sotto della linea centrale, nonostante punti verso l’alto.

D’altra parte, Mehta nota che la media mobile su 100 giorni di 1789 per l’oro spot è diventata supporto ora e potrebbe limitare un ritracciamento.

Ha aggiunto:

“Fino a quando questo livello terrà, i tori continueranno a sperare in ulteriori rialzi. Il prossimo importante cuscinetto per i tori dell’oro è atteso al minimo di lunedì di 1.785 dollari, al di sotto del quale potrebbe rientrare in gioco la cifra tonda di 1.780 dollari”.

Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

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