Market Brief
Venerdì, il dato sulla produzione industriale USA di aprile ha deluso le attese, attestandosi al -0,3% m/m a fronte dello 0,0% previsto. L’indice preliminare di maggio sul sentiment dell’Università del Michigan è sceso a 88,6 punti, rispetto ai 95,9 del mese precedente, e l’indice Empire sul manifatturiero si è fermato a quota 3,09 a fronte dei 5 punti previsti. I recenti dati deboli frenano l’ottimismo in America e fanno diminuire le probabilità di un rimbalzo nel secondo trimestre, circostanza che ha aiutato l’indice S&P 500 a raggiungere un nuovo massimo storico, a 2.122,73 punti, per il secondo giorno consecutivo, perché si spera che la Fed rimanderà il rialzo del tasso. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,11%, il Nasdaq ha ceduto lo 0,05%. I dati deboli hanno esercitato pressioni sul biglietto verde, venerdì l’indice sul dollaro ha ceduto lo 0,65%, a 93,38 punti. L’EUR/USD ha compiuto un rally, raggiungendo il massimo da 3 mesi a 1,1467 a New York. A Tokyo, la moneta unica si muove lateralmente intorno a 1,1440, consolidando i guadagni.
I mercati azionari asiatici sono in diffuso calo stamattina, fatta eccezione per il Nikkei 225, in rialzo dello 0,80%. L’azionario cinese è in calo dopo che i prezzi delle abitazioni cinesi hanno fatto registrare un’ulteriore flessione. L’Hang Seng di Hong Kong è in calo del -1,11%, il Composite di Shanghai è arretrato dello 0,37%. In Giappone, a marzo gli ordinativi di macchinari sono cresciuti del 2,9% m/m (previsione: 1,5%, dato precedente rivisto al ribasso al -1,4%) per la prima volta nel 2015. Stamattina l’USD/JPY è in leggero rialzo, a quota 199,66. Il dollaro troverà supporto intorno a 118,50 (minimi precedenti) e resistenza a 120,18 (50% di Fibonacci sulla svalutazione di marzo). L’azionario australiano è negativo, in calo dell’1,33% a quota 5.649,20. L’AUD/USD staziona intorno al supporto a 0,8028, che corrisponde ai massimi del 28 aprile e del 6 maggio. L’AUD rimane nel suo canale di trend ascendente dal 14 aprile, da allora ha guadagnato quasi 5 centesimi.
In Europa, nella preseduta le vendite di azioni si sono fermate, i futures sugli indici europei sono in rialzo. I futures sull’Eurostoxx 50 segnano un +0,34%, il Footsie è piatto, il DAX guadagna lo 0,40% e i futures svizzeri salgono dello 0,26%. La coppia GBP/USD riprende fiato dopo un rally durato 7 giorni, consolidandosi fra 1,57 e 1,58. Il cable ha confermato la violazione del 38,2% di Fibonacci (sulle vendite da luglio 2014 ad aprile 2015) e della media mobile a 200 giorni; la coppia avrà bisogno di nuovi stimoli per superare la prossima resistenza a 1,5879 (50% di Fibonacci). L’EUR/GBP sale gradualmente e ha trasformato la resistenza a 0,7248 in un supporto (50% di Fibonacci sul rally di marzo-aprile). Sul lato ascendente, l’euro dovrebbe trovare un po’ d’interesse all’acquisto sopra 0,73.
L’USD/CHF ha trovato un forte supporto a 0,9073, perché il dollaro non è riuscito a superarlo per due volte. L’EUR/CHF testa al momento quota 1,05, ma non ha la forza necessaria per confermare la violazione. La moneta unica troverà supporto a 1,04; prevediamo che la coppia rimarrà in una fascia da un centesimo.
Oggi ci sono pochissimi appuntamenti economici in calendario. Il resto della settimana, però, sarà molto denso, ci aspettano la pubblicazione dei verbali del FOMC, l’IPC e i nuovi cantieri residenziali negli USA; le stime flash sui PMI, l’HCPI (indice armonizzato dei prezzi al consumo) definitivo e l’IFO tedesco nell’Eurozona; le vendite al dettaglio e i verbali del Comitato di Politica Monetaria della BoE nel Regno Unito; i verbali della RBA; il PIL e la BoJ in Giappone.
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd