Market Brief
Dal rapporto sull’occupazione di venerdì si evince che a luglio l’economia americana ha creato 209.000 nuovi posti di lavoro (rispetto ai 230K previsti e ai 288K precedente), il tasso di disoccupazione è peggiorato, passando dal 6,1% al 6,2%, mentre quello di partecipazione è migliorato leggermente, attestandosi al 62,9% (rispetto al 62,8% precedente). I redditi personali USA sono rimasti invariati (0,4%), mentre la spesa è cresciuta dallo 0,2% allo 0,4% rispetto al mese scorso. L’USD è stato venduto aggressivamente prima della campanella di chiusura settimanale, oggi il sentiment è contrastato. Nonostante la delusione, rileviamo che, per il sesto mese consecutivo, il dato NFP ha superato le 200.000 unità. I dati CFTC mostrano un aumento dei lunghi sull’USD e la ripresa dovrebbe continuare, visto che le previsioni sulla Fed rimangono invariate.
Dopo il dato NFP, l’EUR/USD ha compiuto un rally fino a 1,3445. Il sentiment rimane ribassista, anche se il momentum negativo sta rallentando. L’area di supporto di breve termine staziona a 1,3367/80 (minimi 30-31 luglio), a 1,3450/1,3500 abbondano le barriere per le opzioni. La coppia EUR/GBP ha superato il massimo del trend ribassista di giugno-luglio, compiendo un rally verso la media mobile a 50 giorni (0,79934). Il movimento al rialzo segnala un’inversione rialzista di breve termine, fra 0,7950 e 0,80300 permangono consistenti barriere per le opzioni (in scadenza domani).
Nonostante le vendite generate dal dato NFP, l’USD/JPY consolida i guadagni sopra la media mobile a 200 giorni (102,21). Gli indicatori di trend e momentum sono marginalmente rialzisti, c’è qualche esitazione nelle scommesse al rialzo. Sopra 103,00 si susseguono le offerte, mentre un solido supporto di breve termine staziona fra 101,80 e 102,21 (regione che include le medie mobili a 21,50,100, e 200 giorni e il 61,8% di Fibonacci sul rally da ottobre 2013 a gennaio 2014). L’EUR/JPY trova buone richieste sopra la media mobile a 21 giorni (137,53), la diffusa ripresa dell’EUR fa presagire una correzione al rialzo più marcata. Prevediamo un rialzo limitato sotto la copertura della nuvola discendente di Ichimoku (138,66/140,09).
In Australia, le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,6% a giugno (rispetto al -0,5% di un mese fa), l’inflazione dei titoli ha subito un rallentamento, attestandosi al 2,6% su base annua a luglio (rispetto al 3,0% precedente). La coppia AUD/USD ha aperto la settimana sopra 0,9300, pur rimanendo bloccata a 0,9333 a Sydney. Prevediamo che l’AUD rimarrà all’interno di fasce prima della decisione della RBA attesa per martedì. La RBA dovrebbe mantenere invariato il tasso di cassa al 2,50%, il comunicato che accompagnerà la decisione definirà la direzione di breve periodo. L’impostazione è negativa per effetto delle scommesse divergenti su RBA/Fed.
La coppia NZD/USD resiste sopra 0,8500 nonostante il quinto mese consecutivo di flessione nei prezzi delle materie prime. Stando all’ANZ, a giugno i prezzi del latte in polvere sono scesi del 12% su base mensile e del 53% su base annua (convertendo il valore in NZD, le cifre equivalgono al 3,5% m/m e all’11,6% a/a). La coppia NZD/USD rimane in zona di consolidamento ribassista, l’attenzione si sposta sul rapporto sull’occupazione riferito al secondo trimestre in uscita mercoledì.
Il calendario economico di questo lunedì non è particolarmente fitto di eventi; ci aspettano i dati sull’occupazione netta di luglio in Spagna, il PMI manifatturiero di luglio in Svizzera, il PMI del settore costruzioni di luglio nel Regno Unito, l’IPP m/m e a/a di giugno nell’Eurozona e l’ISM di New York di luglio negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst, |