- Si potrebbe dire che il titolo McDonald’s sia un buy a lungo termine ora
- Ma i mercati stanno crollando e il dollaro è forte
- Quindi, non c’è fretta di fiondarsi su MCD
Sul lungo termine, McDonald’s (NYSE:MCD) quasi certamente andrà bene. La seconda principale catena di ristoranti al mondo per numero di locali (incredibilmente, Subway è ancora al primo posto) è uno dei marchi più grossi del mondo.
I problemi di gestione che l’hanno afflitta per anni sembrano essere storia passata. Ed il fatto che la maggior parte dei ristoranti siano in franchising (il 93% alla fine del 2021) protegge la società dalla potenziale inflazione dei costi.
Ma lo stato di salute a lungo termine dell’attività non è l’unica considerazione da fare per comprare il titolo sul breve periodo. Soprattutto in questo mercato volatile e diretto verso il basso. Gli investitori potrebbero fare di peggio che comprare MCD al momento. Ma, per due motivi fondamentali, potrebbe anche essere la scelta più saggia.
Il problema del dollaro
In un contesto di rischi inflazionari e recessionari, MCD sembra una scelta allettante. I ristoranti presentano un prezzo più basso rispetto ad altre opzioni, mitigando il problema dell’inflazione. Anche in una recessione i consumatori hanno bisogno di mangiare. Se la disoccupazione dovesse salire, alcuni consumatori potrebbero scegliere di andare da McDonald’s anziché in locali più costosi.
L’indice del dollaro è salito del 19% sull’anno in corso. Il che significa che il 54% delle entrate di McDonald’s da oltreoceano si converte in dollari ad un tasso molto più basso. E significa anche che i rivali locali, che si preoccupano solo dei profitti in euro, yen o yuan, hanno un vantaggio di prezzo.
Il dollaro sta già pesando sui risultati di McDonald’s. Nel primo semestre, gli EPS sono aumentati del 12% come riportato, ma del 17% a valuta costante. E le pressioni peggioreranno: il dollaro è già salito di più nel terzo trimestre che nei primi sei mesi del 2022.
Il refranchising di McDonald’s
In questo contesto, la percentuale dei ristoranti in franchising diventa un problema.
La crescita della percentuale è stata dovuta al cosiddetto “refranchising”, una strategia accelerata dall’ex CEO Steve Easterbrook. L’idea era creare una società più snella, la cui crescita dei profitti sarebbe arrivata quasi interamente dalla crescita delle entrate. I profitti di McDonald’s ora arrivano, essenzialmente, dalle entrate da franchise meno i costi aziendali.
Il refranchising senza dubbio ha funzionato. Compresi i dividendi, MCD ha registrato ritorni del 235% nell’ultimo decennio. Ma la dipendenza del modello di franchise dalla crescita dei ricavi significa che il dollaro più forte adesso ha un impatto persino maggiore (e negativo) sui profitti. Oltre metà è contabilizzato in valuta estera; lo stesso non vale per i costi totali.
Data la forza del dollaro e i risultati del primo semestre è probabile che, per l’intero anno fiscale, la moneta toglierà 8-9 punti dalla crescita dei profitti di McDonald’s.
Il problema della valutazione
McDonald’s ha comunque registrato una crescita a due cifre degli utili per azione nel primo semestre. Pur ipotizzando un rallentamento del secondo semestre dovuto alla valuta, gli affari restano solidi.
Al momento, MCD è scambiato a 24x la stima sugli EPS di quest’anno. È un dato vicino alla parte alta del range a lungo termine del titolo.
Nonostante il tonfo dell’11% nelle ultime sei settimane, le azioni non sembrano particolarmente economiche. L’attuale prezzo del titolo presume una crescita relativamente forte da questi livelli.
Negli ultimi anni, McDonald’s ha trainato questa crescita. Ammettendo che le stime per il 2022 siano corrette, la compagnia dovrà far aumentare gli EPS dell’81% in sei anni, ad un tasso annuo di oltre il 10%.
In passato quella crescita era arrivata con una valuta e un contesto inflazionario molto più favorevoli. Un rallentamento globale potrebbe aiutare la società come era successo nel 2008-09, compensando parte delle pressioni.
Tuttavia, è probabile che la crescita degli utili rallenti nel range delle medie cifre singole in termini di percentuale. E non è questo che gli investitori stanno pagando a 24x, soprattutto in questo mercato.
È probabile che fino al mese scorso gli investitori si siano riversati su MCD come rifugio. Il titolo aveva raggiunto quasi un nuovo massimo storico a metà agosto. Ma ora gli investitori si stanno rendendo conto che non ci si può rifugiare da nessuna parte sul mercato azionario, nemmeno da McDonald’s.
Nota: Al momento della scrittura, Vince Martin non ha posizioni su nessuno dei nomi menzionati.