Gentili Lettori di Investing.com,
di seguito una breve sintesi degli elementi salienti della conferenza stampa odierna di Mario Draghi
- La Banca Centrale Europea ha lasciato, come da aspettative i tassi d'interesse invariati rispettivamente allo 0% quelli ufficiali, al +0,25% quelli relativi ai prestiti di liquidità al sistema bancario ed al -0,40% quelli relativi ai depositi di liquidità presso di essa) ed ha mantenuto inalterato il programma di stimoli monetari in atto, consistente in 30 miliardi di euro di acquisti mensili almeno sino a Settembre 2018.
- L'attività economica in Eurozona sta proseguendo ad un tasso di crescita sempre più robusto e pertanto, il considerevole miglioramento delle condizioni economiche generalizzato tra i vari Paesi, rafforza la convinzione che il tasso d'inflazione crescerà gradualmente verso il target del 2% annuo; tuttavia, la recente volatilità sul tasso di cambio (euro apprezzatosi sul USD nell'ultimo anno) necessita un attento monitoraggio date le implicazioni negative che un rapido apprezzamento della valuta può determinare sull'inflazione stessa (riducendola) e sulla crescita economica (rendendo meno competitive le esportazioni).
- Il mantenimento delle attuali politiche monetarie accomodanti è ritenute necessario per evitare che l'incertezza derivante dalla forza relativa della valuta domestica determini deviazioni anche significative del trend di crescita dell'inflazione verso l'obiettivo.
- Per ciò che attiene un eventuale modifica del linguaggio utilizzato dalla Banca Centrale Europea circa le linee guida future della politica monetaria (forward guidance), Mario Draghi ha sottolineato che avverrà in modo graduale nel corso dell'anno sempre che eventuali fattori esterni (tensioni geopolitiche o politiche protezioniste che determino un rallentamento del commercio internazionale) non lo consentano.
- Mario Draghi ha infine posto l'accento sul fatto che il rialzo dei tassi d'interesse in Eurozona avverrà dopo un medio/lungo periodo successivo alla conclusione del programma di Quantitative Easing (secondo trimestre 2019).
REAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI
- Euro in ulteriore marcato rafforzamento sul dollaro americano (+0,70% nella giornata a 1,25, cioè il valore massimo degli ultimi tre anni) e su tutte le principali controparti valutarie seppur in modo meno consistente.
- I rendimenti obbligazionari dei titoli di stato dell'area Euro manifestano un incremento non trascurabile vale a dire che si evidenziano notevoli flussi di vendite; in particolare il decennale tedesco ha toccato il valore massimo degli ultimi due anni (+0,62%).