Il dollaro è improvvisamente saltato sul finire della scorsa settimana, ma una correzione a breve termine potrebbe assolutamente starci e questa sarà una settimana cruciale per capirne di più. L’Indice del dollaro sopra 97,70 è stato un passaggio chiave perché stiamo parlando di livelli che non si vedevano dalla metà del 2017, ma sulla scia del PIL nettamente superiori alle attese di venerdì scorso abbiamo assistito a vendite di biglietto verde. Forse perché la notizia era già scontata e si è trattato di un’ottima occasione per prendere profitti, forse perché non è tutto oro ciò che luccica e i consumi interni non sono per niente incoragganti. Le scorte hanno gonfiato la crescita, mentre un miglioramento del deficit commerciale deriva da un forte calo delle importazioni (che ci danno difatti un’idea di consumi più deboli). Non solo, l'inflazione in calo nei prezzi della spesa al consume potrebbe condizionare le scelte Fed di mercoledì. Ecco perché ci sono indizi di correzione del dollaro, con rimbalzi nei cambi EUR/USD e Cable.
Anche l'oro sta riprendendo quota e in termini di coppie valutarie legate al rischio il dollaro/yen potrebbe essere imprevedibile nei prossimi giorni. Lo yen si è rafforzato nel fine settimana in quanto i trader hanno cercato di chiudere le posizioni short prima della festività nazionale giapponese che durerà ben 10 giorni. Con una liquidità ridotta la coppia potrebbe presentare spikey, soprattutto in una settimana come quella che iniziando ricca di dati importantissimi e decisioni delle Banche centrali.
Wall Street ha chiuso la settimana scorsa al rialzo con l’S&P 500 +0,5% a 2940 punti. Con i futures USA in rialzo del +0,1%, i mercati asiatici sono stati leggermente positivi (Shanghai Composite + 0,5%). Detto del forex e dell’oro, sul petrolio greggio continuano le prese di profitto e venerdì scorso aveva evidenziato una chiusura in territorio negativo.
Per quanto riguarda il calendario economico oggi l'obiettivo principale sarà focalizzato sulla misura inflattiva più importante per la FED ovvero la spesa per il consumo personale. È interessante notare che due mesi di dati verranno rilasciati simultaneamente a causa dello shutdown di inizio anno. Il PCE core per febbraio dovrebbe attestarsi a +0,2% mentre per marzo +0,1%, dati che porterebbero la proiezione annuale giù a +1,7%. Si tratterebbe di un minimo degli ultimi 13 mesi.