Buongiorno ai lettori di Investing.com,
la moneta unica ha tratto una bella spinta dall’ultima riunione del FOMC e dai toni da colomba dei membri della Fed sul ritmo della normalizzazione dei tassi.
Anche l’attenuarsi dell’incertezza politica che deriva dall’ascesa del populismo negli stati dell’UE ha aiutato l’EUR a riprendersi un po’.
La partita non è ancora finita, dal momento che le elezioni francesi rimangono un grosso ostacolo per un maggior apprezzamento dell’EUR.
Da ieri sera l’EUR/USD testa l’area di resistenza chiave intorno a 1,08-1,09 (massimi precedenti e media mobile a 200 giorni, attualmente posta a 1,0896).
Non prevediamo una violazione netta di questi livelli prima delle elezioni in Francia; il mercato, però, sarà estremamente sensibile ai dati economici di prossima pubblicazione negli USA, perché potrebbero frenare il corso della stretta della Fed.
Man mano che ci avviciniamo alle due tornate delle elezioni francesi, le classiche valute rifugio – ossia CHF e JPY – dovrebbero far registrare buone prestazioni, sulla scia dell’incertezza politica e dei dubbi sulla forza della ripresa economica negli USA.