Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
Sempre e solo Trump… ormai sappiamo quanto il Presidente degli USA sia influente sui mercati. Prima l’avversione al rischio sul rischio impeachment, poi il rimbalzo di Wall Street sulle dichiarazioni che la Cina è alla disperata ricerca di un accordo commerciale e si potrebbe arrivare a una conclusione "prima di quanto si pensi". In realtà non c’è nulla di certo in quelle dichiarazioni, non una data, niente di niente. Eppure basta a far sì che il sentiment cambi improvvisamente rotta, ricordandoci ancora una volta quanto i mercati siano in balia delle emozioni umane.
Stamattina è arrivata anche la conferma dal ministro del commercio cinese, il quale ha ribadito che i contatti tra le due delegazioni proseguono nell’intento di arrivare a colloqui di alto livello. Ier tra l’altro è stata pubblicata la trascrizione della telefonata in cui Trump chiede al presidente ucraino Zelensky di riavviare un'inchiesta sul figlio dell'ex vicepresidente Joe Biden. Fatto sta che i rendimenti obbligazionari sono sono aumentati e con essi il dollaro. Ma stamattina, come spesso capita ultimamente, gli operatori sono nuovamente cauti e le recenti tendenze dell'avversione al rischio dovrebbero farci riflettere sulla sostenibilità di certi movimenti (vedi azionario al rialzo).
La reazione delloro e dello yen dovrà essere sicuramente monitorata in quest’ultima parte di settimana, così come i movimenti sull’azionario.
Wall Street come detto ieri ha chiuso in territorio positivo con l' S&P 500 + 0,6% (a 2985 punti). Poi i futures statunitensi hanno lasciato per strada un -0,1% durante la sessione asiatica e ciò ha indotto gli operatori di quell’area all’estrema cautale (Nikkei + 0,1%, Shanghai Composite -0,5%).
Sul calendario macroeconomico oggi l’attenzione sarà tutta rivolta alla lettura finale del PIL degli Stati Uniti relativa al secondo trimestre e dovrebbe essere confermata al + 2,0% (+ 2,0% nella lettura preliminare, mentre nel primo trimestre era stata pari a 3,1%). Le richieste di sussidi di disoccupazione dovrebbero attestarsi attorni ai livelli recenti, ovvero 212.000 (un aumento rispetto a 208.000 della scorsa settimana).
Infine i banchieri centrali saranno di nuovo al centro dell'attenzione, con il presidente della BCE Draghi che parlerà alle ore 15:30 mentre Mark Carney della BoE parlerà 15 minuti dopo. Attenzione perché sempre al pomeriggio dovrebbe parlare anche il vice di Powell, ovvero Clarida.