I primi mesi del 2019 sono stati piuttosto duri per il dollaro.
Volendo sintetizzare il tutto con una parola possiamo dire che ha prevalso la lateralità, lateralità con ampie oscillazioni che hanno dato luogo a mini trend rialzisti e ribassisti.
Se date un’occhiata ai grafici noterete che si sta andando avanti di 2 settimane in 2 settimana, con cadenza quasi regolare.
Lo si nota molto chiaramente nel grafico dell'indice del dollaro, così come si nota come si sia giunti a un punto cruciale proprio ora che stanno per ripartire le trimestrali.
Sembrerebbe, osservando anche altri grafici, che sia giunto il momento di un nuovo scivolone.
Un Dollar Index al di sotto di 96,90 vorrebbe dire EUR/USD oltre 1.1260 e USD/JPY sotto 111.20.
Anche l'oro è un altro grafico da monitorare con attenzione, visto che siamo tornati su quel livello di 1300-1310 dollari che potrebbe sancire la partenza di un bel movimento rialzista.
A livello macro economico ci sono degli elementi che supportano quelli tecnici, ovvero i dati cinesi sono tornati a salire e anche la zona euro mostra un certo grado di stabilizzazione.
Il rimbalzo dei rendimenti obbligazionari si è bloccato, ora siamo in consolidamento col 10 anni bloccato sotto il 2,55% e il dollaro ne ha risentito.
Poi mettiamoci i colloqui Cina-USA che al di là della retorica non procedono come ci si aspetterebbe e la Brexit che pare sempre più orientate verso un’estensione più lunga del previsto.
In tutto questo scenario Wall Street ha chiuso la sessione di ieri con un Dow in ribasso del -0,3%, mentre l' S&P 500 è stato leggermente positivo a + 0,1% a 2895 punti.
In Asia la relativa calma ha comportato una sessione piatta con il Nikkei + 0,1% e lo Shanghai Composite -0,3%.
Nelle materie prime abbiamo detto dell’oro ma non del petrolio, che sulle news di potenziali interruzioni nelle furniture libiche è balzato oltre I 64 dollari al barile.
Sul fronte macro economico quella odierna è una giornata tutto sommato tranquilla, si dovranno tenere d’occhio negli Stati Uniti i nuovi posti di lavoro JOLTS visti in calo a 7,55m per febbraio (da 7,58 milioni a gennaio).
Potrebbe anche valere la pena tenere d'occhio il vice presidente FED Clarida, che parlerà in notatta.