Mercati perfetti. Quali i gap sulle aperture di settimana prossima della sterlina?

Pubblicato 18.10.2019, 10:46
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Ieri mattina, sulla notizia twittata da Boris Johnson relativa all’accordo trovato dalla Gran Bretagna con l’Unione Europea, la sterlina si è mossa, nel giro di 10 minuti, da 1.28 ¼ a 1.2990 per poi tornare esattamente al punto di partenza, una volta che il mercato ha capito che occorrerà superare lo scoglio di sabato quando qui a Londra il parlamento dovrà votare sull’accordo raggiunto da Johnson. Se si dovesse votare a favore (i mercati stanno iniziando a prezzare la possibilità che questo accada), allora tutto bene, la sterlina potrebbe beneficiarne a livello di prime reazioni, per poi, nel medio periodo, mostrare eventualmente delle discese quando si comincerà a ragionare sulle nuove prospettive economiche, che potrebbero evidenziare delle difficoltà iniziali per il Regno Unito fino a quando non verranno stretti accordi bilaterali con i diversi stati, che crediamo possano ridare linfa all’economia britannica e portarla a performare molto bene nel lungo periodo. Questi ragionamenti non ci servono, non stiamo facendo asset allocation di lungo periodo, ci concentreremo come sempre sui prezzi e sulle reazioni iniziali del mercato e poi ragioneremo sul da farsi. Se invece il parlamento non accetterà la proposta di Johnson, attenderemo di capire cosa accadrà a livello di evoluzioni future (nuove elezioni, nuovo referendum, nuovo rinvio?), ma nel breve le reazioni potrebbero essere di fuga dal rischio e di rifugio su cosiddetti safe heaven, con yen, oro, dollari e franco svizzero da guardare con attenzione. Chiunque abbia esposizioni di lungo periodo e avesse piacere di un confronto sugli scenari potenzialmente operativi, può prendere un caffè virtuale con me. Oggi il mercato ci regalerà una vacanza dal punto di vista di pubblicazione dei dati macro, dovremo tendere l’orecchio all’ultima giornata del vertice dei capi di stato europei e a discorsi di diversi membri del FOMC questo pomeriggio a partire dalle 16. Sulle aperture di domenica sera è possibile che si realizzino dei gap importanti sulla sterlina, con gap rialzisti in caso di accettazione dell’accordo, con area 1.3250/1.33 da prendere come possibile riferimento, mentre i gap ribassisti, in caso di scenario contrario, potrebbero risultare più violenti e rendere papabile l’area di 1.22/1.23. Per quanto concerne il resto dei mercati, le borse stanno prendendo fisiologico profitto e saranno da curare nei quadri di risk on o risk off di lunedi, mentre il dollaro mostra dei movimenti abbastanza ben concertati, il che, per la giornata di oggi, permette di lavorare in correlazione dollarocentrica.

Passiamo ora, come di consueto, all’analisi tecnica.

EUR/USD

Primi due target raggiunti e terzo target sfiorato di 5 punti per l’euro, che conferma l’impostazione tecnica che ci ha accompagnati per tutta la settimana. Siamo ora in congestione a 4 ore di potenziale continuazione, senza che si stiano realizzando divergenze ribassiste, con la possibilità di valutare eventuali estensioni verso 1.1145, 1.1160 e 1.1180, con filtri a livello di potenziali divergenze ribassiste da curare sui 4 ore. Scenari di eventuale correzione non mostrano buoni rapporti tra r/r, da curare soltanto in caso di ripartenza a rialzo generalizzata del dollaro.

USD/JPY

Il mercato ha mancato la rottura di 108.90 andando a formare una veloce divergenza ribassista h4 che ha portato a lievi correzioni ed il concetto studiato relativo ai flussi di capitale in uscita dalle borse, che potrebbero condurre lo yen a significativi apprezzamenti, rimane corretto (ieri sulle prese di profitto sulle borse abbiamo assistito a chiusura di posizioni corte sullo yen con correzione a rialzo della divisa giapponese) e deve continuare ad essere seguito a vista, con potenziali classi di volatilità stimate che potrebbero condurre le quotazioni verso area 106.50, 105.75 ed eventualmente i minimi daily di fine agosto. Per la giornata di oggi invece, ripartenze oltre area 108 ¾ potrebbero condurre nuovamente ai massimi di ieri ed in caso di loro superamento, 109.00 e 109 ¼ risultano ancora validi come livello di potenziale attrazione.

GBP/USD

Presi tutti i target sulla sterlina, con ultimi approdi ipotizzati in area 1.2975 sforata di soli 15 punti prima della ripartenza a ribasso post news. Oggi risulta difficile pensare a scenari sul cable, con 1.2905 e 1.28 ¼ come confini da superare, a rialzo o ribasso, per estensioni potenziali pari all’altezza dell’ultima congestione formatasi tra i due livelli citati.

AUD/USD

La mancata conferma della divergenza ribassista oraria vista ieri che avrebbe potuto a condurre ad estensioni verso 0.6810 e 0.6825, ha effettivamente portato al raggiungimento dei target tecnici. Ora stiamo consolidando nell’intorno dell’ultima area citata, ed esiste la possibilità di assistere ad ulteriori tentativi di ripartenza rialzista in caso di superamento dei massimi. La price action oraria mostra infatti la formazione di minimi crescenti e di massimi in compressione che potrebbe condurre a tentativi di approdo su 0.6860 ed eventualmente estensioni a 0.68 ¾.

Dax

Perfetto il dax che ha raggiunto i target posti a 12.740, superandoli sulla notizia relativa alla brexit, per poi andare a confermare la divergenza ribassista a 4 ore studiata ed ipotizzata, con ripartenze che hanno sfiorato il 12.600 e che non risulta ancora esaurita. Tra 12.590 e 12.600 passa una confluenza grafica statica e dinamica (scambio di ruolo statico con resistenza che è diventata supporto e media mobile a 21) che, in caso di tenuta potrebbe condurre a ripartenze su 12.670 e 12.710, tenendo conto che un approfondimento sotto 12.590 potrebbe condurre ad estensioni verso i livelli ipotizzati ieri di 12.555, estensioni da seguire tenendo gli occhi puntati sullo stocastico che darebbe il ritmo al movimento.

S&P 500

La prima area di target studiata ieri è stata raggiunta ed il fatto che lo stocastico non fosse girato a rialzo ha confermato la mancata rottura rialzista ulteriore, verso 3.010 e 3.020. Sopra 3.010 il mercato potrebbe tentare estensioni nell’ordine di una decina di punti (anticipabili a partire da 3.003,50) e cominciamo a curare l’area di 2.985 come prima possibile zona di correzione verso 2.970, con confermata l’idea che l’area di 2.965 potrebbe condurre a colpire le prime nuvole di ordini di stop che potrebbero condurre verso 2.940.

Oro

Oro ancora sporco tecnicamente, senza che siano stati colpiti livelli di attenzione.Seguiamo o ripartenze sopra 1.495 per 1.500 e se rotto 1.503 e 1.510, oppure il lontano 1.473 come visto in settimana.

Petrolio WTI

Il petrolio non ha confermato rottura ribassiste ed è tornato a sporcarsi tecnicamente. Possibile seguire estensioni sopra area 54.30 per 54.50, 54.70 e 54.90. Nessun buon r/r per scenari ribassisti.

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