Mercoledì il dollaro USA ha consolidato i guadagni recenti in vista del discorso del presidente della Fed Powell alla Camera dei Rappresentanti. L’indice del dollaro si è stabilizzato intorno a 97,48, mostrando un andamento piatto durante la seduta. La moneta unica è rimasta sopra la soglia psicologica a 1,12; l’aussie (AUD) e il kiwi (NZD) hanno invece accusato le perdite maggiori fra le valute G10, sulla scia delle cifre deludenti sull’inflazione e del previsto calo del tasso in Cina. La coppia NZD/USD è scesa fino a un minimo pari a 0,6590, accusando un calo dello 0,17% durante la seduta. L’AUD/USD è sceso a 0,6910, giù dello 0,25% su base giornaliera. Sono previsti altri minimi, dovuti al rallentamento dell’economia cinese.
La ripresa dei rendimenti dei titoli di Stato USA ha contribuito a sostenere il biglietto verde, mentre gli investitori rivedono le loro aspettative sul taglio dei tassi. Ora i partecipanti al mercato si aspettano che la banca centrale USA abbasserà la fascia del tasso obiettivo di 25 punti base, al 2%-2,25%, rispetto al taglio di 50 punti base previsto una settimana fa. Nonostante i commenti ottimistici di Donald Trump dopo la riunione del G20, i negoziati commerciali fra la Cina e gli USA rimangono in primo piano. A sorpresa, la notizia diffusa ieri, secondo cui il mese scorso Donald Trump avrebbe promesso al presidente Xi Jinping un ammorbidimento dei toni del governo USA in riferimento alle proteste di massa a Hong Kong, così da riprendere i negoziati, non è servita a dare una spinta alle borse. I future sull’S&P 500 sono scesi di nuovo sotto la soglia a 1.980, mentre l’EuroSTOXX 600 è bloccato sotto il livello a 388.
Vista la grande incertezza circa la prossima mossa di Powell, i trader rimarranno verosimilmente defilati, in attesa dell’audizione di Powell. Questa occasione, insieme all’audizione di giovedì, saranno per lui una delle ultime occasioni per modulare il suo linguaggio prima della riunione del FOMC in programma il 31 luglio.