Il 2024 è iniziato senza troppi ostacoli, che potremmo definire "rilevanti" per gli investitori, la cui mentalità spesso associata al "buy the dip" rimane forte in assenza di segnali convincenti per "liquidare". Spesso si resta più concentrati per evitare di perdere il prossimo movimento verso l'alto che di finire in una possibile "trappola" rialzista.
Se da un lato questo sentiment è supportato dal rapporto tra i beni di prima necessità rispetto all'S&P 500, che è andato "costantemente" diminuendo durante tutto scorso anno confermando che eravamo in un mercato rialzista, ancora oggi si trova al di sotto dei minimi di fine 2021, non evidenziando nessuna novità. Un possibile recupero dei livelli passati, evidenziati in rosso sul grafico, probabilmente segnalerà un contesto in cui le azioni potrebbero attraversare momenti più difficili rispetto al 2023.
Dall'altro lato, ad aiutarci, a confermare l'evolversi e il mutare del sentiment del mercato potrebbe essere la "natura" del dollaro USA. infatti, sappiamo che ha una forte correlazione negativa con il mercato azionario e il suo rafforzamento porterebbe ad un indebolimento dell'azionario.
Ad oggi, rispetto al rapporto precedente, l'indice del dollaro USA si sta rafforzando risultando essere superiore a 102 e di conseguenza segnalando un possibile mutamento dell'ambiente a discapito dei tori. Infatti visionando gli anni precedenti e le reazioni dell'S&P 500, questo livello è visto come uno spartiacque, tra tendenza rialzista e ribassista. Nel momento in cui il dollaro si stabilizza al di sopra di esso l'azionario tende ad invertire al ribasso.
Detto ciò, nei prossimi mesi, molti si aspettano che il mercato continui a seguire la stessa tendenza del 2023, sperando in nuovi massimi.
Se ci concentriamo su Amazon (NASDAQ:AMZN), negli ultimi 5 anni ha registrato una performance del +80.99%
Ma allo stesso tempo, nello stesso periodo in questione, ha sottoperformato l'indice S&P 500 e cosa ancor più rilevante, le sue azioni non toccano i massimi storici da oltre 20 mesi (624 giorni), che corrisponde al periodo più lungo ed il doppio rispetto al precedente verificatosi nel 2018-2019.
Ciò che ha pesato sull'azienda negli ultimi due anni è stato il segmento "responsabile" della maggior parte dei profitti, Amazon Web Services (AWS) che offre servizi di cloud computing, che ha visto un rallentamento dovuto alla forte competizione da parte di Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Google (NASDAQ:GOOGL).
Nello specifico, la divisione cloud di Microsoft, che rappresenta oltre il 50% delle sue entrate, è arrivata a registrare un fatturato annuo di $127 miliardi, con margini lordi oltre il 72%.
Infatti, Azure (motore del business del cloud), sta crescendo annualmente di oltre il 25% senza parlare dell'incidenza dell'intelligenza artificiale nel prossimo futuro, per la quale Microsoft è "molto" avanti, e di sicuro aumenterà i suoi profitti.
Ma il fatturato di $40 miliardi fa di Amazon anche una delle più grandi aziende pubblicitarie al mondo, e come nel caso di Netflix (NASDAQ:NFLX), guadagnerà "grazie" alla pubblicità attraverso il suo servizio di streaming, rilasciato da questo mese, puntando ai suoi massimi precedenti.
Graficamente possiamo vedere che con gli ultimi due impulsi il prezzo abbia provato a superare i $157, ma è stato respinto, creando una divergenza ribassista con l'indicatore RSI e %B. La rottura della media mobile a 21 periodi e dei livelli di attenzione degli indicatori (liv. 50) confermerebbe i ribassi nell'area identificata attraverso i dati del Fair Value e degli analisti di Investing Pro.
Mentre $165 rappresenta il target al rialzo nel medio-lungo periodo rilevato attraverso Investing Pro.
Alla prossima!
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