I dati svizzeri pubblicati oggi hanno fornito delle buone notizie, di cui c’era un gran bisogno.
La produzione industriale svizzera è salita dello 0,4% dal dato rivisto al ribasso pari al -1,3%; la produzione del settore costruzioni è aumentata dell’1,1% rispetto al dato rivisto al ribasso pari al -1,9% a/a.
Dopo un 2015 debole, i dati industriali mostrano finalmente una decisa tendenza al rialzo.
Il costante deprezzamento del CHF ha dato adito a timori sul tasso di cambio, che si sono fatti sentire su settori come quello dei beni di lusso.
Sono continuati gli interventi verbali della BNS, Maechler ha dichiarato che la banca centrale è pronta a “intervenire in caso di necessità”.
Con l’attenuarsi del rally dell’USD, aumenta la pressione sul CHF e andare lunghi sull’USD/CHF è diventata una strategia preferenziale per chi opera sul differenziale fra i rendimenti.
Poiché la Fed si orienta verso una maggiore normalizzazione e la BNS manterrà i tassi negativi per un tempo indefinito (Maechler ha detto che la debolezza dell’IPC indica che la politica attuale è appropriata), questa operazione appare come una scommessa sicura.
È interessante notare che Maechler ha affermato che la BNS è pronta a intervenire sull’esito del referendum in Italia.
Il 4 dicembre l’Italia voterà su una riforma della Costituzione e l’incertezza risultante potrebbe innescare una forte volatilità sul forex.
Il franco continua a essere una moneta utilizzata molto quando le acque sono tranquille, ma rimane anche il rifugio sicuro per eccellenza in caso di turbolenze di natura geopolitica.
Guardando al calendario del 2017 (considerando soprattutto gli eventi rischiosi in Europa), è difficile prevedere una debolezza direzionale del CHF.
Inoltre, rimaniamo ribassisti sull’USD nel medio e lungo termine, perché prevediamo che il ciclo di normalizzazione della Fed raggiungerà il suo picco all’1,5%, e non al 3% previsto dalla Fed.