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Monti, il Tassator Cortese

Pubblicato 15.01.2013, 10:28
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ESSF
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Monti contrattacca le critiche che più o meno apertamente lo stanno colpendo da più direzioni , in merito alla sua convinta attività di tassatore di Stato.

“L’ho dovuto fare a causa dell’irresponsabilità del governo che mi ha preceduto, che ha portato l’Italia sull’orlo del baratro”, ha affermato quasi volendosi giustificare.

Ed è forse proprio questo l’aspetto che più mina alla base la credibilità del Professore: sente la necessità di dare giustificazioni.

Proprio lui che si considera super partes e che, pertanto, dovrebbe potersi fregiare di quello stato di inattaccabilità propria di chi opera esclusivamente a favore del bene comune.

Monti, invece, dimostra con il suo atteggiamento, una carenza di convinzione nel sostenere, ora che si deve sottoporre al giudizio degli elettori, le sue decisioni pregresse di governo.

Motiva in modo articolato il Senatore a vita, ma sempre meno convincente, perché sembrano, le sue, considerazioni un po’ troppo disgiunte dalla realtà quotidiana che il paese deve affrontare.

E’ un parere piuttosto diffuso che egli, da teorico qual è, di fronte ad una emergenza di cassa dello stato, abbia del tutto trascurato i tagli alla spesa e le riforme del lavoro, a favore del solo immediato, certo e semplice, aumento delle entrate fiscali.

E’ di questi giorni la notizia che le entrate fiscali sono in aumento grazie al gettito dell’IMU - anche se in presenza di un netto e preoccupante calo del gettito dell’IVA - ma lo sono però altrettanto, le spese dell’amministrazione pubblica e quindi, lo sforzo richiesto ai contribuenti è in pratica vano e destinato a non produrre nessun effetto positivo sul disavanzo.

Bankitalia si affretta a precisare che il superamento a 2.023 miliardi di euro del record del debito pubblico, stabilito solo un mese fa a 2.000 miliardi di euro, è solo temporaneo e che esso verrà abbondantemente riassorbito a brevissimo, vedremo se ciò corrisponderà al vero.

Nel contempo i pesanti effetti recessivi di questa impostazione stanno diventando sempre più evidenti nella vita di tutti i giorni e, nonostante ciò, egli continua a sostenere di non aver avuto scelta che la colpa non è sua e che non vi era alternativa alle sue scelte.

A causa dell’IMU molti immobili sono stati immessi sul mercato per la vendita andando ad alimentare ulteriormente una offerta già assai superiore alla richiesta, grazie alla riforma sulle pensioni decine di migliaia di lavoratori sono divenuti “esodati”, cioè pensionati in bianco senza più stipendio né pensione.

L’impossibilità, imposta per legge, di effettuare pagamenti in contanti oltre i mille euro e la contestuale totale tracciabilità delle spese personali, ha frenato con decisione le spese oltre quel limite, anche da parte di chi potrebbe effettuarle, per timore di essere inutilmente messo sotto la lente d’ingrandimento da parte del fisco.

L’aumento ormai ininterrotto del livello di tassazione, ha indotto decine di migliaia di piccoli commercianti a chiudere i battenti, incapaci di far fronte all’esosità delle richieste del fisco, è sviluppo questo?

Insomma, ma di quale volontà di far riprendere il paese stiamo parlando ?, nessuna reale misura per ottenere questo risultato è stata presa ma, semmai, solo misure tendenti all’esatto opposto.

Con un semplicistico esempio, si potrebbe dire che non si tira il collo alla gallina perché ha prodotto poche uova e nella speranza che, così facendo e presa dalla paura, produca improvvisamente di più, lentamente ma inesorabilmente, la gallina muore.

Ed è proprio ciò che sta succedendo alla nostra economia, ciò che tutti possono constatare direttamente e con i proprio occhi, tutti i giorni.

Le diverse affermazioni di principio enunciate in questi giorni ed in più occasioni quali – occorre ridimensionare il settore pubblico – è necessario un avanzato sistema di protezione sociale – sono sceso dal piedistallo per mettermi dalla parte degli esclusi che non trovano lavoro – sono politicamente equidistante da destra e sinistra – cerco di mettermi dalla parte dei cittadini – poco si confanno con le sue reali e pesanti decisioni di governo e di politica fiscale.

Questo sarà probabilmente il prezzo principale che Monti sarà chiamato a pagare, in termini di consenso, per l’aver governato con la calcolatrice in mano, piuttosto che con un occhio ai bisogni reali della gente comune.

Aver imposto una super tassazione anche se con un atteggiamento sempre molto educato, con il sorriso sulle labbra, da Tassator Cortese per l’appunto, non ha fatto per nulla migliorare la situazione.

E lo sconforto sale al pensiero che tutto ciò sia stato fatto al solo scopo di mettere una misera pezza ad una falla che, comunque, rimane esattamente della stessa gravità, con in più una peggiorata situazione dell’economia reale, vero ed unico motore di una eventuale ripresa, che ne è stata inevitabilmente ed ulteriormente depressa.

La diminuzione del gettito IVA è esattamente la cartina al tornasole della reale situazione venutasi a creare: le vendite ed i fatturati, sia al dettaglio che all'ingrosso, sono calati e continuano a calare, e si è indotto un clima di profonda sfiducia sia nella gente comune che negli operatori.

Urge un sano ripensamento, a quanto pare …


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