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Morning adviser, fare trading su ciò che si vede

Pubblicato 04.11.2013, 08:46
Aggiornato 11.09.2019, 13:55
EUR/USD
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Matteo Paganini, 4 novembre 2013

INTRO

Si apre una settimana importante dal punto di vista di pubblicazioni macroeconomiche che potrebbero fornire indicazioni in grado di veicolare flussi di investimento che comunque a nostro parere rimarranno concentrati sul breve periodo. Da qui a fine anno è difficile che gli investitori riescano a formarsi aspettative razionali concrete tali da far prendere posizionamenti di lungo.

Fare trading su quello che si vede

Lo diciamo da sempre, facciamo trading su quello che vediamo e non su quello che crediamo di sapere. Questo è uno dei concetti fondamentali per riuscire ad avere successo sui mercati, tanto più sul mercato dei cambi, il più tecnico in assoluto. L’EurUsd, contro ogni aspettativa, è di fatti sceso di oltre tre figure, da 1.3800 a 1.3450, quando razionalmente avrebbe potuto essere lecito aspettarsi delle rotture a rialzo, verso quota 1.3900. Personalmente noi siamo abituati a lavorare utilizzando 5 livelli di analisi, 4 tecnici ed uno coadiuvante che va in aiuto alla lettura del mercato che operativamente viene lavorato dando importanza soltanto ai prezzi fatti segnare dai diversi strumenti. Settimana scorsa abbiamo avuto la conferma della bontà del modello utilizzato che, pur di fronte ad aspettative di rafforzamento ulteriore della moneta unica ha fatto prendere posizionamenti a favore del dollaro americano, sfruttando l’ottimo risk reward fornito dai livelli di prezzo raggiunti e suggerito dal posizionamento dei trader retail (tutti sbilanciati corti di euro) che questa volta hanno avuto ragione. Anche i livelli visti sulle borse americane si sono rivelati validi, con i supporti individuati in 1,750.00 per lo S&P500 ed in 15,475 sul Dow Jones che hanno tenuto, evitando ingressi short prematuri.

Settimana di banche centrali

Australiana, inglese e la più attesa, la banca centrale europea. Dopo le dichiarazioni del presidente della banca centrale austriaca, tese a nostro parere, come abbiamo commentato settimana scorsa, a sostenere ulteriormente la moneta unica europea, abbiamo notato come siano iniziati a circolare rumors su possibili tagli da parte del direttivo della BCE sui tassi di interesse, soprattutto dopo la pubblicazione dell’ultima inflazione rilevata su base mensile nell’area euro: 0.7%, in arrivo da un trend chiaramente in discesa e che ha visto precedere l’ultimo dato da una serie che recita 1.6%, 1.3% ed 1.1%. Siamo davvero curiosi di ascoltare a quali scuse si attaccheranno giovedì Draghi e company per non andare a ritoccare a ribasso il costo del denaro ed il corridoio dei tassi di fronte a una disinflazione galoppante che rende qualsiasi mossa decisa dall’istituto di Francoforte in linea con il proprio mandato ufficiale.

QUADRO TECNICO

EUR/USD: raggiunta la parte bassa del canale rialzista individuato su un time frame giornaliero, con i prezzi fermatisi sopra la media a 100 ed i punti precedenti passanti tra 1.3415 e 1.3440, con lo stocastico che però si trova ancora lontano dalla zona di ipervenduto, il che ci mette in guardia su potenziali rotture ribassiste che comunque dovranno essere valutate questa sera, in chiusura di giornata. In ottica intraday il mercato si trova sotto la media a 21 oraria e questa notte si è formato uno spike importante a ribasso, che ci fa pensare a tentativi di correzione rialzista che comunque non dovranno essere valutati operativamente fino a quando non dovessimo vedere i prezzi superare area 1.3540, con 1.3585 che comunque potrebbe fungere da importante resistenza. Un ritorno sotto 1.3465 potrebbe cominciare a dare il là a potenziali tentativi ri rotture ribassiste che se dovessero superare i minimi della notte aprirebbero la strada a possibili approfondimenti verso i minimi individuati su un time frame daily.

USD/JPY: situazione ancora confusa sul UsdJpy che trova in area 98.30 i potenziali supporti raggiungibili dopo la bella salita di venerdì. Una tenuta dell’area individuata potrebbe essere propedeutica a risalite del dollaro verso 98 ¾, che se dovesse invece superare a ribasso l’area di 98.20 potrebbe provare ad estendere fino a figura.

EUR/JPY: dopo la divergenza rialzista oraria formatasi venerdì mattina i prezzi hanno corretto fermandosi nei pressi della media a 21 oraria e sotto i punti statici precedenti. Siamo ora di fronte a potenziali tentativi di discesa nell’area dei minimi, valutabile operativamente sotto 132.80, con 132.50 livello trigger per vaslutare ulteriori approfondimenti verso 132.15. Un ritorno sopra 133.45 potrebbe rappresentare una buona occasione per pensare a ritorni verso 133.85. Il risk reward offerto da tutti i quadri visti non è ottimale.

GBP/USD: sterlina che si mantiene sotto la media a 21 e che potrebbe tentare di correggere conro il dollaro, ma che non valuteremo operativamente prima di vedere i prezzi sopra area 1.5955. Non cercheremo operatività in pull back delle resistenza per pensare a nuove vendite di sterline, attenderemo eventuali discese oltre 1.58 ¾ (con una decina di punti di tolleranza), con potenziali obiettivi che cominciano da area 40.

AUD/USD: avvicinamento alle aree di resistenza per l’australiano, con i prezzi che si stanno muovendo nei pressi della media mobile a 100 periodi oraria e che si stanno mantenendo sotto i punti statici precedenti in area 0.9520. 0.9530 l’area per considerare strappi rialzisti che vedono comunque in 0.9560 delle buone resistenze, scenario comunque difensivo rispetto al principale che pervede possibilità di vendita sotto i primi livelli di resistenza, per assistere a potenziali ritorni verso 0.9450.

Ger30 (Dax): Partenza calma per il Dax che si mantiene in laterale all’interno di un restringimento di volatilità che vede in 9,050 e 8,970 i livelli sui quali valutare eventuali accelerazioni verso 9,070 e nuovi massimi sotto il 100 oppure 8,930, supporto fondamentale per l’indice, anche se la giornata di oggi potrebbe risultare di pausa dopo la settimana conclusasi.

XAU/USD(oro): la rottura di 1,320.00 ha condotto al raggiungimento dei target posti nei dintorni di 1,305.00, che rappresenta un buon livello sul quale valutare eventuali rotture ribassiste (almeno un paio di dollari di tolleranza risultano necessari a nostro parere). Buon R/R per valutare entrate short sulle resistenze date dalla media a 21 periodi oraria, tenendo conto che un superamento di area 1,320.00 potrebbe condurre i prezzi verso 1,330.00.

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