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Morning adviser, Presidents’ Day

Pubblicato 17.02.2014, 08:47
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Matteo Paganini, 17 febbraio 2014

INTRO

Ripartiamo con una settimana interessante soprattutto dal punto di vista della sterlina inglese, che da domani vedrà in pubblicazione i dati sull’inflazione e le minute della Bank of England, oltre che alle vendite al dettaglio (dati sparsi durante la settimana), dopo la buona forza mostrata. Dollaro ancora sotto pressione e listini su livelli di massimo. Questi i temi principali da cui partire con il punto sui mercati, prestando attenzione al fatto che oggi, in America, sarà tutto chiuso a causa del Presidents’ Day, dunque la liquidità sarà molto inferiore rispetto al solito.

Il punto della situazione

Si è conclusa infatti una settimana caratterizzata da un inizio a bassa volatilità e da un prosieguo che ha visto la creazione di movimenti direzionali su borse e mercato valutario. Le prime sono state in grado di tornare verso livelli di massimo, con le americane allontanatesi dalle aree di supporto più importanti (come ci attendevamo ed indicavamo proprio su queste pagine) dopo che la Yellen ha affrontato il suo primi discorso pubblico alla Camera, ribadendo come la politica monetaria americana continuerà con la linea di diminuzione degli acquisti di asset a sostegno della ripresa economica, ma lasciando intendere che la situazione del mercato del lavoro non si avvicini nemmeno alla situazione di piena occupazione desiderata dalla Fed. Questo potrebbe portare a tentativi di risalita ulteriori sul fronte listini ed ha impattato sul dollaro americano che ha perso terreno contro euro, salito nonostante le parole della BCE che potrebbe decidere di portare i tassi sui depositi che le banche commerciali possono effettuare overnight sotto lo zero, contro la sterlina, tornata sui massimi dopo il rilascio dell'inflation report che sta confermando come lo stato della ripresa britannica sia da considerare buono e contro il dollaro australiano, che dopo il mancato taglio dei tassi ha cominciato una ripresa importante di breve periodo. Lo yen giapponese ha recuperato un po’ di terreno contro il biglietto verde, ma questo è da considerare una conseguenza della vendita generale di dollaro che ha caratterizzato la seconda parte della settimana e che potrebbe continuare durante la settimana appena cominciata. Un ultimo sguardo agli emergenti, che continuano quella che a nostro parere può essere considerata ancora una correzione, che potrebbe durare anche per i prossimi giorni in caso di continuazione della salita dei listini europei ed americani.

QUADRO TECNICO

EUR/USD: il mercato ha effettivamente incontrato delle resistenze tra 1.3700 e 1.3725, senza il superamento di area 1.3735, sul quale avremmo valutato estensioni importanti verso 1.3760. Ci troviamo ora sopra la media a 21 oraria e a 4 ore, che insieme a 1.36 ¾ potrebbero rappresentare un buon livello di supporto sul quale valutare eventuali acquisti di moneta unica europea, con l’idea che un ritorno sotto 1.3650 possa portare a tentativi di estensione verso 1.3610. In caso di superamento rialzista di area 1.3740 possiamo attenderci possibili allunghi verso 1.37 ¾.

USD/JPY: mercato che ha raggiunto il livello di guardia posto intorno a 101.40 durante la notte, per poi tentare dei rimbalzi contenuti per ora dalla media a 21 oraria, che sta intervenendo sulla doppia divergenza rialzista formatasi sullo stocastico. Occasioni per valutare acquisti di dollaro potrebbero arrivare soltanto in caso di avvicinamento ad area 102.00 con stocastico lontano dalla zona di ipercomprato (orario) ovvero in caso di ritorno sui minimi e stocastico ancora lontano dall’ipervenduto ed ancora impostato verso l’alto, altrimenti l’idea è quella di curare eventuali rally (a partire da 101 ¾) per impostare degli acquisti di yen, tenendo conto che un superamento di area 102.20 potrebbe portare a tentativi di ripartenza verso 40. In caso di discesa sotto i minimi, da valutare operativamente sotto 101.30, il mercato potrebbe tentare di spingersi verso 101.10.

EUR/JPY: nessuna operatività anche su UsdJpy, che continua a mantenersi all’interno della zona di congestione analizzata settimana scorsa. 138.65 e 140.35 le aree da curare prima di impostare eventuali ordini in stop per lavorare su potenziali rotture, che potrebbero portare ad estensioni pari all’altezza della congestione (un grafico a 4 ore può aiutare a chiarire le idee).

GBP/USD: raggiunti e superati i target ipotizzati in area 1.6700/6740, dopo il superamento di quindici punti del livello passante per 1.6670. Siamo ancora sopra la media a 21 oraria che insieme all’area passante per 1.67 ¼ potrebbe rappresentare un’area di attrazione per le correzioni possibili dopo le forti salite. Qui potrebbe essere possibile impostare acquisti di pound, tenendo conto che un superamento della zona di attenzione di almeno una quindicina di punti potrebbe condurre verso il principe dei supporti, dato dal passaggio di massimi statici precedenti e dalla media a 4 ore a 21 periodi, livello che potrebbe intervenire con forza.

AUD/USD: raggiunti i massimi precedenti per il dollaro australiano, dove il mercato è andato a compiere un doppio massimi ed i prezzi stanno provando delle correzioni che in caso di ripartenza sotto area 0.9025 potrebbero divenire più consistenti ed in caso di approfondimento sotto area 0.9015 tentare anche di raggiungere la figura (proiezione dell’altezza del canale rialzista sulla rottura di esso e passaggio della media mobile a 100 periodi oraria, oltre che media a 21 a 4 ore). In caso di superamento di area 0.8990 è possibile che si possa assistere ad approfondimenti verso 0.8960. Per valutare eventuali acquisti, preferiamo non operare in limit a costo di perdere delle opportunità, li valuteremo soltanto in caso di ripartenza oltre i massimi, con una forte attenzione ad area 0.9090, dove i prezzi potrebbero cominciare a frenare e dove potremmo assistere a tentativi di rottura che non diverranno definitivi se non oltrepassata area 0.9130.

Dax (Ger30): stocastico in ipercomprato sia ad un’ora, dove potrebbe formarsi una divergenza ribassista in grado di portare a correzioni verso area 9,600 (punti statici precedenti e media a 21 oraria), sui quali eventualmente iniziare a penare ad acquisti dell’indice, tenendo conto che un superamento a ribasso di area 9,765 potrebbe portare a correzioni più significative da seguire fino a che lo stocastico orario (che a quel punto avrebbe formato e completato la divergenza) rimarrà impostato verso il basso. In caso di tenuta dei supporti, primi possibili target sui massimi i venerdì ed in estensione verso 9,740.

Oro (XAU/USD): continua il trend molto forte del metallo giallo, confermato dalla tenuta della media a 21 oraria e dall’allontanamento dei prezzi dalla media a 21 a 4 ore, che sul medio periodo (per come lo intendiamo noi) potrebbe rappresentare il punto di supporto principale da seguire per valutare la continuazione della salita delle quotazioni. Per quanto concerne il breve, l’area di 1,320.00 potrebbe rappresentare un buon supporto da curare per valutare eventuali acquisti, con l’idea che un ritorno sotto area 1,315.00 possa rappresentare un trigger per tentativi di discesa verso 1,310.00.

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