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Morning adviser, S&P: massimi storici

Pubblicato 25.02.2014, 09:18
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Matteo Paganini, 25 febbraio 2014

INTRO

Mercato valutario ancora in laterale con il dollaro lievemente sotto pressione dopo la pubblicazione dei dati europei che non sono stati in grado di portare ad una direzionalità marcata sulla moneta unica e sulle borse europee, che comunque si sono mantenute verso livelli di massimo, dopo aver corretto lievemente in mattinata.

S&P500: lo aspettavamo

Chi ci segue conosce il nostro pensiero, e, dopo l’aver preso atto che si era creata – dopo tempo immemore - una prima condizione per poter assistere ad una discesa strutturale delle borse in caso di superamento di determinati livelli (1,730.00 era nel nostro mirino) senza che però a nostro parere si fosse pronti per partire a ribasso, le borse americane hanno toccato nuovi massimi assoluti durante la giornata di ieri. Nulla di strano se andiamo ad interpretare la price action che ci ha mostrato abbastanza chiaramente, durante i primi 20 giorni di febbraio, come le aspettative degli investitori si fossero slegate da questioni relative al tapering in quanto essi hanno capito che i 65 miliardi di liquidità iniettati nel sistema ogni mese risultano sufficienti per sostenere i mercati finanziari ed hanno, altrettanto compreso, come i tagli sugli acquisti avverranno in maniera presumibilmente graduale, dando loro tutto il tempo per decidere quando uscire dai posizionamenti lunghi. Dopo il primo discorso della Yellen di fronte alla camera poi i dubbi su potenziali raggiungimenti dei massimi si sono abbastanza dipanati in quanto si è capito che la situazione del mercato del lavoro non può essere ancora considerata su livelli di miglioramento sufficienti per pensare ad uscite più consistenti dal QE.

La giornata di oggi

Dopo la pubblicazione dei dati sull’area euro di ieri mattina, con un indice IFO migliore delle aspettative (111.3 vs 110.5) ed un’inflazione allo 0.8% contro aspettative pari a 0.7% il mercato ha tentato delle rotture rialziste sull’euro senza riuscirci (come vedremo nella sezione di analisi tecnica), pur avendo impattato in maniera positiva sulle borse a partire da metà giornata. Oggi sarà interessante seguire come andranno a distribuirsi i flussi di capitale in quanto non avremo pubblicazioni importanti, in grado di spostare le aspettative degli investitori. Sarà importante valutare la tenuta dei supporti sui listini europei, che se dovesse avvenire potrebbe portare al raggiungimento di nuovi massimi relativi andando ad affidarsi esclusivamente ai livelli tecnici per impostare qualsiasi tipo di operatività, stante la mancanza di chiare correlazioni da poter sfruttare. Sul valutario si rimane in laterale, con l’unica eccezione che potrebbe essere rappresentata dal dollaro australiano, ancora lontano però dal livello di resistenza principale, che vedremo tra poco.

QUADRO TECNICO

EUR/USD: l’euro ha rotto a rialzo 1.3750 fermandosi bene all’interno dell’area successiva individuata ieri mattina per poi andare a ripiegar in maniera interessante verso 1.3700 (se ricordate non abbiamo impostato nessuna operatività short sotto 1.3720), dove era possibile valutare acquisti di euro per riprese verso 1.3730/50. Molto buoni i livelli dunque, pur essendo di fronte ad un quadro tecnico che per la nostra operatività risultava abbastanza confuso. Oggi ci troviamo di fronte ad una situazione simile, con i prezzi che si mantengono sopra il più importante supporto passante per 1.3680, raggiungibile in caso di rottura ribassista di area 1.3700, livello dove potrebbe essere possibile valutare acquisti di moneta unica, così come in caso di ripartenze oltre 1.3760, con forte attenzione a tentativi di estensione verso 1.3800, dove tra 1.3775 e 1.3800 ci potremmo fermare. Da seguire più su time frame a 4 ore a nostro parere.

USD/JPY: la tenuta dei minimi di ieri notte ed il superamento a rialzo di area 102.45 ha portato a ripartenze per il cambio verso 102.60, livello toccato e sul quale abbiamo consolidato tutto il giorno, mantenendoci sopra il punto di rottura considerato passante, come visto, per 102.45. Questa mattina stiamo tentando degli approfondimenti ribassisti che in caso di superamento di area 102.10 potrebbero lasciare spazio verso 102.00 ed ancora 101.85, aree che se raggiunte potrebbero essere valutate con l’aiuto di uno stocastico a 4 ore che se dovesse trovarsi lontano dalla zona di ipervenduto potrebbe lasciare spazio ad estensioni verso 65. In caso di lavorazione di questo scenario, stop secchi sopra i punti di rottura, per operazioni long conviene attendere ritorni sopra area 102.45.

EUR/JPY: pressione anche su EurJpy che in caso di superamento di area 140 ¼ potrebbe tentare accelerazioni verso la figura ed in estensione 139.60, con l’idea che un ritorno sopra area 140.85 possa tornare utile prima di valutare eventualmente dei posizionamenti long.

GBP/USD: nessuna operatività sul cable ieri (data la confusione tecnica decantata) ma livelli che si sono rivelati validi e che restituiscono in 1.66 ¾ l’area principale da valutare prima di pensare a posizionamenti lunghi di sterlina, con aree di resistenza comunque passanti tra 1.6700 e 1.67 ¼. In caso di approfondimento sotto 1.6585 è possibile che il mercato tenti delle estensioni verso 1.6560, come ieri.

AUD/USD: stop e reverse che ha funzionato sul dollaro australiano, con il mercato che dopo aver superato area 0.9025 ha esteso effettivamente fino a 0.9045, superandolo di qualche punto. Siamo ora in una situazione delicata, ancora sotto il livello principale di resistenza che si incontra intorno a 0.9085, oltre il quale il mercato potrebbe tentare delle estensioni verso 0.9125, ultimo livello di resistenza che insieme a 0.9100 potrebbe intervenire e frenare le quotazioni, per cui in caso di lavorazione della rottura l’idea è quella di utilizzare dei trailing stop veloci. Possibile anche attendere i prezzi in area 0.8990/0.9005 per impostare un’operatività in limit, con l’idea che ritorni sotto area 0.8980 potrebbero portare a tentativi di estensioni ribassiste verso 0.8960.

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