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Morning adviser, tabula rasa

Pubblicato 21.10.2013, 08:52
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Matteo Paganini, 21 ottobre 2013

INTRO

Ripartiamo con una settimana che vedrà la pubblicazione dei dati relativi al mercato del lavoro americano, dopo che in America si è scelto di rimandare, come sappiamo, i problemi relativi al tetto del debito e con l’amministrazione a stelle e strisce che ha ripreso a funzionare a pieno regime.

Chi ha creduto cosa?

Questa la domanda che occorre porsi, ora che abbiamo avuto modo di effettuare delle ipotesi, di vivere i fatti e di verificare le reazioni dei mercati. In breve, non abbiamo mai creduto ad un reale pericolo di default degli Stati Uniti, abbiamo cercato di trasmettere questa idea ribadendo più volte che hanno cominciato a crearsi delle condizioni affinchè le borse americane potessero cominciare delle discese ma che, con alta probabilità, non eravamo ancora pronti a vedere delle liquidazioni di rischio a causa del fatto che, grazie a quanto successo, le aspettative circa il prosieguo del QE si sono ancorate fortemente per una continuazione degli acquisti fino almeno a fine anno. Le borse ci hanno confermato di aver creduto poco a potenziali problemi reali sul fronte default e l’obbligazionario ha dimostrato di non averci creduto per nulla. Il dollaro, il tutto questo, è andato a muoversi nella direzione che Bernanke desiderava, ovvero a ribasso, senza perdere troppo strada (il che farebbe innervosire i detentori di debito americano, per lo più asiatici) ed aiutando in questo modo a mantenere esportazioni e pagamenti internazionali su livelli accettabili, considerata la crisi in atto.

Archiviato il problema, quali i market mover?

Archiviato non è il termine più corretto da utilizzare, se ci affidiamo alla semantica, sarebbe meglio utilizzare il termine “rimandato”, ma di fatto, sembra che i prezzi ci stiano dicendo che tutto sia stato effettivamente messo da parte e fino a quando non si tornerà a parlare di una rinegoziazione tra repubblicani e democratici che stanno governando in maniera sempre più scadente la prima potenza economica al mondo. Detto questo, a noi interessa cercare di comprendere le dinamiche dominanti dei prossimi giorni e, molto semplicemente, crediamo che non sia cambiato nulla rispetto a qualche mese fa, con le uniche aspettative che possono variare leggermente sul fronte oceanico (Australia e Nuova Zelanda che mostrano una buona forza). Sarà importante prestare attenzione ai dati sul mercato del lavoro americano in pubblicazione domani, potrebbero innescare (in caso di dati migliori delle attese) delle lievi aspettative circa un tapering definiamolo di facciata da parte di Bernanke (i famosi 5 o 10 miliardi di limatura), prima che venga lasciato il timone della Fed alla Yellen. Un po’ come dire, ho messo in atto politiche monetarie espansive che hanno evitato il tracollo totale degli Usa e, prima di andarmene, comincio ad indicare la via dell’uscita.

QUADRO TECNICO

EUR/USD: dopo la tenuta dei supporti posti a 1.3650 e della media a 21, che ha portato al raggiungimento delle aree di resistenza viste, stiamo ora consolidando all’interno di pochi punti che danno la possibilità di curare rotture da una parte o dall’altra, da sfruttare al superamento di 1.3640 o di 1.3710. Il fatto che le divergenze ribassiste formatesi su un grafico orario non abbiano portato a correzioni importanti lascia aperta in noi l’ipotesi di assistere a nuove salite della moneta unica, che possiamo valutare spostandoci su un time frame a 4 ore. Qui è possibile individuare la media a 21 periodi come livello di supporto, insieme ai massimi precedenti. Una discesa sotto 1.3635 potrebbe cominciare a dare pressioni sui prezzi, che fino a quando non supereranno l’area di 1.3610 potrebbero frenare la loro eventuale discesa. Sopra 1.3730 si potrebbe aprire la strada verso 1.3800.

USD/JPY: ottima tenuta delle resistenze poste, come visto, tra 98.00 e 98.25, con i prezzi che dopo aver raggiunto 97.75 hanno approfondito senza arrivare a 40, sfiorando il livello di 50 (frenata ben individuata dalla formazione di una divergenza rialzista individuabile su un grafico orario). Ci troviamo ora vicino ad una possibile area di resistenza, anche se il momentum mostrato dai prezzi suggerisce potenziali tentativi di estensione verso 98.35, che potrebbe rappresentare l’ultimo livello su cui pensare a vendite di dollaro, da poter considerare a partire da area 20, tenendo conto del fatto che un superamento di 98.45 potrebbe portare ad accelerazioni verso 98.65. In caso di tenuta delle resistenze, i primi livelli su cui ragionare potrebbero essere individuati in 98.00 e 97.80.

EUR/JPY: continua ad essere confusa la situazione dell’EurJpy che andiamo a studiare su un grafico a 4 ore, dove è possibile attendere la formazione di una divergenza ribassista che se dovesse confermarsi potrebbe fornire buone possibilità operative. La media a 21 a 4 ore e quella a 100 oraria stanno funzionando bene come livelli di supporto e potrebbero indicare i primi livelli da considerare in caso di ripartenza a ribasso, se non rotti potrebbero far continuare la salita, ma se superati (area 133.60 potrebbe cominciare a risultare importante) potrebbero portare ad accelerazioni verso 133.30 ed in estensione figura.

GBP/USD: buona accelerazione della sterlina dopo la rottura a rialzo di 1.6190, con l’avvicinamento a quell’1.6230 stimato come potenziale target (1.62 ¼ raggiunto). Siamo in congestione come sull’euro ed i trader di breve possono pensare di sfruttare eventuali rotture della congestione notturna per potenziali accelerazioni pari all’altezza del range formatosi. Per quanto riguarda la giornata invece, anche qui l’idea di spostarci su un 4 or non sembra malvagia, con la possibilità di curare l’area che passa tra 1.6125 e 1.6140 come potenziale supporto sul quale pensare a vendite di dollari, tenendo conto che un superamento a ribasso di 1.6090 potrebbe portare a tentativi di discesa verso 1.6060.

AUD/USD: tenuta del dollaro australiano sopra la media a 21 oraria durante la giornata di venerdì con i prezzi che, pur di fronte alla formazione di una divergenza ribassista, non sono riusciti ad approfondire sotto i supporti statici (che operativamente vanno considerati quando ci si trova di fronte ad un segnale di livello 4 con dei punti di livello 1 così vicini) passanti per 0.9645. Quest’area ha dimostrato di tenere anche durante la notte, fornendoci un livello importante da valutare in caso di ritorno verso i minimi senza che vengano compiuti massimi superiori. Qui sarà possibile valutare acquisti dato il buon R/R, considerando il fatto che se dovessimo superare quest’area il mercato potrebbe ripiegare verso 0.9600. Il fatto che la rottura di 0.9670 abbia fatto fatica a spingere le quotazioni a rialzo verso 0.9700, ma che i prezzi abbiano tenuto i supporti, ci fa pensare che potrebbe essere possibile assistere a tentativi di rottura dei massimi con potenziali estensioni oltre la figura.

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