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Morning adviser

Pubblicato 17.10.2012, 10:43
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Euforismo per la Spagna

Ieri mattina abbiamo ragionato sulle decorrelazioni di breve periodo che avrebbero potuto interessare i mercati per la giornata di ieri. Abbiamo avuto la prova che quanto ipotizzato aveva motivo di esistere nel momento in cui, sulla comunicazione della potenziale richiesta della Spagna di una linea di credito precauzionale che sarebbe in grado, dietro la firma di un memorandum di intenti che potremmo definire “light” (rispetto alla procedura normale di attivazione del Fondo ESM) con l’obiettivo di creare le condizioni affinchè la BCE proceda con il proprio programma di acquisto di bond sul mercato secondario, con il fine di calmierare gli spread tra i titoli tedeschi e quelli spagnoli (che a catena, farebbero con tutta probabilità scendere anche quelli relativi agli altri Paesi periferici).

Spread che ieri si sono ridotti (e non sono risaliti grazie all’evitato downgrade della Spagna da parte di Moody’s, che ha impostato però un outlook che guarda al junk – a cui manca soltanto un gradino) in concomitanza della salita delle borse, dopo che due parlamentari tedeschi hanno aperto a questa possibilità d’azione spagnola e che sono stati accompagnati da acquisti di euro, che come vedremo tra poco si è riportato in area 1.3100.

La sterlina ha seguito il movimento, pur se in modo meno volatile rispetto all’euro, il che ci fa comprendere come, data la maggior liquidità presente sull’EurUsd rispetto a quella che c’è sul cable, gli acquisti siano stati davvero importanti. Le commodity currencies, in questo scenario, non hanno reagito in maniera direttamente correlata con il rischio e hanno visto partire movimenti di rottura di breve periodo soltanto sull’australiano, seguito dal neozelandese che comunque si mantiene sotto le resistenze, movimenti che non hanno prodotto nessun effetto sul dollaro canadese che è andato addirittura a muoversi in senso opposto, perdendo quasi una figura nei confronti del greenback.
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Le materie prime hanno seguito il movimento di rialzo generalizzato avvenuto sulle borse, ma il petrolio non è per ora stato in grado di superare le resistenze (a proposito, ricordo a tutti i trader sul petrolio che domani, 18 ottobre 2012, scadranno i CFD sul WTI – contratti di novembre) e che oggi è prevista la comunicazione delle scorte per la settimana negli USA, dato che ultimamente ha portato molta volatilità sul mercato). Il fatto che i mercati abbiano reagito così dal punto di vista degli indici, ma che non isa stato seguito in tutto e per tutto dal valutario e dalle commodities ci rivela una situazione di incertezza tra gli investitori, che preferiscono concentrarsi sull’analisi di singoli strumenti finanziari, data la vicinanza degli obiettivi di investimento, in termini temporali. La salita denota una situazione di euforismo di breve periodo, che però contrasta con la reazione mostrata in occasione dell’attivazione del fondo ESM da parte dell’Unione Europea. Questo perché, nel momento in cui il mercato ha capito che la Spagna sta cercando di non arrivare a firmare dei memorandum troppo pesanti, ha reagito meglio di quanto successo nella prima occasione, facendo capire che esistono preoccupazioni reali circa la necessità di agire anche su altri lidi, al fine di alleggerire quelle misure di austerity che potrebbero risultare mortali per molti.

EUR/USD
La rottura del livello indicato in 1.2980 è stata determinante per il raggiungimento di nuovi massimi dell’euro sul dollaro americano, che ora sta scambiando intorno a 1.31 figura. In questo momento è in corso una divergenza ribassista individuabile su un grafico orario, che potrebbe esaurire i suoi effetti in area 1.3060, il primo livello di supporto dato dai massimi relativi visti sulla salita e dal passaggio della media mobile a 21 periodi. In caso di rottura di questo livello troviamo fortissime aree di supporto sopra 1.300, mentre se dovesse tenere sarebbe possibile assistere alla ricerca di nuovi massimi.

USD/JPY
Correzione del dollaro dopo il mini rounding top mostrato su un grafico orario. L’area di 78.60 risulta ora un buon supporto statico dato sia dalla media a 100 (raggiunta dopo la rottura di quella a 21), sia dai punti precedenti. Possibilità di assistere alla ricerca dei massimi di ieri in caso di tenuta del livello, che altrimenti lascerebbe spazio a discese da stimare nell’ordine dei 15/20 punti.

EUR/JPY
Come sul papà eurusd, la rottura a rialzo di 102.30 è stata in grado di riportare i prezzi ben oltre i massimi intorno a 102.80, livello sopra il quale il mercato sta per ora consolidando. La situazione di divergenza ribassista si è sviluppata in concomitanza di quella vista sull’eurusd, ma qui la ema 21 è già stata raggiunta e tutta l’area che non dovesse vedere una rottura ribassista di 102.80 potrebbe essere un buon supporto per rivedere i massimi (e forse più). In caso di rottura di 102.65 invece, possiamo aspettarci tentativi di ritorno verso la ema 100.

GBP/USD
Forte negazione delle zone di resistenza per la sterlina inglese, che non è stata in grado di mantenersi sotto l’area 1.6085/1.6100, andando a compiere nuovi massimi relativi sulla salita che accompagna il movimento dal 10 ottobre. Correzione in atto anche qui, con 1.6100 livello ultimo di supporto da poter seguire per assistere a tentativi di raggiungimento di 1.6150. In caso di rottura della figura tonda di 61, potremmo assistere a false rotture a causa della presenza di stop dei rialzisti (che risultano essere meno dei ribassisti, come mostrato dalla Speculative Sentiment Index). Soltanto il superamento di 1.6060 può risultare determinante per un’accelerazione definitiva (passaggio anche della trendline rialzista oraria intorno a questo livello, vicino anche alla media a 100).

AUD/USD
La situazione di potenziale lateralità individuata ieri, con 1.0300 come resistenza (valutabile a causa delle decorrelazioni di breve periodo segnalate) ha retto molto bene fino ad avere assistito alla rottura a rialzo del livello che ha funzionato in prima battuta durante la serata di ieri. Il movimento è avvenuto in ritardo rispetto a quello che ha interessato l’euro ed ora stiamo consolidando tra 1.0300 e 1.0325, livelli da sfruttare per rotture che possono portare ad accelerazioni pari a una trentina di punti.

XAU/USD
La rottura a rialzo del livello indicato ieri in 1,742.50, oltre il quale sarebbe cambiato lo scenario ribassista in corso è stata determinante per il raggiungimento dei target in area 1,750.00/1,752.50. Per assistere ad una continuazione della ripresa dobbiamo superare l’area di 1,755.00, altrimenti potremmo assistere a ritorni verso 1,743.00, ma soltanto in caso di ritorno sotto 1,749.50.

USOil
Forti resistenze sotto 93.00 per il WTI, che ieri non è stato capace di raggiungere l’area di supporto passante per 91.00 e che ora si trova in fase di lateralità da valutare tra 92.00 e 93.00. Possibili tentativi di rotture ribassiste che però non dovrebbero svilupparsi per molto, con l’area intorno a 91.60 potenziale target.

Matteo Paganini
Senior Analyst FXCM

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