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Morning adviser

Pubblicato 03.01.2013, 08:46
Aggiornato 11.09.2019, 13:55

Partenza positiva per tutte le piazze +2.53%, +2.54% e +3.07%.

Questi i numeri con cui vogliamo cominciare il pezzo odierno e che hanno caratterizzato la prima seduta di borsa del nuovo anno in America, dopo l’approvazione dell’accordo che ha evitato lo scatto automatico degli aumenti di tasse per quasi il 100% dei cittadini privati ed aziende a stelle e strisce, oltre che delle riduzioni della spesa pubblica, il cosiddetto Fiscal Cliff.

Archiviato dunque il pericolo di assistere ad un improvviso peggioramento della congiuntura (che avrebbe riguardato, per gli effetti a catena, anche l’economia mondiale), i mercati hanno festeggiato facendo segnare segni positivi su tutte le piazze finanziarie del Globo, dimostrandoci ancora una volta che, di fronte ad una situazione che checchè continuino a raccontarcela non si risolverà, il rimandare qualsiasi tipo di conseguenza certa di tipo negativo viene interpretato in maniera positiva dagli operatori, che vanno a cercare rendimenti superiori a quelli che i tassi risk free offrono, data la vicinanza allo zero per la maggior parte dei casi. Ieri è stato il caso di borse e materie prime, entrambe in spolvero, mentre non abbiamo assistito ad una reazione continuativa sul mercato valutario, in grado di mostrare vendite generalizzate di dollari soltanto fino alle prime ore del mattino di ieri, fenomeno che non è andato continuando durante la giornata, con l’avvento della liquidità portata operatori europei ed americani.

L’euro infatti, come vedremo dalla sezione tecnica, insieme alla sterlina è stato venduto, mentre sul fronte canadese ed australiano, le perdite fatte segnare dal greenback si sono sostanzialmente mantenute, confermandoci, semmai ce ne fosse stato bisogno, che le correlazioni tra diversi strumenti finanziari dello stesso mercato e tra diversi mercati, non sono assolutamente da utilizzare a livello operativo. Proviamo a tenere il conto di quante volte si verificheranno all’interno del primo mese dell’anno, per ora siamo di fronte ad un bello zero.
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Dal punto di vista macroeconomico ora, ci si dovrà andare a concentrare su altri lidi, il cui cappello contenitivo rimarrà comunque la riduzione del deficit americano, sulla quale occorrerà lavorare con velocità ma che siamo pronti scommettere, riuscirà ad eludere i riflettori nel giro di pochi giorni.

Meglio concentrarsi, come facciamo da mesi, sul breve periodo ed iniziare a guardare con attenzione sulle pubblicazioni macroeconomiche, cercando di capire di volta in volta quali potranno risultare come market mover. Ieri l’ISM manifatturiero americano è riuscito a riportarsi sopra la soglia di demarcazione di 50 punti, segnano un 50.7 superiore sia alle aspettative (50.5) sia al precedente (confermato a 49.5) e sarà importante valutare i dati sulla disoccupazione in pubblicazione domani, la cui release vi consigliamo caldamente di seguire.

Oggi la giornata sarà abbastanza tranquilla dal punto di vista dei dati macro, ma ci teniamo a segnalare aumenti di volatilità deducibili dalla salita dei percentili di volatilità sulla maggior parte dei cambi valutari, percentili derivati dalla volatilità implicita delle opzioni, sono dati che valgono per la giornata corrente e ci suggeriscono buone probabilità di assistere a breakout consistenti dei livelli che di volta in volta andiamo ad individuare).

EUR/USD
La moneta unica europea ha tenuto molto bene i livelli di resistenza indicati ieri, fornendo ottime possibilità di lavorare il laterale con 1.3160 che inizialmente ha funzionato bene da supporto statico, per poi lasciare spazio ad ulteriori discese durante la notte, che non sono state in grado però di approfondire definitivamente sotto il livello trigger di 1.3140 (siamo arrivati poco sotto il 30). Nel momento in cui scriviamo è in formazione una lieve divergenza rialzista, in grado di portare a lievi correzioni fino alle prime resistenze statiche e dinamiche passanti per 1.3175, livello dove sarà possibile valutare vendite di euro con stop e reverse sopra 1.3190, ce se dovesse essere rotto potrebbe portare a tentativi di ritorno verso i massimi (concretizzabili in caso di ritorno sopra 1.3230). Una rottura dei supporti indicati sul grafico diventa necessaria per una continuazione ribassista.

USD/JPY
Ottima congestione del UsdJpy che, se osservato su un grafico orario, si sta ben mantenendo sopra la madia a 21 periodi e tra 87 figura e 87.35. Questi i due livelli da seguire per impostare un’operatività di breakout con orizzonti di target pri all’ampiezza di questa figura congestiva, che molto spesso a livello di probabilità risulta essere di continuazione del trend in atto, che al momento risulta essere ascendente.

EUR/JPY
Siamo arrivati sui supporti indicati ieri, dove la valutazione di posizionamenti long sull’euro non ha portato ancora a risultati, ma che potrebbe farlo, dato il buon risk reward dell’operazione. Anche qui una potenziale divergenza rialzista potrebbe portare a tentativi di ritorno sui massimi, soltanto che dobbiamo attendere una rottura a rialzo di 115.20 per vedere movimenti importanti (primi livello di resistenza questo indicato). Sotto 114.30 è possibile impostare un’operatività opposta, con primo supporto su 114.00 e secondo a 113.50 (raggiungibile con prezzi sotto 113.75).

GBP/USD
Ottimo movimento della sterlina inglese che se vi ricordate offriva un buonissimo rapporto di risk reward sulle resistenze, per provare a prendere correzioni di sterlina da riacquistare sopra i supporti, indicati in 1.6235. Questi, come sull’euro, hanno inizialmente tenuto, per lasciare spazio durante la notte a tentativi ulteriori di discesa ben contenuti da 1.6200, livello statico precedente e su cui passa la media a 100 periodi oraria. Questo e 1.6270 i punti da seguire per impostare operatività in pullback in caso di raggiungimento della resistenza (stop e reverse sopra 1.6285) e di breakout in caso di approfondimento ribassista sotto 1.6185.

AUD/USD
L’1.0450 indicato come buon punto per poter acquistare dollari australiani non è più stato raggiunto dal mercato, che stranamente, a differenza di euro e sterlina che solitamente risultano essere meno volatili dall’aussie in quanto più liquidi, è andato a congestionare tra 1.0470 e 1.0525 (quest’ultimo il target indicato per le operazioni long da impostare sul retest non avvenuto di 1.0450, che però ci confermano l’importanza del livello di resistenza). Un’operatività di acquisto sui supporti, con stop e reverse sotto 1.0465 per 1.0425, potrebbe essere una buona idea dato il buon risk reward dell’operazione, tenendo conto che in caso di raggiungimento delle resistenze, uno stop in pari e una parte di posizione aperta per vedere se raggiungiamo 1.0550 potrebbero non essere male.

XAU/USD
Congestione anche sull’oro, che come sull’australiano si sta mantenendo sopra la media oraria a 21 periodi che potrebbe fungere da supporto dinamico di breve periodo. Per quanto riguarda l’operatività, vista la volatilità che il metallo giallo ci ha mostrato ultimamente, ci affideremmo al superamento a rialzo di 1,690.00 per valutare entrata long in grado di superare i massimi precedenti (stop in pari e lasciare correre la posizione con target ideale a 1,700.00) o all’avvicinamento a 1,680.00 per valutare long con sto e reverse sotto 78 (in base alla price action).

CRUDE OIL
Chi fosse entrato long al superamento di 93.50 e avesse posizionato lo stop in pari nel momento in cui il mercato fosse andato dalla sua parte, data l’alta probabilità di assistere a movimenti molto volatili all’insù o all’ingiù del petrolio, avrebbe fatto bene, dato che i livelli indicati non erano totalmente sbagliati. La rottura a rialzo di 93.50 non ha portato alle estensioni fino a 94.30 ed il fatto che il mercato non sia tornato sotto 92.30 – si è fermato a 92.50 – risulta essere importante in quanto ci restituisce i supporto principale per oggi. Buone possibilità di sfruttare i supporti, dati anche dalla EMA 21 oraria per un nuovo tentativo di raggiungimento e di superamento dei massimi (con target finale ancora a 94.30) tenendo conto che una rottura ribassista di 92.30 potrebbe portare al raggiungimento di 91.60.

Matteo Paganini Senior Analyst FXCM



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