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Morning adviser

Pubblicato 21.01.2013, 08:28
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Alta volatilità: sfruttare i breakout

Oggi potremmo avere la prova di quanto gli avvenimenti politici possano influenzare i mercati, andando bene ad osservare le differenze di movimenti tra gli azionari ed il valutario.

Ci riferiamo alla sconfitta (possiamo infatti così definirla) di Angela Merkel in Bassa Sassonia, che ha ottenuto, insieme agli alleati liberali (Fdp in crescita contro ogni aspettativa dal 8.2% al 9.9%) soltanto 68 seggi al Senato Federale di Berlino, contro i 69 di Socialdemocratici e Verdi.

La debolezza della Cdu è sotto gli occhi di tutti adesso, anche dei mercati.

Di fronte ad uno scenario che vede le politiche monetarie abbastanza ben indirizzate dal punto di vista delle aspettative degli operatori, qualsiasi avvenimento che possa andare a spostare queste attese potrebbe essere in grado di far partire movimenti di medio periodo che aspettiamo da tanto tempo.

Ma, anche se non dovessero essere questi gli effetti, in quanto una notizia non è abbastanza forte per modificare le aspettative razionali degli operatori, essa potrebbe essere in grado di mettere alla prova la volatilità di breve periodo, con accelerazioni a rialzo o a ribasso su diversi strumenti finanziari, si tratta ora di capire in che modo esse potrebbero palesarsi.

Siccome l’euro non rappresenta, ormai da anni, i fondamentali macroeconomici dell’area euro (l’ormai famoso esempio della pentola a pressione che da tempo, di tanto in tanto, rispolveriamo) è ragionevole attendersi delle reazioni più focalizzate sui lidi azionari, dove il Dax, dall’inizio di Gennaio, sta consolidando sopra 7,600 facendo fatica a compiere nuovi massimi.

All’apertura dovremmo attenderci dei tentativi ribassisti e valutare se i supporti posti tra 7,700 e 7,685 possano tenere o meno, in attesa di assistere a tentativi di rottura verso il basso (oltre 7,630) o verso l’alto, in caso di apertura positiva, cosa poco probabile.

Oggi sarà il turno dell’Eurogruppo, che si riunirà per la nomina del successore di Junker, mentre domani avverrà l’incontro dell’Ecofin che deve discutere della Tobin Tax, entrambi eventi che non dovrebbero portare volatilità sui mercati, ce n’è già abbastanza.

A riprova di ciò è utile dare uno sguardo ai percentili di volatilità che riguardano le diverse coppie di valute principali.


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A prescindere dal difficile nome, molto semplicemente le percentuali che vedrete sono derivate dai prezzi delle opzioni e rappresentano la volatilità attesa per la giornata per questa o quest’altra coppia di valute ed è molto utile per decidere il tipo di operatività da adottare. In situazioni del genere infatti, le tecniche di breakout risultano essere molto efficaci, cosa che fino alla fine dell’anno appena trascorso, risultava difficile (le volatilità in quel momento, yen a parte, erano vicine allo zero, ora sono quasi tutte al 100%).

EUR/USD
L’euro dopo il test di 1.3400 che ha fornito ottime opportunità di vendita dal punto di vista del risk reward, è riuscito a raggiungere 1.3300 per poi partire in una correzione abbastanza debole, che non è stata in grado di riportare i prezzi sopra 1.3340 che rappresenta la resistenza di breve periodo. Potremmo assistere a due scenari contrastanti, sulle prime ore del mattino. La rottura a rialzo della resistenza statica indicata, con target per la formazione di una potenziale bandiera ribassista, che se dovesse lasciare spazio a 1.3375 potrebbe riprovare la rottura dei massimi a 1.3400, ovvero un proseguimento a ribasso senza passare dalle resistenze che si potrebbe avere con il superamento di 1.3300, ma che per divenire definitivo deve passare a ribasso 1.3275.

USD/JPY
UsdJpy in discesa nella notte insieme al Nikkei. Yen valuta rifugio Asia su Asia dunque, con l’area di 89.50 che risulta essere ancora buona come livello di supporto dinamico. Un superamento a ribasso di 89.40 potrebbe aprire le strade verso 88.80, mentre una risalita sopra 89.80 riproporrebbe i massimi e probabilmente tentativi di rottura di essi.

EUR/JPY
EurJpy in correzione con 119.00 a fare da livello di supporto statico/dinamico (osservabile su un orario), che in caso di rottura di 118.60 diventerebbe una resistenza importante da considerare, con il mercato in direzione 118.00. In caso di tenuta è possibile ritornare verso 119.75, ed in caso di suo superamento, oltre 120.00.

GBP/USD
Sterlina in forte ribasso, a differenza delle altre major, con il raggiungimento di 1.5830 dopo l’attesa rottura di 1.5960, commentata qualche articolo fa. Ci troviamo ora al retest della media a 21 periodi oraria, che potrebbe funzionare da resistenza dinamica, offrendo buone opportunità di vendita con target sui minimi ed in estensione verso la figura. In caso di compimento di un minimo inferiore a quello di 1.5830 dopo il retest e della rottura a rialzo della media a 21, potremmo trovarci di fronte ad una configurazione tecnica in grado di suggerire riprese del cable, che approfondiranno soltanto in caso di superamento rialzista di 1.5925.

AUD/USD
Buona tenuta del livello di 1.0500 per l’australiano, che se non riesce a riportarsi sopra 1.0535 può confermare un quadro ribassista di breve periodo. Qui passano infatti le resistenze statiche e dinamiche (punti e media a 100 oraria) da poter sfruttare per vendite verso 1.0470, tenendo conto che un superamento di 1.0540 potrebbe portare i prezzi verso 1.0560, che diventa una buona e forte resistenza che deve saltare per lasciare spazio a 1.0600.

Matteo Paganini
Senior DailyFX Analyst







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