Dopo i copiosi rialzi di settimana scorsa arrivano le vendite a Wall Street, con gli indici che ieri hanno chiuso vicino ai minimi di giornata.
A farne le spese maggiori è stato il settore tecnologico, con il Nasdaq future maglia nera che ha chiuso in ribasso di circa l’1.25% a 13.732 punti.
A pesare sul sentiment degli investitori resta sempre il timore di un default sul debito Usa, nonostante i progressi nelle trattative confermati da Biden e McCarthy.
La debolezza dei mercati sta proseguendo anche in questa mattinata e al momento della scrittura il future sul Nasdaq 100 sta scambiando in ribasso sotto i 13.700 punti.
Graficamente possiamo facilmente osservare come quota 14.000 punti abbia momentaneamente frenato il rally partito da inizio mese; il mercato ha peraltro raggiunto entrambi i target delle due strutture di prezzo rialziste identificate e proposte già a Marzo scorso.
La candela engulfing di ieri segnala ora debolezza di breve, anche se riteniamo che un’accelerazione al ribasso arriverebbe soltanto qualora il mercato mostrasse vendite a quota 16.630 punti; aspettiamoci a quel punti un test dei 16.500 punti, dove troviamo l’ex resistenza dettata dal box di prezzo che ha contenuto gli scambi fino a 10 giorni fa.
Il quadro tecnico comunque è positivo ma sui livelli attuali raccomandiamo quindi prudenza nell’apertura di posizioni in acquisto.
L’idea è di aspettare una correzione più marcata, come appunto il retest di quota 13.500 o addirittura 13.350, monitorando su tali livelli eventuali dinamiche accumulative; il primo target è il retest dei 13.950 punti, mentre in caso di prova di forza con close superiore ai 14.000 punti il prossimo target è a 14.250.
In caso dovessimo assistere ad un breakout dei 13.350 punti confermato in chiusura di sessione, scenario che però al momento riteniamo il meno probabile, si potrà assistere ad un’estensione delle vendite fino a 12.850 punti.