Si sono verificate ulteriori fratture politiche nel Regno Unito ieri, quando tre parlamentari conservatori si sono dimessi e si sono uniti al gruppo indipendente. La sterlina ha perso terreno nel corso della giornata, ma le perdite sono state recuperate. In termini numerici, non è stato un duro colpo per Theresa May, ma ha sicuramente un valore simbolico. La premier britannica ha incontrato il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, ed entrambi hanno confermato il loro impegno a rispettare l'integrità del mercato interno dell'Ue e del Regno Unito. Sostanzialmente le posizioni non cambiano ma il tempo passa. Al momento la palla passa al capo negoziatore dell'Ue Michel Barnier e al segretario di Stato Stephen Barclay che continueranno a esplorare le opzioni affinche la Gran Bretagna lasci l'Unione Europea nel modo corretto.
Al momento i dati economici del Regno Unito non stanno granchè risentendo dell’incertezza politica: Gli ultimi dati sulla disoccupazione mostrano una percentuale stabile al 4%, mentre i salari sono saliti dal 3,3% al 3,4%, un altro gradito aumento per i consumatori britannici. Il tasso di inflazione dei prezzi al consumo nel Regno Unito si è recentemente abbassato all'1,8% e, visto che negli ultimi mesi i salari sono aumentati, i lavoratori britannici stanno vedendo un aumento reale dei salari.
EUR/GBP: il trend discendente cominciato a inizio anno sembra ripreso e punta ai minimi recenti di 0,8616. Al momento siamo in zona 0,8670 con le due medie mobili a 100 e 200 periodi posizionate stabilmente al di sopra dei prezzi a 0,8847 e 0,8860 che fungono da resistenza e la cui rottura potrebbe portare le quotazioni in zona 0,9000