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Netflix: Oppenheimer scommette sugli spot e alza il target a 600 dollari

Pubblicato 15.01.2024, 14:19
NFLX
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Sono oltre 23 milioni (su un totale di 250 milioni) gli abbonati al nuovo servizio di streaming con pubblicità lanciato poco più di un anno fa. La previsione è che le inserzioni faranno decollare la redditività con più risorse per i buyback. 

Martedì 23 gennaio i risultati del quarto trimestre 2023

Quando manca una settimana alla diffusione dei risultati del quarto trimestre 2023, il broker americano Oppenheimer conferma il giudizio positivo su Netflix (NASDAQ:NFLX) (Outperform) e alza il target price da 475 dollari a 600 dollari, conquistando la vetta fra i prezzi-obiettivo dei 47 analisti che si occupano della società dello streaming televisivo. 
Tanto entusiasmo per Netflix, un titolo che nel 2023 è salito del 46% e dall’inizio del nuovo anno ha già guadagnato un altro 5%, viene dai buoni risultati dei nuovi abbonamenti con pubblicità. Lanciati nel novembre 2022 in 12 Paesi, gli abbonamenti low-cost in cui il cliente accetta interruzioni pubblicitarie hanno superato la settimana scorsa i 23 milioni. Si tratta di un grande balzo in avanti rispetto ai 15 milioni registrati a novembre. A maggio gli abbonamenti con pubblicità erano solo 5 milioni.
Secondo Jason Helfstein, analista di Oppenheimer, l'accelerazione del ritmo degli abbonamenti con pubblicità indica che le nuove sottoscrizioni del quarto trimestre (aggiunte nette) dovrebbero essere superiori sia alle indicazioni fornite dalla società, sia alle aspettative del mercato. Helfstein prevede 10 milioni di aggiunte nette nel quarto trimestre, rispetto agli 8,7 milioni previsti dal consensus degli analisti. Netflix annuncerà i risultati del quarto trimestre martedì 23 gennaio.

Il business della pubblicità ha margini incrementali significativi


"Nel medio termine - afferma Helfstein - crediamo che il ritmo di accelerazione suggerisca un ampio spazio per la crescita nel 2024". Per la fine dell'anno Helfstein prevede un numero di utenti con abbonamento con pubblicità pari a 51 milioni. 
La tesi positiva di Oppenheimer sulle prospettive del titolo Netflix si basa sul fatto che più rapidamente cresce il numero degli abbonati al servizio con pubblicità, più velocemente si alzeranno i ricavi medi per utente e la redditività del gruppo. Questo perché il business della pubblicità si caratterizza per  "margini incrementali significativi". Helfstein prevede 6 miliardi di dollari di entrate pubblicitarie nel 2025 con un margine "prudente" dell'80%, che porta a prevedere 4,8 miliardi di dollari di Ebitda incrementale rispetto al totale di 7,3 miliardi di dollari di Ebitda attesi per l’intero 2023.
Questi risultati "dovrebbe consentire una spesa in contanti per i contenuti di 19,5/ 21 miliardi di dollari nel biennio 2025/'26, contro una previsione di 17 miliardi di dollari, lasciando circa 17,5 miliardi di dollari di liquidità dopo 14,5 miliardi di dollari di buyback”, scrive  Helfstein. 

Il margine operativo salirà al 22,5%


Il target price di 600 dollari indicato da Oppenheimer, rispetto alla quotazione attuale di 492 dollari,  implica una previsione di rialzo del titolo del 22% nei prossimi 12 mesi. Ben più prudente è la media dei target price dell’intero universo degli analisti che coprono il titolo, pari a 483 dollari, un prezzo appena più basso dell’ultima quotazione.
Oggi il consensus degli analisti si aspetta che Netflix chiuda il 2023 con poco meno di 250 milioni di abbonati complessivi, ricavi a 33,6 miliardi di dollari (+6,3% sul 2022), un margine operativo del 20% e un utile netto di 5,4 miliardi (+22%). La redditività dovrebbe crescere l’anno prossimo con un margine operativo al 22,5% e un utile di 7 miliardi (+22,8%). 
Sono queste previsioni che giustificano l’attuale P/E di 31 volte (sugli utili 2024), che, pur elevato in assoluto, è nettamente inferiore alla media di 66 volte degli ultimi cinque anni. 

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