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Non serviva spaventarsi prima, non serve eccitarsi ora: come gestire il mercato

Pubblicato 02.02.2023, 09:02
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Ieri la Fed ha fatto esattamente…la Fed!

Rialzo a 25 punti base (come ampiamente previsto) e mantenimento della linea dura anti-inflazione (come previsto). Qua e là, qualche leggerissimo e piccolo segnale di apertura (ancora troppo poco per affermare che siamo in fase di cambiamento approccio) ma ad ogni modo quel “if we feel like we’ve gone too far, and inflation is coming down faster than we expect, then we have tools that would work on that” lascia qualche spiraglio di ottimismo.

Detto ciò, i mercati hanno reagito bene, molto bene, NASDAQ Composite +2%, S&P 500 +1.05%. In molti sono rimasti sorpresi da ciò, ma alla fine a ben guardare è sempre la solita storia, i mercati odiano l’incertezza. Quindi è andato tutto come da copione, ed in continuazione ad un ottimo gennaio, ieri è andato tutto bene.

Se a questo ci aggiungiamo l’ottima trimestrale di Meta Platforms Inc (NASDAQ:META) (chi parla di utili in calo sta guardando 1/10 del quadro complessivo) a +20% in After Hour, possiamo dire che ieri i mercati hanno davvero tirato un sospiro di sollievo.

Alcuni titoli Growth hanno spinto oltre il 10%, ed ho ricevuto molti commenti di investitori che a sorpresa vogliono tornare sul mercato.

Ancora una volta, la domanda chiave è “come gestire situazioni come questa?”.

Sicuramente non restando fuori ad aspettare la prossima bolla, come detto per il semplice motivo che non è prevedibile. Ma ieri è stata un’altra di quelle giornate da non perdere, e molti erano totalmente fuori da tutto.

Sulla stessa Meta (di cui sapete ho una posizione aperta nei cali 2022) ne parlerò prossimamente, ma ciò che conta ancora una volta, è che dobbiamo comprendere il funzionamento generale del meccanismo.

Fonte: the Daily Shot

Nella foto sopra, ho postato quello che a mio giudizio è il grafico più importante.

I mercati si muovono trainati da 3 fattori:

  1. Crescita degli utili (colonnina blu)
  2. Dividendi (colonnina viola)
  3. Fattore speculativo/valutazioni (colonna arancione)

Nel 2022, quello che ha spinto i mercati a scendere, è stato il fattore speculativo, che più volte ho spiegato tendere a zero nel lungo termine. Dall'altro lato, fatto “100” il rendimento offerto dal mercato azionario, gli utili esano per il 65-70%, mentre il restante 30-35% sono i dividendi.

Perciò dopo un anno negativo, nonostante utili in calo, nel 2023 assistiamo ad un rimbalzo delle Borse dovuto al fattore speculativo, ecco perché non c’è legame tra utili e Borse su orizzonti così brevi. E’ tutto psicologia di massa e comportamenti.

Detto ciò però, allargando (come dovremmo sempre fare) le nostre prospettive su orizzonti di alcuni anni, ecco che sempre di più il fattore speculativo non conta, lasciando spazio (questa volta sì) ai fondamentali, ovvero utili e dividendi che guidano il mercato storicamente.

Perciò, ancora una volta, tutti questi alti e bassi, che causano in molti investitori prima paura, e poi eccitazioni, devono essere domati.

Non farlo, significa perdere soldi ed opportunità. Non so se questo Bear Market sia finito, se riprenderemo adesso a salire in modo costante oppure no.

Ma so che molte posizioni accumulate nei cali adesso stanno andando davvero molto bene, proprio perché acquistate in periodi di “saldo”, su ottime aziende.

Era facile essere ribassisti nel 2022, è facile adesso essere rialzisti. La verità è che non dobbiamo essere nulla di tutto ciò, dobbiamo semplicemente essere investitori.

Alla prossima!

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