E’ un dato di fatto, gli italiani amano le cedole!
Sarà per questo che ogni emissione nuova di Titoli di Stato (vedi classici BTP), va sempre esaurita.
La possibilità infatti di ricevere periodicamente un flusso cedolare in entrata è sempre stata una parte importante dei portafogli degli italiani.
Mi interessa fare una premessa tuttavia: il flusso cedolare dovrebbe essere qualcosa su cui puntare DOPO aver costruito un capitale di un certo tipo.
Questo perché anche di avere un portafoglio mediamente interessante (poniamo 50.000 Euro), anche se dai nostri rendimenti a distribuzione ottenessimo un 3% netto (cosa molto buona di questi tempi) il nostro “reddito da investimenti” sarebbe pari a 1.500 euro annui (125 Euro al mese).
Una cifra “utile” ma non di certo sufficiente per i nostri scopi di integrazione reddito.
Molto dipende poi come sempre dal rischio che posso prendermi nel portafoglio. Più rischio, più rendimento.
I prodotti
Andiamo innanzitutto a vedere che tipo di prodotti potrei usare per costruire il mio portafoglio con obiettivo integrazione reddito.
- Certificati a capitale condizionatamente protetto
- ETF/fondi a distribuzione cedolare
- Azioni
- Obbligazioni
I certificati sono strumenti la cui attività “dipende” da vari sottostanti (azioni, panieri di titoli, indici ecc…). Sono molto vantaggiosi fiscalmente, ma hanno delle logiche da conoscere bene prima di inserirli in portafoglio.
Oggi con il recente calo si sono create diverse occasioni su questi strumenti, perché l’aumento della volatilità, unta al calo dei sottostanti, permette un ingresso maggiormente tranquillo su questi prodotti, dove oltre alla cedola si potrebbe anche puntare ad un guadagno aggiuntivo sui rimbalzi di prezzo o sul calo della volatilità.
Oggi puntando a dei Fixed Cash Collect ad esempio, su titoli bancari e barriere profonde, si può tranquillamente andare a puntare su cedole superiori al 5-6% annuo.
In merito agli Etf invece, di seguito trovate una lista di strumento azionari-obbligazionari che garantiscono un buon equilibrio tra qualità dello strumento, costi molto ridotti, buon flusso cedolare (ho preso spunto da uno dei miei portafogli).
Sulle single azioni, rimando alla mia analisi di ieri per selezionare un buon titolo da inserire in portafoglio (anche se per questa finalità di “cedola” preferisco certificati ed ETF), con l’aggiunta di puntare a titoli che staccano dividendi più corposi e soprattutto costanti nel tempo (i cosiddetti “aristocrats”).
In tutto questo, rimane sempre da considerare l’aspetto fiscale, ovvero ad eccezione delle cedole dei certificati, tutti gli altri redditi (cedole dei bond, dividendi azioni, dividendi da ETF e fondi) non possono essere compensati con eventuali perdite, pertanto subiscono in ogni caso una tassazione del 26% allo stacco, pertanto va assolutamente tenuto in considerazione nel calcolo che faremo.
Come ultima cosa infine, il tempo!
Se voglio costruire un portafoglio a flusso cedolare, e quindi lo scopo è INTEGRARE il mio stipendio/pensione, dovrò già mettere in conto un orizzonte di ameno 10 anni, sennò che lo costruisco a fare?
Alla prossima!
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico