Oggi l'indice del dollaro USA è sceso dello 0.1%, estendendo le perdite registrate ieri tra le nuove speculazioni sul fatto che l'amministrazione statunitense stia cercando una valuta più debole.
La sterlina e il dollaro hanno scambiato lo 0,15% in rialzo oggi dopo il rialzo anche di ieri.
I mercati statunitensi hanno chiuso in rialzo ieri, sostenuti da un calo dei rischi geopolitici, poiché l'attacco militare alla Siria è stato visto come un incidente isolato e contenuto, che non si intensificherà ulteriormente.
Il Dow Jones ha guidato gli altri listini, guadagnando quasi lo 0,9%, mentre lo S&P 500 e il Nasdaq Composite sono aumentati rispettivamente dello 0,8% e dello 0,7%.
La ripresa sembra destinata a continuare anche oggi, in quanto i future che tracciano Dow, S&P e Nasdaq 100 puntano tutti verso una apertura positiva e ben intonata.
L'indice Hang Seng è scivolato dello 0,37% in quanto i dati sul PIL della Cina per il primo trimestre sono stati più deboli del previsto.
In Europa, i future che tracciano tutti i principali indici sono impostati verso un rally.
Martedì i prezzi del petrolio sono saliti, con Future Petrolio Greggio WTI e Brent in ascesa di circa lo 0,6% e lo 0,5% rispettivamente.
Non c'e un chiaro e fondamentale fattore scatenante alla base di questa impennata, ma semplici rumours di mercato che le attribuivano alle preoccupazioni persistenti su potenziali interruzioni delle forniture, in particolare in Iran, in caso di nuove sanzioni e in Venezuela che ha registrato un forte calo della produzione.
Nei metalli preziosi, oggi l'XAU/USD scambiava lo 0,1% in più, rispetto all'ultima chiusura, a 1347$ / oncia.
Il bene rifugio per definizione ha faticato ad avanzare, ieri, nonostante un mercato in stato di risk-on, nonostante un calo di valore del dollaro USA.
FIBO Group