Previsto oggi il dato sull’inflazione, con il rilascio sia dell’IPC che dell’IPC Core (variazioni mensili ed annuali).
Dal momento che domani non ci si attendono grosse novità lato Fed (che dovrebbe mantenere i tassi invariati e ripetere sempre le stesse cose) va da sé che questa è la giornata più importante della settimana, e probabilmente da qui a fine anno.
Eh già, perché i mercati sono in una fase rialzista evidente, con 6 settimane di fila in positivo (vedi sotto)
Perciò, in assenza di trimestrali o di altri eventi rilevanti (e soprattutto speriamo in assenza di cigni neri) questo è il market mover del Rally (o meno) di Natale.
Andiamo quindi a vedere, in base al calendario economico, cosa aspettarsi…
Come possiamo vedere dai dati sopra, ci si attende un trend in calo per l’IPC generale, soprattutto nella variazione annuale (da 3.2% a 3.1%) mentre l’IPC Core (al netto delle componenti volatili e maggiormente attenzionato dalla Fed) dovrebbe rimanere fermo al livello del 4%.
Al contrario dell’Europa infatti, dove l’inflazione si può dire praticamente domata, negli Stati Uniti non siamo ancora arrivati a questo livello, e probabilmente questo è anche uno dei motivi che ha portato nuovamente ad un rafforzamento del Dollaro contro Euro.
Ora quindi non ci resta che attendere oggi pomeriggio, poiché come sempre, dati inferiori alle attese potrebbero generare una reazione positiva dei mercati, e quindi una settimana nuovamente rialzista, mentre dati superiori alle attese potrebbero riportare gli operatori alla realtà, e rafforzare i toni della prossima riunione Fed prevista domani, con conseguente stop al rally partito da inizio novembre.
L’ultima parola, come sempre, ai mercati
Alla prossima!
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