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Oro: ancora di salvezza a 1.800 dollari ma sopravvivrà a dati su occupazione USA?

Pubblicato 02.02.2022, 15:02

Con una svolta che probabilmente ha sorpreso anche i long sul mercato, l’oro si è catapultato nuovamente sopra i 1.800 dollari ieri, appena tre sedute dopo il tonfo da quel livello.

Al momento della scrittura, tuttavia (poco dopo mezzanotte a New York (13:00 a Singapore, 5:00 a Londra), il contratto di aprile sul COMEX tendeva già sotto la linea di supporto, a 1.799,15 dollari.

Non che sia importante, dal momento che andare su e giù all’interno dei canali di supporto è parte integrante dei movimenti giornalieri delle materie prime, soprattutto dell’oro. Voglio però capire se l’oro avrà veramente la possibilità di restare sulla scala dei 1.800 dollari e continuare la sua salita.

La risposta, come sempre, è determinata da 3 elementi: notizie/dati, determinazione tori/orsi e grafici.

Gold Daily

Grafici gentilmente forniti da skcharting.com

Sono state le notizie a riportare l’oro sopra i 1.800 dollari ieri e sembrano ancora lavorare a favore del metallo giallo, anche se non si può mai dire quanto in fretta svolterà.

Il rialzo dell’oro è arrivato quando i funzionari della Federal Reserve, compresi Esther George di Kansas City, Mary Daly di San Francisco e Patrick Harker di Philadelphia, hanno evidenziato che l’economia statunitense non dovrebbe subire danni dagli aumenti dei tassi della Fed finalizzati alla lotta all’inflazione. Secondo loro dovrebbero esserci quattro aumenti quest’anno da 25 punti base l’uno.

Gold Weekly

Appena una settimana fa, i mercati erano stati minacciati dall’ipotesi che la Fed avrebbe potuto implementare ben cinque aumenti dei tassi, compreso uno da 50 punti base, per neutralizzare il cosiddetto mostro dell’inflazione. Il fatto che non sarà così ha scatenato un’ondata di sollievo a Wall Street ieri, facendo schizzare i titoli azionari e la maggior parte degli asset di rischio.

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L’indice del dollaro, ovviamente, si è indebolito sulla notizia che la Fed giocherà a lungo termine sui tassi e non in modo breve ed intenso. Ecco cosa ha spinto su l’oro.

Hanno contribuito anche gli afflussi sui fondi legati all’oro: quelli seguiti da Bloomberg hanno aggiunto più di 5 tonnellate di lingotti lunedì, estendendo il guadagno dell’anno a 42 tonnellate.

Ma c’è stata anche un’altra notizia che ha favorito l’oro: la rivelazione dell’addetta stampa della Casa Bianca Jen Psaki che circa 9 milioni di persone in cerca di lavoro erano in malattia ad inizio gennaio, forse per via dei casi della variante Omicron del COVID. Questo ha alimentato le speculazioni che il report sull’occupazione non agricola deluderà le aspettative.

Gli economisti finora stimano che i datori di lavoro abbiano aggiunto 150.000 posizioni a dicembre rispetto alle 190.000 di novembre. In base ai commenti di Psaki, il dato del mese scorso potrebbe essere ancora più basso.

La Fed è focalizzata sul mantenere la ripresa dell’occupazione quasi quanto sulla lotta all’inflazione, e potrebbe essere quindi ancora più conservativa con le misure di inasprimento nei prossimi mesi.

Dal punto di vista di notizie/dati, la prospettiva di una Fed più moderata è un problema per il dollaro e i rendimenti dei Treasury. Incoraggia i tori dell’oro più degli orsi e manterrà il metallo giallo entro o vicino i 1.800 dollari fino a quando non arriveranno i dati sull’occupazione non agricola alle 8:30 ET (13:30 GMT) di venerdì.

Cosa succederà dopo nessuno lo sa. E dunque la domanda resta: la speranza dell’oro di volteggiare sui 1.800 dollari sopravviverà ai dati sull’occupazione? Avremo la risposta tra circa 48 ore.

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L’altro importante indicatore per le prospettive dell’oro è rappresentato, ovviamente, dai grafici tecnici.

Gold Monthly

Dopo il tonfo di 73 dollari della scorsa settimana da 1.853 a 1.780 dollari, l’oro si è ripreso di 28 dollari, salendo da 1780 a 1808 dollari, equivalente al 38,2% del ritracciamento di Fibonacci dal calo originale, fa notare Sunil Kumar Dixit, esperto di strategie tecniche di skcharting.com.

“Potrebbe esserci un consolidamento laterale per ritestare le aree di supporto prima di riprendere la ripresa al prossimo rialzo verso 1.817 e 1.825 dollari, che corrispondono ai livelli di Fibonacci del 50% e del 61,8% del tonfo di 73 dollari”, spiega Dixit.

Sul grafico a quattro ore intraday, la lettura stocastica di 15/27 si avvicina al territorio di oversold e i prezzi stanno rivisitando la zona di supporto, il che potrebbe far ricominciare la ripresa dell’oro con un potenziale nuovo test dei precedenti livelli di 1.808, 1.817 e 1.825 dollari, aggiunge.

Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

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