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Oro: probabilità di un breakout nonostante la Fed e l’incertezza per lo stimolo

Pubblicato 15.12.2020, 14:32
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Se dovesse esistere un periodo in cui i fan degli asset rifugio non sanno che fare, dev’essere questo. E se dovesse esserci un’occasione per l’oro per salire, nonostante tutte le circostanze avverse, potrebbe essere questa.

Sia i future dell’oro che i lingotti sono saliti in uno stretto canale negli scambi asiatici di questo martedì, dopo essere scesi nella seduta precedente tra i messaggi misti sull’arrivo dei vaccini per il COVID-19 e gli annunci di lockdown, nonché la mancanza di impegno politico per un pacchetto di aiuti fiscali USA in vista del vertice mensile della Federal Reserve.

Gold Daily

Grafico giornaliero oro

Dopo essere crollati dal livello di circa 1.950 dollari l’oncia il 5 novembre, i future dell’oro sono rimasti perlopiù confinati nel range di 1.830-1.850 dollari. 

Dopo uno scioccante minimo di quasi cinque mesi di 1.767,20 dollari segnato tre settimane prima, un breakout a poco meno di 1.880 dollari l’8 dicembre ha riportato un po’ di forza sul grafico per i future dell’oro. Tuttavia, l’incapacità di alimentare la forza iniziale della settimana scorsa ha comportato anche nuovi rischi per il metallo giallo.

I long sull’oro tentano di spingere di nuovo per dei livelli più alti questa settimana, ma hanno incontrato un muro di resistenza tecnica a 1.845 dollari.

La storia fondamentale dell’oro è la peggiore che potesse esserci. I Repubblicani al Senato e i Democratici alla Camera polemizzano su diverse versioni di un piano di stimolo da circa 900 miliardi di dollari, una saga ormai stancante che ha eliminato quasi il 15% dal prezzo dell’oro dall’estate. Mentre l’arrivo di un vaccino per il COVID-19 da parte di Pfizer (NYSE:PFE), un successo storico, insieme alle notizie di nuovi lockdown, hanno generato un periodo incredibilmente confuso per gli investitori sulla maggior parte dei mercati.

La possibilità di un breakout

Nonostante tutto, l’oro potrebbe tentare un altro breakout in vista del vertice della Fed di questa settimana, con il Federal Market Open Committee, o FOMC, della banca centrale che coglierà un’ultima possibilità per modificare la politica monetaria prima della fine dell’anno.

Dei tagli ai tassi di interesse non sono sul tavolo, in quanto il tasso di riferimento della Fed è già vicino a zero.

Ma sul menù della banca centrale ci saranno l’espansione dei 120 miliardi di dollari di acquisti di bond al mese tramite il quantitative easing, la modifica della scadenza di questi acquisti, o fornire le linee guida “basate sugli esiti” che dovrà considerare prima di inasprire la politica monetaria dal suo attuale livello super allentato.

La Fed potrebbe invogliare a delle decisioni

Il gioco della Fed, quindi, sarà di intervenire con delle sfumature e delle spintarelle sulla politica monetaria, anziché con interventi più decisi.

Con i tentativi di dividere il pacchetto di aiuti al momento in discussione al Congresso, potrebbe esserci la possibilità di veri progressi stavolta e di un accordo prima della fine della seduta di venerdì.

Il gruppo bipartisan che ha ripreso le trattative sullo stimolo nelle ultime due settimane ha svelato un pacchetto da 748 miliardi di dollari, che comprende nuovi sussidi di disoccupazione, aiuti alle piccole imprese ed altri programmi che hanno ricevuto un ampio supporto da entrambe le parti.

Potrebbe finalmente arrivare un piano di stimolo

Il secondo piano comprende i due interventi che hanno più diviso i legislatori, tutela di responsabilità per le imprese e circa 160 miliardi di dollari di aiuti per stati e governi locali, ma ci si aspetta che entrambi possano essere esclusi da un accordo finale per garantire l’approvazione degli interventi più popolari. Questo secondo piano potrebbe finire per restare escluso dall’accordo finale se i legislatori non lo dovessero appoggiare, considerata l’opposizione tra i Democratici per l’approvazione dell’intervento sulla tutela di responsabilità.

Quindi, dove potrebbe andare l’oro nell’eventualità di un mini-rally?

A poco meno di 1.900 dollari, il metallo prezioso può di nuovo puntare al picco dell’8 dicembre di 1.879,80 dollari. Spingersi oltre vorrebbe dire trovarsi proprio al livello di 1.898 dollari del 16 dicembre.

Immediatamente, il range da infrangere e sopra il quale restare sarà 1.820-1.850 dollari, spiega Jeffrey Halley, analista da Sydney della newyorkese OANDA. Aggiunge:

“Gli investitori in Asia sembrano stare proteggendosi dalla perdita di slancio sui titoli azionari, dal FOMC e dalla mancanza di progressi nei negoziati sullo stimolo USA. Il risultato è che l’oro continua a consolidarsi tra 1820 e 1850 dollari l’oncia”.

“Il FOMC dovrebbe essere prudente, anche se forse non tanto quanto il mercato sperava inizialmente, considerata la mancanza di negoziati sullo stimolo fiscale. Qualsiasi movimento da parte del FOMC, che sia in termini di azioni o di intenti, per limitare l’aumento dei rendimenti USA a lungo temine, dovrebbe essere positivo per i prezzi dell’oro”.

Un mini rally potrebbe portare l’oro a poco meno di 1.900 dollari o oltre

Se l’oro può ancora salire, allora lo slancio potrebbe portarlo a poco meno di 1.900 dollari o anche persino oltre, mostrano i segnali tecnici elaborati da Investing.com.

L’esperto di grafici sull’oro Sunil Kumar Dixit di SK Dixit Charting vede dei modelli simili e spiega:

“L’oro ha mantenuto il supporto di 1.822 dollari ed è balzato a 1.845 dollari. Un ulteriore rialzo richiederebbe superare 1.852-1.854 dollari ed il prossimo livello dovrebbe essere il doppio apice di 1.880 dollari sui grafici su quattro ore”.

“Un maggiore sentimento di acquisto potrebbe portare il metallo a 1.898-1.907 dollari. La positività dell’indice di forza relativo stocastico supporta l’attuale slancio al rialzo, condizionato dal mantenersi sopra il supporto di 1.822 dollari, altrimenti il calo potrebbe esporlo di nuovo verso l’area di 1.800-1.790 dollari”.

L’indicatore tecnico giornaliero di Investing.com indica l’oro come “Neutral”, con una resistenza di Fibonacci su tre livelli prima a 1.842,35, poi a 1.848,39 ed infine a 1.858,17 dollari.

Se il trend dovesse diventare ribassista, allora l’oro probabilmente troverà un supporto di Fibonacci su tre livelli prima a 1.822,79 dollari, poi a 1.816,97, prima che emergano gli acquisti su larga scala a 1.806,97 dollari.

Il pivot point tra questi range è 1.832,57 dollari.

Come per tutte le proiezioni, vi invitiamo a seguire le stime ma mitigandole con i fondamentali (e con moderazione), quando possibile.

Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Non possiede e non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

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