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Oro: record probabile nel 2023, ma possibile una dura resistenza a 1.950 dollari

Pubblicato 04.01.2023, 12:38
XAU/USD
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GC
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  • L’oro sembra correre, con i timori di una recessione che lo incoraggiano
  • I grafici mostrano che il livello di 1.950 dollari l’oncia potrebbe essere un’importante resistenza nel primo trimestre
  • Sul breve termine, vendite aggressive sotto 1.850 dollari potrebbero portare ad un minimo di 1.798 dollari
  • Gli esperti di strategie della materia prima l’hanno già annunciato: il nuovo record dell’oro si avrà quest’anno.

    Ma i grafici tecnici mostrano che il livello di 1.950 dollari l’oncia potrebbe ancora essere un’importante resistenza per il metallo prezioso, e potrebbe prevalere nel primo trimestre, il che significa che il nuovo massimo storico potrebbe arrivare fra tre mesi. XAU/USD Daily Chart

    Grafici di SKCharting.com con i dati di Investing.com

    Fondamentalmente, l’oro ha tutte le caratteristiche di un mercato in corsa.

    Il nuovo anno ha portato nuovi funesti avvertimenti di una recessione, che hanno catapultato l’oro quasi ad un massimo di sette mesi sopra i 1.850 dollari l’oncia nel primo giorno di scambi del 2023, ieri.

    Il Fondo Monetario Internazionale ha reso noto che i tre principali centri di crescita (USA, Europa e Cina) hanno tutti registrato un’attività più debole ad inizio 2023, facendo aumentare le probabilità di un rallentamento economico globale.

    Craig Erlam, analista della piattaforma di trading online OANDA, ha scritto nella sua nota sull’oro ieri:

    “L’oro sta schizzando…e sta prendendo slancio. Questo potrebbe essere un anno in cui la crescita globale rallenterà significativamente, e i trader si chiedono se ciò non comporterà un allentamento della politica monetaria nel 2023. Le banche centrali smentiscono questa idea, e immagino che anche il FMI lo farà a questo punto, ma potremmo vedere i mercati muoversi in questa direzione se i dati non continueranno a perseguitarci”.

    Il rally dell’oro ieri è arrivato nonostante la ripresa del dollaro, evidenziando ulteriormente la forza relativa del metallo giallo.

    Una svolta prudente delle banche centrali quest’anno probabilmente avrà importanti implicazioni per i prezzi dell’oro, secondo gli esperti.

    Ole Hansen, a capo delle strategie sulle materie prime per Saxo Bank, nei commenti riportati dalla CNBC ha affermato:

    “Nel complesso, prevediamo un 2023 favorevole per i prezzi, supportato da recessione e rischi di valutazione del mercato azionario, nonché un eventuale picco dei tassi delle banche centrali, insieme alla prospettiva di un dollaro più debole e di un’inflazione che non torni sotto il 3% atteso”.

    I prezzi dell’oro sono in pendenza da inizio novembre, tra turbolenza dei mercati, aumento delle aspettative di recessione e più acquisti di oro dalle banche centrali che hanno sostenuto la domanda.

    Quest’anno probabilmente vedremo un “nuovo mercato toro secolare” per l’oro, con prezzi sopra i 2.100 dollari, afferma Eric Strand, manager dell’AuAg ESG Gold Mining ETF.

    Juerg Kiener, direttore gestionale e responsabile degli investimenti di Swiss Asia Capital, è d’accordo.

    I grafici tecnici dell’oro spot, invece, suggeriscono che il livello di 1.950 dollari potrebbe essere una fermata intermedia nel primo trimestre. L’oro spot ha toccato quasi un massimo di sette mesi di 1.850,01 dollari ieri.

    Sunil Kumar Dixit, a capo delle strategie tecniche di SKCharting.com, spiega:

    “L’oro spot ha bisogno di stabilizzarsi sopra i 1.950 dollari. Potrebbe sembrare un’ovvietà: per arrivare ad un nuovo record sopra i 2.000 dollari, bisogna superare i 1.950 dollari.

    Ma la realtà è che si tratta di un livello strutturalmente importante per l’oro per consolidarsi ed ottenere forza per il prossimo balzo verso un record. Non è una semplice progressione naturale. La stabilizzazione sopra i 1.950 dollari è cruciale. E, finora, questo livello sembra essere una resistenza”.

    XAU/USD Monthly Chart

    Considerando che i tassi Fed solitamente raggiungono il picco nel secondo trimestre, e con una potenziale recessione imminente ed i segni di un peggioramento della pandemia in Cina, “non sorprenderebbe che l’oro raggiunga e si stabilizzi sopra i 1.950 dollari nel medio periodo, come il secondo trimestre”, dice Dixit.

    E presenta un’altra ragione per cui l’oro spot ha bisogno di restare sopra i 1.950 dollari prima di segnare un record.

    “Per un bel po’ di tempo, il livello di 1.920 dollari è stato il massimo record per l’oro spot, prima dell’avvento dei 2.073 dollari nell’agosto 2020, quasi identico al picco del marzo 2022 di 2.070 dollari”.

    XAU/USD Weekly Chart

    Sul breve termine, la lettura stocastica settimana dell’oro spot a 98/94 indica condizioni overbought che richiedono un ribilanciamento temporaneo ed una correzione verso aree di supporto, spiega Dixit.

    “Fino a quando i prezzi resteranno sotto i 1.850 dollari, l’oro spot probabilmente andrà verso il basso, ritestando la chiusura della settimana precedente di 1.824 dollari”.

    “Se l’oro spot romperà sotto 1.824, aspettiamoci un retest della EMA su 5 settimane di 1.813 dollari, seguita dalla SMA su 100 settimane di 1.798 dollari”, aggiunge.

    “Col trend diventato bullish, una correzione verso la zona di supporto molto probabilmente attirerà compratori e il rally potrà riprendere verso i livelli avanzati di 1.868-1.878 dollari, seguiti da una resistenza temporanea a 1.896 dollari”.

    E aggiunge che l’attuale ripresa bullish è stata supportata dalla EMA su 5 mesi, che stava per incrociare il livello mensile della Banda di Bollinger media.

    Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

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