Alla riunione di oggi della Banca Centrale Europea, che esaminerà la sua politica monetaria, la posta in gioco è alta.
La moneta unica scambia con un’inclinazione positiva da parecchie settimane, perché gli investitori prevedono la fine della politica monetaria ultra-accomodante per l’Eurozona. Martedì l’EUR/USD ha toccato quota 1,1583, con gli speculatori che continuano a scommettere sul rialzo dell’EUR. Stamattina la moneta unica annaspa intorno a 1,15, in vista della conferenza stampa di Mario Draghi.
I partecipanti al mercato sono posizionati per toni da falco dal presidente della BCE, scommettono infatti che farà qualche accenno al tapering. Anche se la BCE non potrà lasciare questa riunione senza fare per lo meno un po’ di chiarezza, crediamo che la BCE non si allineerà alle aspettative da falco del mercato.
Certo, è vero che ultimamente l’Eurozona ha acquisito slancio, consentendo toni più entusiasti sulle aspettative di crescita, ma finora questi miglioramenti non si sono tradotti in forti pressioni sull’inflazione. Ecco perché riteniamo che la BCE procederà molto lentamente verso il tapering e, cosa ancor più importante, agirà più lentamente della Fed, perché tenterà di evitare un ulteriore rafforzamento dell’EUR.
In definitiva, crediamo che il rischio sia per lo più inclinato al ribasso per le coppie in EUR, dal momento che gli investitori sono posizionati per una sorpresa aggressiva. L’EUR/USD è particolarmente vulnerabile ed è molto probabile un’inversione verso 1,12.