Buongiorno ai lettori di Investing.com,
i dati commerciali cinesi riferiti a gennaio sono risultati molto superiori alle attese: in yuan, le esportazioni sono balzate del 15,9% a/a rispetto al 5,2% previsto, le importazioni sono schizzate addirittura del 25% a/a rispetto al 15,2% delle previsioni medie.
A prima vista, si potrebbe essere tentati di dire che la Cina si è rimessa sul binario giusto e che la macchina dell’economia viaggia a pieno ritmo.
Tuttavia, in primo luogo, lo yuan più debole ha avuto un effetto massiccio sulla valutazione, infatti, in dollari le importazioni sono cresciute “solo” del 16,7% (previsione media: 10%) e le esportazioni del 7,9% a fronte del 3,2% previsto e del -6,2% di dicembre.
In secondo luogo, il Capodanno Cinese offusca sempre i dati economici di gennaio e febbraio, quindi per gli investitori è difficile tirare delle conclusioni sensate sullo sviluppo della seconda economia mondiale.
Ecco perché rimaniamo cauti e non sopravvalutiamo queste cifre preliminari dalla Cina, fatta eccezione per l’evoluzione delle riserve valutarie, che a gennaio, per la prima volta dal 2011, sono scese sotto la soglia dei 3 mila miliardi di USD.
In generale, lo yuan più debole dovrebbe continuare a sostenere l’industria manifatturiera cinese, che nel 2016 ha finalmente iniziato a stabilizzarsi.
Le esportazioni continueranno pertanto a riprendersi, a patto che le relazioni fra Cina e USA rimangano amichevoli.
La coppia USD/CNH ha continuato a dirigersi verso 6,90, toccando quota 6,87 stamattina, sull’onda del forte rally del dollaro che ha messo in subbuglio il mercato forex negli ultimi giorni.