Iran e Stati Uniti vicini all’accordo che vede raddoppiare la produzione. Petroliferi a rischio correzione
Dal fronte medio-orientale non arrivano buone notizie per coloro che hanno investito più di recente sul petrolio. Vanno avanti in queste ore le trattative tra Stati Uniti e Iran che vedono un possibile aumento della produzione fino al doppio rispetto al livello attuale.
La forte crescita dei prezzi, accompagnata dalla stabilizzazione della domanda degli ultimi mesi ha permesso all’oro nero di compiere un rialzo fino a raggiungere quasi i 70 dollari al barile di quotazione ma adesso, complice anche un raffreddamento dei dati inflazionistici, vi sono dei rischi di una presa di beneficio dopo la corsa delle ultime settimane.
Il comparto dei titoli petroliferi, che ha anch’esso effettuato un corposo rimbalzo dai minimi del 2020, ha trovato adesso stabilità nei prezzi, grazie alle quotazioni del petrolio che hanno permesso di dare ossigeno ai bilanci delle aziende.
A supporto dell’ipotesi di ribasso, vi è inoltre la componente stagionalità che vede il mese di maggio come uno dei mesi in cui il petrolio non riesce, tendenzialmente, ad effettuare performance positive. E’ quindi sensibile il rischio per un’escursione ribassista e, se si guarda al titolo Eni (MI:ENI), non si esclude un nuovo test dei 9,5 euro di quotazione, livello che ha funzionato da supporto nell’ultima discesa.
Sfruttando la gamma di certificati messi a disposizione dall’emittente UniCredit (MI:CRDI), segnaliamo la possibilità di apertura di una posizione corta (ISIN: DE000HV470K1) su Eni partecipando con una leva di 3,65 volte la lineare. La struttura presenta lo stop loss intrinseco sulla posizione a 12,95 euro, pertanto il raggiungimento di tale livello provocherebbe l’azzeramento del prodotto. Al momento l’acquisto è possibile ad un prezzo di 2,77 euro.
Si ricorda che utilizzando leve maggiori, si avrà una maggiore oscillazione dei prezzi ma anche un minor esborso di capitale. E’ sempre opportuno fare riferimento al capitale che si intende controllare, anziché a quello investito realmente: ipotizzando, a titolo di esempio, di voler controllare 10.000 euro, investiranno 1000 euro con Turbo a Leva 10 e 2500 con Turbo a leva 4. Il risultato operativo dell’investimento sarà tuttavia il medesimo a fronte, sempre a titolo di esempio, di una variazione positiva o negativa dell’1%