Ancora una situazione di rialzo sul Petrolio del Mare del Nord dopo la violazione dell’importante resistenza a 70,00 dollari con i prezzi che si sono spinti fino a 75,40 dollari. Sembra solo un lontano ricordo l’aprile dello scorso anno quando il petrolio europeo segnava i minimi a 16,00 dollari per poi avviare una poderosa ripresa grazie ad un miglioramento delle prospettive economiche legate all’arrivo del vaccino contro il Covid.
Non cè dubbio che sul rialzo dei prezzi abbiamo inciso anche il taglio della produzione da parte dell’Opec, proprio per tenere alti i prezzi, sia la speculazione legata alla massa di liquidità immessa dalla banche centrali. Il petrolio, e forse anche i listini azionari vista la stretta correlazione, sta arrivando al suo punto critico con i prezzi che si stanno avvicinando alla trendline ribassista che parte dai massimi del 2008 transitante attualmente a 78,00 dollari su cui la poderosa salita potrebbe terminare dando vita ad una fase correttiva in prima battuta a 70 dollari e successivamente sui 60 dollari.
Una violazione della trendline ribassista invece aprirebbe una nuova fase di forza per i prezzi in prima battuta verso 84,00 dollari, precedenti massimi con la possibilità di estendere la salita fino a 90,00 dollari