- I future sul petrolio WTI sono leggermente aumentati la scorsa settimana, dopo un calo di quattro settimane, mentre il petrolio Brent è sceso ancora.
- I dati economici cinesi e i livelli delle scorte di petrolio fanno temere un calo della domanda.
- L’aumento del numero di piattaforme petrolifere e gli indicatori tecnici ribassisti suggeriscono che i prezzi del WTI potrebbero continuare a scendere.
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La scorsa settimana i future WTI hanno registrato un rialzo, ponendo fine a una serie di 4 settimane in calo. Sembra che siano state le interruzioni dovute all’uragano ad aiutare il WTI a recuperare le perdite della settimana. Infatti, il contratto Brent è sceso per la quinta settimana.
Entrambi i contratti petroliferi rischiano quindi di riprendere a scendere, con le preoccupazioni degli investitori per la domanda in Cina che sono aumentate ulteriormente dopo la pubblicazione di ulteriori dati negativi dalla seconda economia mondiale nel fine settimana.
La grande preoccupazione degli investitori nel settore petrolifero è che la crescita della domanda non sarà abbastanza forte da compensare la crescita dell’offerta. Queste preoccupazioni sono state evidenziate da agenzie petrolifere come l’International Energy Admiration e l’OPEC che hanno abbassato le loro previsioni di crescita della domanda, a causa della debolezza dei dati in regioni economiche chiave.
Tra queste regioni vi sono la Cina e l’Eurozona. Sebbene il WTI abbia chiuso ben lontano dai minimi della scorsa settimana, potrebbe ora riprendere a scendere, dato che i prezzi testano la resistenza chiave e vista la rinnovata debolezza dei dati cinesi.
I dati cinesi alimentano ulteriormente le preoccupazioni sulla domanda
La produzione industriale è cresciuta a un ritmo annuale del 4,5% ad agosto, contro il 4,7% previsto e in calo rispetto al 5,1% di luglio. La crescita degli investimenti fissi è scesa al livello più basso dell’anno, al 3,4% annuo, in calo rispetto al 3,6% precedente e al di sotto del 3,5% previsto. Inoltre, i prezzi delle case sono diminuiti ad un ritmo accelerato, con un calo dei prezzi delle nuove case dello 0,73% m/m rispetto al calo dello 0,65% m/m di luglio. Si tratta del calo mensile più marcato dell’anno.
Anche gli ultimi dati sul petrolio in Cina dipingono un quadro negativo.
Le raffinerie cinesi hanno lavorato circa 12,6 milioni di barili al giorno (b/d) in agosto, segnando un calo di quasi il 10% rispetto al mese precedente e un netto calo del 17,5% su base annua. Ciò suggerisce che la domanda apparente di petrolio in Cina è scesa sotto i 12,5 milioni di b/g, con un calo di oltre il 15% rispetto all’anno scorso, portandola al punto più basso dall’agosto 2022. Inoltre, in Cina le scorte hanno registrato un’impennata di circa 3,2 milioni di b/g ad agosto, il più grande accumulo mensile dal 2015.
Offerta in aumento: il numero di impianti di perforazione raggiunge il massimo da giugno
Sebbene l’OPEC+ abbia accettato di ritardare il previsto aumento della produzione di petrolio, non è detto che ritarderà i futuri aumenti, poiché non vuole continuare a perdere quote di mercato a favore dei produttori di scisto statunitensi. La scorsa settimana, i dati di Baker Hughes hanno mostrato che il conteggio degli impianti di perforazione petrolifera ha registrato un modesto aumento di cinque impianti, portando il totale a 588, il livello più alto da giugno. A parità di condizioni, l’aumento dell’attività di trivellazione dovrebbe significare una maggiore offerta. Detto questo, però, l’aumento dell’attività di trivellazione potrebbe non essere sostenibile, visto il recente calo dei prezzi.
Con i timori per la domanda in aumento, gli speculatori sono diventati sempre più ribassisti sul mercato del petrolio. I dati sul posizionamento mostrano che nell’ultima settimana hanno venduto 54.325 lotti di ICE Brent, lasciando uno short netto di 12.680 lotti. Questo cambiamento è stato determinato sia dalla liquidazione di posizioni lunghe che dall’ingresso di nuovi short sul mercato.
Analisi tecnica e idee di trading sul WTI
Nelle ultime settimane il WTI ha registrato diversi massimi e minimi inferiori. Inoltre, la media mobile esponenziale a 21 giorni è al di sotto della media mobile semplice a 200 giorni, ed entrambe hanno pendenze negative. Oggettivamente, la tendenza è ribassista.
Pertanto, la strada di minor resistenza è chiaramente quella del ribasso, finché i grafici non ci diranno il contrario. Ciò significa che è più sensato prendere in considerazione i rally a breve termine piuttosto che cercare di toccare il fondo fino a quando la tendenza non cambierà.
Il grafico dei future WTI a due mesi mostra che i prezzi stanno testando la fascia inferiore della resistenza chiave tra 70,00 e 71,80 dollari. In precedenza questa fascia rappresentava un supporto e ora potrebbe trasformarsi in resistenza, portando potenzialmente a un nuovo calo al di sotto del minimo della scorsa settimana di 65,27 dollari a un certo punto. Il prossimo obiettivo ribassista al di sotto di questo livello è il minimo del maggio 2023 a 63,64 dollari.
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Nota: Questo articolo è scritto solo a scopo informativo; non costituisce una sollecitazione, un’offerta, un consiglio, una consulenza o una raccomandazione a investire e non è quindi inteso a incentivare in alcun modo l’acquisto di asset. Vorrei ricordarvi che qualsiasi tipo di attività viene valutata da molteplici prospettive ed è altamente rischiosa; pertanto, ogni decisione di investimento e il rischio associato restano a carico dell’investitore.